Lavori sugli argini per la sicurezza della città: scoppia la polemica
Dopo il ricorso al Tar del Lazio da parte di "Italia Nostra", oggi arriva la sospensione della sospensiva da parte del Consiglio di Stato. I lavori per la messa in sicurezza del nodo idraulico possono partire, come spiegano il sindaco Fabbio e Gianna Calcagno dell'Associazione Gruppo di lavoro del "Museo del fiume"
Dopo il ricorso al Tar del Lazio da parte di "Italia Nostra", oggi arriva la sospensione della sospensiva da parte del Consiglio di Stato. I lavori per la messa in sicurezza del nodo idraulico possono partire, come spiegano il sindaco Fabbio e Gianna Calcagno dell'Associazione Gruppo di lavoro del "Museo del fiume"
La “storia” è stata spiegata quest’oggi dal sindaco Piercarlo Fabbio e dalla presidente del Gruppo di Lavoro Alessandria Nord “Museo del fiume”, Gianna Calcagno, che hanno indetto una conferenza stampa in merito alle ultime dichiarazioni di “Italia Nostra” proprio sui lavori previsti sugli argini dei due fiumi della città, Tanaro e Bormida.
“La decisione di Italia Nostra – ha spiegato il primo cittadino- è stata di rivolgersi al Tar del Lazio facendo perno sulla questione di ‘correttezza delle procedure’ dei lavori, a discapito però della necessità di una sempre maggiore messa in sicurezza degli argini per gli abitanti di Alessandria, che è invece il nostro principale obiettivo”. Il sindaco Fabbio definisce “poco corretto” (da parte di Italia Nostra) far prevale quella che lui stesso ha definito “pulizia sulle carte”, cioè la correttezza procedurale, a sfavore però dei lavori che investono sulla protezione della città, cercando di operare investimenti strutturali che permettano minor dispendio di forze e di energie da parte della Protezione Civile che oggi si occupa di soccorso per le emergenze di questo tipo.
E’ di 15 milioni la spesa prevista per la messa in sicurezza, con operazioni di pulizia del letto del fiume, con oltre 800 metri di argini ancora da fare, oltre ad una serie di lavori di sfalcio delle scarpate degli argini, sia per il Tanaro che per la Bormida.
Oggi è arrivata però la risposta al ricorso avanzato da Italia Nostra, da parte del Consiglio di Stato ( su richiesta dell’Aipo– l’ l’Agenzia Interregionale per il fiume Po-sezione di Alessandria) con la quale viene “sospesa la sospensiva della esecutività dei lavori di messa in sicurezza”. I lavori possono pertanto partire, ovviamente una volta pronti e conclusi i progetti: “ci vorrà ancora qualche mese – precisa il sindaco – La durata complessiva dei lavori è stimata in due anni, ma ovviamente da quando questi saranno appaltati. Dovevano già esserlo, nella primavera 2011, ma siamo stati bloccati dalle prese di posizione di Italia Nostra”.
Molto più dura nel giudizio è Gianna Calcagno del Gruppo di Lavoro “Museo del fiume”: “Sono deprecabili le dichiarazioni di alcuni esponenti di Italia Nostra, come Ezio Notti, comparse sui giornali. Continuano a portare in auge la ‘battaglia per il ponte Cittadella’, senza rendersi conto delle vere problematiche di cui soffrono alcune zone della nostra città”. E prosegue: “La loro è solo demagogia. Perché non parlano mai della questione pulizia sotto il ponte Tiziano o quello degli Orti? Perché non portano avanti battaglie sulle costruzioni sugli argini, che da anni condanniamo perché pericolose?”.
Secondo la Calcagno, “l’abbattimento del vecchio ponte ieri, e oggi questi lavori di messa in sicurezza, più che necessari, rappresentano l’assunzione da parte dell’amministrazione di responsabilità nei confronti di quei cittadini che ad ogni goccia di acqua in più rischiano di andare a bagno (il riferimento è al quartiere Osterietta, Orti, ecc)”. Responsabilità che invece, secondo Gianna Calcagno, non si prende Italia Nostra, continuando a mantenere queste prese di posizione.