Fabbio: “Sul piano formale la Corte dei conti ci appoggia”. Giovedì l’incontro col Prefetto
Nel corso della conferenza stampa, il sindaco Fabbio parla di "appoggio sul piano formale" da parte della Corte dei conti sui documenti contabili messi in discussione, che con decisione del Prefetto potrebbero essere rivisitati in alcune parti. L'incontro per un percorso di "collaborazione" con il Prefetto si terrà giovedì
Nel corso della conferenza stampa, il sindaco Fabbio parla di "appoggio sul piano formale" da parte della Corte dei conti sui documenti contabili messi in discussione, che con decisione del Prefetto potrebbero essere rivisitati in alcune parti. L'incontro per un percorso di "collaborazione" con il Prefetto si terrà giovedì
“E’ come se la Corte dei conti dicesse – prosegue il sindaco – sarebbero da rivedere alcune parti dei documenti contabili in questione (consuntivo 2009 e 2010), ma in realtà si ferma prima e rimette tutto alla facoltà decisionale del Prefetto“.
La decisione può vertere su un commissario “ad acta” che svolga il ruolo di rielaborazione delle parti che dovrebbero essere “corrette” dei bilanci consuntivi 2009 e 2010, oppure (visto che la scelta del Prefetto è autonoma e non indotta) si può scegliere la strada della collaborazione. “La nostra scelta è quella della collaborazione, visto che non abbiamo nulla da nascondere e per evitare l’intervento di un’altra persona: siamo disponibili ad offrire il nostro contributo su tutta la documentazione da rivedere, visto che conosciamo bene la materia”, spiega il sindaco che conferma con ogni probabilità che “l’incontro con il Prefetto si terrà giovedì, proprio per parlare di questo percorso di collaborazione”.
Anche perché il sindaco Fabbio ci tiene a sottolineare, e lo ribadisce più volte, “che non è stata messa in discussione dalla Corte dei conti la ‘bontà politica di questa amministrazione‘”. E conclude: “non è mia intenzione minimizzare questo atto, ma lo ritengo una forma di apertura, tesa alla collaborazione, da parte della Corte dei conti e non una chiusura”.
Poi la parola passa a Vandone, per l’aspetto tecnico, “visto che si tratta di numeri”. L’assessore precisa subito come la Giunta “non abbia fatto altro che applicare la legislazione e nel modo più rigoroso“. E spiega: “Nel Tuel (Testo unico degli enti locali) la forma è sostanza, ovvero sono sancite regole precise cui non si può derogare”. Le regole della “ragioneria generale” oggi sono state travasate nella “contabilità pubblica” che impone degli obblighi.
Il tema portato all’attenzione si riferisce all’ “avanzo-disavanzo” del rendiconto 2010, nel quale “i motivi del contendere tra amministrazione e revisori dei conti – spiega Vandone – sono relativi alla relazione del collegio di controllo che analizzando i principali scostamenti tra le spese inizialmente previste e quelle poi impegnate (12 capitoli) ha riscontrato un disavanzo”. Ma il problema sollevato da Vandone in conferenza stampa è sulle modalità di calcolo di questo disavanzo di bilancio, che “è regolato dall’articolo 228 del Tuel e che al comma 2 descrive come si calcola: con il confronto tra le somme accertate per le entrate e le somme impegnate per le spese (cioè le uscite)”. L’assessore al Bilancio parla di “illegalità” del documento redatto dai revisori che hanno invece posto a confronto le due voci delle spese, quelle previste con quelle impegnate.
Lo sconcerto di Vandone, però, scaturisce dal fatto che, secondo l’assessore, “lo scorso anno, cioè nel 2010 per il consuntivo 2009 il collegio dei revisori era composto dalle stesse persone che in quel caso però hanno applicato le norme dettate dall’art. 228, mentre quest’anno hanno seguito un metodo tutto loro, non normato per legge“. Critica fortemente anche il “non rispetto” dei Revisori per i due principi fondanti del Testo unico che sono quelli di “universalità” e di “integrità” per compilare una relazione di bilancio, sostenendo che “da parte dell’organo di controllo siano stati tralasciati molti capitoli, con una analisi superficiale del consuntivo”.