L’importanza della donazione: sangue, midollo, vita
In previsione dell'evento di questo pomeriggio "Ehi tu, hai midollo?", siamo andati a visitare il reparto di Medicina Trasfusionale dell'Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, un'occasione per ribadire l'importanza della donazione di sangue e la centralità delle nostre strutture sul territorio
In previsione dell'evento di questo pomeriggio "Ehi tu, hai midollo?", siamo andati a visitare il reparto di Medicina Trasfusionale dell'Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, un'occasione per ribadire l'importanza della donazione di sangue e la centralità delle nostre strutture sul territorio
Noi abbiamo deciso di cogliere l’occasione per far visita a Roberto Guaschino (nella foto), direttore del reparto di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, che con grande cortesia e disponibilità ci ha illustrato le attività di questo reparto, specie in merito all’importanza della donazione di sangue, vitali perché tutto l’ospedale possa funzionale.
Come ci spiega lui stesso, accogliendoci presso la struttura al piano terreno dell’Ospedale (che entro fine anno verrà rinnovata, offrendo ai donatori una nuova area prelievi più confortevole e attigua alla zona dei laboratori), “quello alessandrino è un ospedale ad alta complessità che prevede per il suo funzionamento un alto consumo di sangue. Qui ospitiamo alcune chirurgie specialistiche: cardiochirurgia, la chirurgia vascolare, quella ortopedia, più altre specialità, come l’ematologia, che ad Alessandria ha un reparto di livello particolarmente elevato, essendo anche uno dei centri per il trapianto di midollo (prima struttura in Piemonte e seconda in Italia per il numero di tipizzazioni effettuate, con all’attivo più di 100 trapianti all’anno). Per questo da noi, ancora più che altrove, la necessità costante di sangue è una priorità assoluta”.
Il dottor Guaschino ribadisce pertanto la grande necessità di sangue che l’ospedale ha e l’importanza del ruolo dei volontari e delle strutture che con esso si coordinano per garantire una raccolto sufficiente: “noi raccogliamo sangue presso la nostra struttura, ma abbiamo anche una rete di raccolta sul territorio, grazie ai volontari e a diverse strutture di supporto. Un ruolo crescente va riconosciuto al grande lavoro svolto dalla sede Avis di Lungo Tanaro, che ha una stanza prelievi molto bella e ben attrezzata. Loro fanno raccolta nei weekend, grazie a una bella iniziativa partita 1 anno e mezzo fa. In più, l’Avis si occupa di tutta la fase di promozione (e riceve un finanziamento per questo). E’ un’attività molto delicata e importante, perché consente di trovare sempre nuovi donatori. Nella donazione di sangue i rapporti che normalmente si tengono fra ospedale e cittadini sul territorio vengono invertiti. E’ l’ospedale a diventare utente e il donatore è in qualche modo un ‘fornitore’, ma è prima di tutto un volontario. A noi sta il compito di offrire un servizio di qualità, che segua alti standard (e per questo svolgiamo periodicamente appositi corsi di formazione). Oltre all’apporto dell’Avis comunale – prosegue Guaschino – vi è quello preziosissimo dell‘Unità di Raccolta territoriale (Udr), gestito dall’Avis provinciale, una struttura mobile che va ogni domenica in due o tre paesi della provincia di Alessandria a raccogliere sangue per noi. In questo modo ci viene fornito circa il 40 % di tutto il fabbisogno che abbiamo (senza di loro non potremmo sopravvivere). Quindi su 10-11 mila unità di sangue all’anno loro ce ne procurano 4000. Queste quantità però sono appena sufficienti al fabbisogno delle strutture alessandrine, che sono l’Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, l’Infantile, il Borsalino e due strutture private, alle quali forniamo noi il sangue perché per legge questo compito può spettare solo a realtà pubbliche”.
Per far funzionare il reparto c’è una struttura di tutto rispetto: 30 dipendenti, più del personale aggiuntivo fornito dall’Avis e alcuni borsisti che collaborano per la parte di laboratorio. In tutto quindi 6 medici, 6 biologi, 8 tecnici di laboratorio, 5 infermieri, 4 membri del personale ausiliario e 2 amministrativi. L’importanza della donazione è un fatto, specie se si considera come la disponibilità di sangue sia di fatto necessaria per il funzionamento di tutti gli altri reparti, costituendo un servizio trasversale senza il quale l’intera struttura ospedaliera rischierebbe l’immobilismo. Non tutti i mesi però sono uguali, e su questo punto in particolare, a conclusione del nostro incontro, il dottor Guaschino lancia un importante appello: “nei mesi estivi la carenza di sangue si fa più sentire, anche perché i pazienti non vanno in ferie, mentre tanti donatori comprensibilmente sì. Purtroppo però, ad aggravare la situazione, proprio nei mesi estivi politraumi e infortunistica stradale aumentano. Quest’anno, pur con grande fatica, anche ad agosto siamo riusciti a svolgere tutte le nostre attività, però è bene tenere presente che in quel periodo si raccoglie di solito circa il 50% del sangue in meno rispetto agli altri mesi, quindi il nostro appello è sempre quello di donare prima di partire per le vacanze, e un discorso quasi analogo lo si può fare per il periodo di Natale, anch’esso molto delicato. Non ve ne dimenticate, abbiamo bisogno dell’apporto di tutti”.