Attesa, pazienza e tranquillità le tre parole d’ordine dei profughi “alessandrini”
Nessuna novità per i profughi ospiti a Santa Maria di Castello, ancora in attesa di sapere se otterrano lo status di rifugiati o meno
Nessuna novità per i profughi ospiti a Santa Maria di Castello, ancora in attesa di sapere se otterrano lo status di rifugiati o meno
Aspettare, avere pazienza e stare tranquilli. Sono queste le tre parole d’ordine che accompagnano ormai da qualche mese i profughi nordafricani ospitati all’ostello di Santa Maria di Castello.
“Purtroppo non ci sono ancora novità -ci ha detto il responsabile della struttura Giuliano Brazzo– Tutti aspettano l’esame della commissione per ottenere lo status di rifugiati e fino ad allora non possono che aspettare. Non stanno però fermi tutto il giorno a fare niente. Ci provano, vogliono integrarsi e non stare con le mani in mano, madebbono aspettare che la burocrazia faccia il suo corso”.
I venti “ospiti” della città di Alessandria hanno trovato in questi mesi una buona accoglienza e una buona integrazione col tessuto cittadino. Si muovono per la città per conoscerla e per conoscere l’Italia, quelli tra loro che appartengono al credo evangelico vanno a messa la domenica, hanno iniziato a frequentare la scuola e a imparare l’italiano. Qualcuno è riuscito a fare qualche tirocinio lavorativo in attività quali la raccolta di frutta, alcuni anche solo come volontariato per avere un’occupazione.
“Nei mesi che sono stati qui -ci ha raccontato ancora Brazzo- hanno avuto modo di rendersi conto che la situazione in Italia è di crisi. Ma anche incontrando i turisti che passavano per l’ostello hanno avuto modo di confrontarsi è di capire che anche nel resto dell’Europa la situazione non è rosea. Pensavano di venire qui a trovare l’America ma hanno compreso che non c’è quello che si aspettavano”.
Quello che possono fare ora comunque è attendere che la commissione gli esamini e prenda una decisione. Sono già stati visti un paio di volte ma non è arrivata ancora nessuna risposta. Ogni giorno sono tanti i casi esaminati e le decisioni da prendere dalla commissione. “È difficile che ottengano un si -ha spiegato Brazzo- Ho conosciuto alcune situazioni simili e hanno ricevuto un no. Se la risposta sarà negativa continueremo a spiegarli come funziona l’iter italiano, tutto secondo legalità. Noi gli mettiamo in mano tutte le informazioni di cui necessitano poi sta a loro le scelte. Non so cosa vorranno fare -ha continuato il responsabile dell’ostello- Alcuni potrebbero anche voler tornare in patria. Non sono, infatti qui per loro scelta ma gli hanno spinti prendendo i loro soldi”.
Cosa si prospetta allora per i prossimi mesi? “Non lo sappiamo. Noi siamo del loro ordine di idee e loro del nostro: aspettare, avere pazienza e stare tranquilli” conclude Brazzo.