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Scuola al passo coi tempi: Ipad in dotazione agli studenti
Da quest'anno al Liceo Scientifico Galilei di Alessandria arriva la tecnologia informatica: consegnati ufficialmente gli Ipad 2 della Apple agli alunni della V E per la gioia degli studenti e la curiosità dei genitori
Da quest'anno al Liceo Scientifico Galilei di Alessandria arriva la tecnologia informatica: consegnati ufficialmente gli Ipad 2 della Apple agli alunni della V E per la gioia degli studenti e la curiosità dei genitori
Una gradita novità per i fortunati studenti della V E del Liceo Scientifico Galilei di Alessandria: quest’anno, l’ultimo del loro percorso scolastico, potranno utilizzare per scopi didattici i tanto attesi Ipad 2, sia in aula sia a casa.
Sabato scroso erano presenti alla consegna ufficiale degli Ipad sia gli studenti coinvolti nel progetto sia i loro genitori “capitanati” dall’insegnante di storia e filosofia del corso, Massimo Cellerino. Così una mattinata è stata dedicata a scoprire le funzionalità di questa novità tecnologica e al progetto di mettere anche le scuole alessandrine di pari passo con i tempi. D’altronde, prima di noi, l’hanno sperimentato anche alcune scuole negli Stati Uniti, in Europa, in Asia e perfino in Italia. Dai primi riscontri il progetto sembrerebbe raccogliere già dall’anno scorso un discreto successo, cioè con un netto miglioramento nell’apprendimento e nel rendimento da parte degli studenti. Quindi, con queste premesse, perchè non fidarci? Ecco come spiega il professor Cellerino le qualità delle “tavolette“, i punti di forza rispetto al metodo tradizionale di insegnamento e gli obiettivi per il futuro dl sistema scolastico.
Come è nata l’idea degli ipad e con quali finalità?
L’idea degli Ipad è nata quasi due anni fa, quando con alcuni colleghi abbiamo visto questo nuovo “congegno”, la tavoletta digitale, che prometteva di offrire diverse, maggiori e più interessanti possibilità rispetto a un computer portatile tradizionale perché riuniva molteplici funzioni e opportunità, quella che si chiama la convergenza digitale. Questa rappresenta la possibilità di elaborare testi e dati, immagazzinarli, usare più strumenti insieme, come prendere appunti con una penna, registrare immagini o suoni, la voce, la musica, riprodurre questi suoni, immagini o addirittura filmati, insomma una possibilità di utilizzo delle informazioni molto vasta, diversificata, in un unico strumento. Questa tavoletta è uno strumento maneggevole e leggero, è il desiderio di ogni studente e anche degli insegnanti, sempre carichi di libri molto pesanti. E poi, molto importante il fatto che la casa prodruttice, la Apple, ci desse a disposizione una grande libreria di programmi, moltissime applicazioni per l’istruzione, per la ricerca nel campo della matematica, la scienza e la chimica: è possibile caricare testi e libri da Internet direttamente sulla tavoletta digitale. Ovviamente non tutti i programmi sono gratuiti e quelli a pagamento saranno a carico della scuola. L’altra ragione è la possibilità di sperimentare con dei giovani impegnati in un processo di apprendimento se una tecnologia nuova e molto flessibile come questa possa effettivamente aiutarli nel processo di apprendimento.
Questo mezzo, una tecnologia avanzata con cui i giovani hanno un rapporto pressoché quotidiano spesso non scolastico, non potrebbe anche essere una fonte di distrazione durante le ore di lezione?
E’ una possibilità insita nell’uso di qualunque strumento di questo genere; come un cellulare, come un Pc con l’accesso a Internet, come un Iphone. Però, secondo noi, è importante che i giovani utilizzatori imparino la disciplina nel rapportarsi correttamente alla tecnologia. Anche questo ci sembrava un aspetto educativo importante. Sono infatti mezzi che possono essere usati in tanti modi, dipende da noi l’utilizzo che ne facciamo. C’è rischio, ma c’è anche opportunità, quindi.
Ed è anche un modo per responsabilizzare i ragazzi, giusto?
Sì, significa trattare i giovani di oggi da adulti, per lo meno di più di quanto non si faceva in passato, soprattutto perché spesso siamo abituati a considerarli come se fossero dei bambini per sempre, invece affidando loro una qualche piccola responsabilità, forse scoprono di essere in grado di sopportarle, queste responsabilità.
Quali insegnanti hanno aderito a questo nuovo progetto didattico?
Hanno manifestato interesse non pochi insegnanti, in particolare di questo corso (P.N.I. Matematica-Informatica) hanno aderito il professor Roberto Moro di matematica e fisica, la professoressa Giovanna Lingua di inglese, la professoressa Egle Borelli di storia dell’arte e disegno e la professoressa Loredana De Spirito di scienze.
I finanziamenti da dove sono arrivati?
I fondi per l’acquisto delle tavolette digitali sono arrivati dalla Cassa di Risparmio di Torino, che ci ha dato un contributo appositamente per questo progetto. La scuola si è sobbarcata l’onere di pagare la connessione wifi, la connessione senza fili, indispensabile per accedere a Internet dalle tablet. Ci saranno ovviamente delle restrizioni per gli alunni per l’uso della rete informatica, come l’accesso negato ai social network tipo facebook o siti poco pertinenti a un uso didattico. Dobbiamo anche ringraziare il personale della segreteria che è riuscito a superare numerosi intoppi burocratici, visto che è la prima volta che un’operazione così delicata, l’acquisto e la gestione degli Ipad, viene affrontata dalla nostra scuola.
Per i prossimi anni pensate di estendere il progetto anche ad altre classi del Liceo?
Ci piacerebbe certamente estenderlo. Dobbiamo verificare quanti insegnanti sono interessati e disponibili perché questo progetto richiede da parte loro di modificare in parte il loro modo di lavorare, cioè di preparare dei materiali da usare sull’Ipad, di selezionarli, cercare dei siti e dei materiali che si possano utilizzare per la didattica in rete, oltre a dover imparare a usare queste tavolette, che sebbene sia piuttosto facile per i giovani, abituati alle nuove tecnologie, per una generazione come la mia comunque richiede un po’ di applicazione, e bisogna avere del tempo e la possibilità di farlo. Senza dubbio le lezioni tradizionali non verranno eliminate, però vorremmo comunque continuare su questa strada. Molto dipenderà da cosa gli studenti di questa classe ci diranno, cioè se loro, un po’ come delle “cavie”, diranno che è una strada su cui possiamo proseguire, o se invece non è interessante, non è utile o si perde molto tempo. L’insegnamento e la pratica di nuove tecnologie fanno parte di un compito che la scuola ha. Tra le raccomandazioni per le competenze chiave della Commissione europea a tutte le scuole d’Europa c’è anche quella di abituare e addestrare i giovani all’uso delle tecnologie digitali, soprattutto all’uso della rete, perché molto spesso i giovani navigano in rete senza criterio: questo è rischioso sia perché sprecano tanto tempo e tante energie, sia perché si incontrano contenuti che sono a volte di pessima qualità o addirittura contenuti che potrebbero essere loro d’ostacolo per l’informazione.