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Sarti: “serve chiarimento nella maggioranza”. Locci: “non cedo alle strumentalizzazioni”
La Lega chiede segnali di chiarimento e gesti risoluti da parte dei vertici cittadini del Pdl dopo la presa di posizione di Locci, ma il consigliere non arretra di un passo e anzi rilancia: "sono amareggiato dal comunicato del mio partito: io voglio essere utile alla causa, sempre che me ne venga data la possibilità".
La Lega chiede segnali di chiarimento e gesti risoluti da parte dei vertici cittadini del Pdl dopo la presa di posizione di Locci, ma il consigliere non arretra di un passo e anzi rilancia: "sono amareggiato dal comunicato del mio partito: io voglio essere utile alla causa, sempre che me ne venga data la possibilità".
Dopo il duro scontro che ha visti contrapposti a colpi di botta e risposta sui giornali il consigliere comunale di Alessandria Emanuele Locci e i vertici della Lega, sfonciato nell’assenza dei rappresentanti del carroccio durante la votazione del riequilibrio di bilancio, il capogruppo Roberto Sarti (nella foto a sinistra) torna sull’episodio, spiegando così le ragioni che hanno spinto al gesto eclatante di non presentarsi: “l’assenza in aula in un momento così importante parte da una situazione che non è stata voluta da noi ma creata da esponenti di questa maggioranza che hanno rilasciato dichiarazioni assolutamente fuori luogo, secondo noi davvero troppo pesanti e per questo ora ci aspettiamo che la maggioranza, e in particolare chi ne tiene le redini, prenda dei provvedimenti. Come Lega Nord ci aspettiamo un chiarimento e siamo convinti avverrà in tempi brevi. Attacchi di questo tipo sono concepibili dall’opposizione, non da chi fa parte della maggioranza”. In un passaggio successivo però Sarti spiega come le divergenze con il Pdl non si fermino qui e che le perplessità riguardino anche la modalità con cui la maggioranza ha scelto di lavorare al riequilibrio, commentando: “siamo sempre stati alleati fedeli, avevamo già ribadito durante le discussioni sul bilancio preventivo e consultivo che serviva una forte politica di risanamento, e avevamo anche chiesto che i nostri assessori fossero coinvolti maggiormente nella programmazione del bilancio. Questo non è avvenuto: pur capendo che servivano tempi necessariamente stretti non solo questo coinvolgimento non c’è stato ma anzi ci sono stati tagli pesanti per quanto riguarda le deleghe dei nostri assessori”. Sul futuro della coalizione e quindi della maggioranza, Sarti resta possibilista, non senza avanzare però richieste precise: “la situazione si potrà appianare e speriamo si possa tornare a collaborare, ma è necessario che ci siano, non dico proprio delle conseguenze, ma almeno dei chiarimenti soprattutto all’interno del Pdl”.
Al centro della polemica, il consigliere di An-Pdl Emanuele Locci (nella foto sotto) affida a un comunicato la propria presa di posizione:
La scorsa settimana, in qualità di Presidente Regionale della Giovane Italia, ho diffuso insieme a tutti i Presidenti regionali della Giovane Italia del nord un comunicato stampa in cui rispondevamo alle offese rivolte da Umberto Bossi al Tricolore (“chi lo sventola è un somaro”) ed all’Unità d’Italia (“il popolo padano deve fare la secessione”). In seguito a questo, intervistato da “Il Fatto Quotidiano” ho ribadito come non immagino un percorso politico comune insieme ad un partito che torna a far riferimento alla secessione, mentre sono convinto che il percorso politico possa essere solido e proficuo se la Lega Nord torna ad essere quel partito che si impegna per la riforma federalista del Paese, come è avvenuto in occasione delle elezioni politiche del 2001, del 2006 e del 2008. In caso contrario, sarebbe auspicabile costruire un percorso con altri partiti italiani che fanno riferimento al Partito Popolare Europeo ed hanno valori comuni ai nostri, come Udc e Fli. La mia dichiarazione forte, “la secessione è una stronzata”, è ciò che penso e che ribadisco. La Lega può essere contraria ma non può impormi di cambiare il mio pensiero. Io amo il Tricolore ed amo l’Italia. A questo non posso rinunciare. Per questo sono rimasto sorpreso e rammaricato dal comunicato del coordinamento cittadino del PdL di Alessandria che afferma che “non condivide le dichiarazioni di qualche esponente del centrodestra in merito all’unità del Paese”. Come mi sorprende l’assenza di dichiarazioni del PdL alessandrino in mia difesa dalle presunte ingerenze della Lega Nord che chiederebbe la mia esclusione dalle liste elettorali. Io capisco le ragioni della politica, la mediazione, il compromesso, il dialogo. Questo non vuol dire però rinunciare ai valori fondanti della propria identità, primo fra tutti l’Unità d’Italia, in nome degli interessi di coalizione. Prima vengono gli interessi degli italiani! La situazione paradossale che si sta creando mi sembra solo una strumentalizzazione di un caso estraneo alla realtà locale nel tentativo di eliminare dal panorama politico locale una voce libera, fuori dal coro. La mia voce. Una voce forse “troppo” competente, lo dico senza falsa modestia, per una classe politica sempre più superficiale ed improvvisata. Ma non è con l’epurazione che si zittisce un pensiero libero. Non starò in silenzio mentre guardo una classe politica che continua a difendere i privilegi del passato facendone pagare il costo alle nuove generazioni. Non starò in silenzio a guardare una classe politica che pensa a mantenere i diritti acquisiti condannando le nuove generazioni ad un futuro incerto per quanto riguarda la possibilità di costruire una famiglia, l’opportunità di avere un lavoro stabile e delle pensioni giuste e dignitose. A livello nazionale come locale la politica ha bisogno di persone nuove, competenti, con saldi riferimenti valoriali ed estranei a compromessi con i gruppi di potere radicati nel passato. Io compromessi non ne ho, per questo chi da quel passato è beneficiato cerca di espellermi dal sistema politico. Io, qualsiasi cosa accada, persevererò nel tentativo di portare un contributo positivo alla costruzione di quel futuro di cui la mia e le future generazioni saranno protagoniste. Ed ai colleghi del PdL rivolgo questo appello di Nazario Sauro: “su questa Patria giura e farai giurare ai tuoi fratelli che sarete sempre, ovunque, e prima di tutto, italiani”.