Consiglio comunale, il riequilibrio può attendere
Nella seduta di ieri sera in Consiglio comunale ad Alessandria l'aula è tornata a votare su graffiti e revoca o dimissioni in caso di rinvio a giudizio di amminsitratori. Rimandata a questa sera, invece, la votazione sul riequilibrio di bilancio
Nella seduta di ieri sera in Consiglio comunale ad Alessandria l'aula è tornata a votare su graffiti e revoca o dimissioni in caso di rinvio a giudizio di amminsitratori. Rimandata a questa sera, invece, la votazione sul riequilibrio di bilancio
A darne conferma è stato ieri sera il presidente del Consiglio, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, che ha aperto la seduta con un ospite di eccezione. “Un saluto alla città di Alessandria e a tutti voi”, così si rivolge ai consiglieri il sindaco di Las Piedras, città uruguaiana con cui l’amministrazione sta intraprendendo un percorso di gemellaggio. “La nostra realtà – prosegue il rappresentante sudamericano – è caratterizzata da una grande rappresentanza di cittadini italiani, in particolare piemontesi”.
Ben oltre le 22, i lavori dell’aula consigliare possono iniziare e la parola passa ai presentatori di mozioni e ordini del giorno, “secondo un ordine di priorità che è stato stabilito dalla capigruppo”, come spiega il presidente Cuttica di Revigliasco.
Il dibattito, neanche a dirlo, si infiamma subito sul tema del “graffitismo vandalico”: mozione presentata dal consigliere Mario Bocchio, con il supporto della presidente della commissione Sicurezza Vittoria Poggio con la quale era stato affrontato il tema.
Bocchio pone al centro dell’attenzione il problema del deturpamento del decoro urbano e della ancora ingente presenza di muri imbrattati per le vie della città, che iniziano a diventare fonte di lamento per i cittadini privati che abitano nei palazzi interessati dalle scritte e dai disegni. Il consigliere della maggioranza chiede l’impegno della Giunta e del sindaco affinché si cerchino spazi e aree appositamente dedicate all’arte dei “writers”, senza procurare danno alla “cosa pubblica”.
Questa richiesta è sostenuta da Vittoria Poggio che parla di “poco rispetto della gente”, oggi già in parte sanato dalle modifiche legislative che “hanno portato a pene più severe”. Di “problema pedagogico” parla il consigliere Cristian La Greca, che punta il dito contro le “eccessive libertà di espressione che si lasciano alle nuove generazioni”.
A creare scompiglio su questo tema è il consigliere Paolo Bellotti con un intervento tra il provocatorio e il cinico: “ha ragione Bocchio! Finalmente qualcuno della maggioranza che trova il coraggio di dire alla propria Giunta che deve svegliarsi, visto che fin’ora non ha fatto niente! La città è ancora piena di scritte sui muri!”. A seguire la scia della polemica, anche se con altri metodi, è il capogruppo Pd, Gianni Ivaldi: “le richieste dei consiglieri della maggioranza dimostrano ancora una volta che i cartelloni pubblicitari per la città con tante promesse sono solo propaganda e null’altro!”. In difesa dell’amministrazione interviene il consigliere della mozione, Bocchio, che riporta degli esempi e parla di problema di più ampio raggio che è insito nella nostra civiltà da molti anni, ” e che certo non dipende dalla amministrazione Fabbio”. Ad Enrico Mazzoni il compito di riequilibrare la discussione: “perché non proviamo a pensare a cosa ha fatto in questi anni l’amministrazione per questo problema, anziché fare della repressione!”. Il graffitismo vandalico tiene in ballo l’aula per più di 40 minuti, quando finalmente si passa alla votazione: 21 presenti, 17 favorevoli e 4 contrari (Ivaldi, Scagni, Abonante e Bellotti). La mozione è approvata.
L’ultimo tema affrontato dal consiglio è quello di “richiesta al sindaco affinché valuti l’opportunità politica di revocare o di richiedere le dimissioni di amministratori comunali” che sono stati rinviati a giudizio, anche solo in primo grado, La richiesta arriva dal banco del consigliere Bellotti, che porta a giustificazione della propria argomentazione il fatto che “gli amministratori pubblici sono figure nominate, e non elette dal popolo, e che quindi la decisione di possibile revoca o dimissioni spetta (e sarebbe dovere) dell’amministrazione, del sindaco”. Agganciandosi a questo tema Bellotti chiede anche che si convochi il prima possibile una commissione Affari Istituzionali per affrontare “una volta per tutte” il tema del codice etico. La questione etica trova l’appoggio non solo del presidente della commissione Abonante e della consigliera Scagni, ma anche del consigliere Emanuele Locci tra i banchi della maggioranza. Parere negativo invece dal sindaco Fabbio, e dalla Giunta, per la mozione “così come è stata scritta”, spiega il primo cittadino. “Se il riferimento fosse più generale, così come presentato ora dal consigliere Bellotti, si potrebbe anche aprire una finestra di dialogo. Ma per come è stata scritta la mozione il riferimento è chiaramente ‘ad personam’ e riceve quindi la chiusura da parte di questa amministrazione, visto che viene superata l’idea di ‘discorso libero’ per secondi fini e trabocchetti dell’opposizione“. Mentre Mara Scagni interviene per sottolineare che “anche se la proposta scaturisse da fatti contingenti, il discorso etico va ben oltre e sarebbe da prendere seriamente in considerazione senza nascondersi dietro ai ‘trabocchetti’ dell’opposizione che non esistono!”. Intanto però il consigliere che aveva presentato la richiesta, Bellotti, avvertendo il sostegno in aula di molti sulla possibilità di un “ritorno in commissione” della questione “codice etico”, decide di ritirare la mozione.
Il Consiglio si chiude con la precisazione del presidente Cuttica di Revigliasco sul fatto che la Giunta avesse più volte discusso la proposta di un codice comportamentale, “come dimostrano i verbali delle capigruppo”. Ma non è dello stesso parere Gianni Ivaldi che parla di poca correttezza, “per cose non vere” che si vogliono far passare e del fatto che non si possono leggere verbali “segretati” come quelli delle capigruppo. Discussione tra i due che finisce a suon di “maleducato!”.