Un minuto di silenzio e poi scoppia la “solita” bagarre
Un film già visto quello dell'ultimo Consiglio comunale: i toni si accendono sulla questione 'ndrangheta tra il consigliere Bellotti, Bocchio e il primo cittadino Fabbio. Tra i temi trattati anche la questione dell'oscuramento dei blog sindacali
Un film già visto quello dell'ultimo Consiglio comunale: i toni si accendono sulla questione 'ndrangheta tra il consigliere Bellotti, Bocchio e il primo cittadino Fabbio. Tra i temi trattati anche la questione dell'oscuramento dei blog sindacali
Un’immagine insolita quella di ieri sera, con l’aula tutta in piedi, unita nel ricordo di due personaggio che hanno fatto la storia della città di Alessandria. Ma questo silenzio è durato solo un minuto: non è passato troppo tempo, infatti, prima che i toni in aula si accendessero.
La discussione è scaturita in seguito alla presentazione di due mozioni, una del consigliere Emanuele Locci e l’altra del capogruppo del Pd Gianni Ivaldi, entrambe incentrate sul tema della mafia e delle iniziative da prendere per dissociarsi da qualsiasi forma di criminalità organizzata che voglia insediarsi nel nostro territorio.
“Contrasto alla mafia e sviluppo di una cultura della legalità – sostiene Ivaldi, facendo riferimento ai fatti dei mesi scorsi che hanno portato all’arresto di un consigliere comunale, Caridi – La richiesta è quella di procedere ad un Consiglio comunale aperto e alla possibilità di aprire una commissione d’inchiesta a tutela della città”.
A far scoppiare la bufera è stato l’intervento, il primo in apertura di discussione, del consigliere dell’Idv Paolo Bellotti, che ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale per lo scarso dispendio di energie nel “ringraziare le forze dell’ordine e il loro operato nella questione ‘ndrangheta”. “In tre mesi non ho ancora visto nessun ringraziamento pubblico, nessuna forma di solidarietà per l’operato delle forze dell’ordine e della polizia Municipale. E pensare che di manifesti in giro per la città, con la sua faccia, ce ne sono tanti!”, incalza Bellotti.
In sindaco Piercarlo Fabbio non ci sta e interropendo più volte il consigliere lo corregge: “quello che dice è falso! Ho più volte ringraziato pubblicamente le forze dell’ordine”. Ma la discussione prosegue sempre sui toni della polemica: “Perché non si riapre il discorso del codice etico, che è ancora fermo? Perché, nel rispetto dell’articolo 143 del testo unico, non si fa intervenire il Prefetto per decidere come intervenire sulle sorti di questa amministrazione? E ancora perché si disdegna tanto (fatta eccezione per alcuni, come Priano) la possibilità di una commissione d’inchiesta per il controllo delle regolarità sugli appalti pubblici?”.
Parole dure, che riportano sempre a galla la questione dell’inchiesta in corso a carico del consigliere Caridi e delle infiltrazioni mafiose sul nostro territorio. La reazione tra i banchi della maggioranza è stata quella del consigliere Mario Bocchio: “Faccio un appello al sindaco: proceda penalmente nei confronti del consigliere Bellotti per vilipendio a questa amministrazione!“. E prosegue: “Ogni volta insinua un nostro coinvolgimento e una collusione con le attività criminali delle organizzazioni mafiose. Ora basta!”.
A riportare il discorso sulla “retta via” è Aldo Rovito (La Destra) che puntualizza sulle definizioni di commissione d’inchiesta e di Congilio aperto, come richiesto dalle mozioni. “Più che commissione d’inchiesta la chiamerei di controllo e l’idea di una seduta del consiglio “seminariale” potrebbe essere una buona occasione per far intervenire personaggi illustri e preparati in materia di criminalità organizzata”. Entrambe le mozioni passano al vaglio dell’aula con voto favorevole.
Questione “fresca di giornata” è quella portata all’attenzione dal sindaco stesso: l’oscuramento di due blog sindacali per i dipendenti comunali. “Qualche precisazione in merito ad una vicenda – spiega Fabbio – che è ‘una tempesta in un bicchier d’acqua’ Si tratta dell’oscuramento di due blog, quelli della Cgil e della Cisl, e non di siti internet d’informazione o dei siti delle organizzazioni sindacali che sono aperti, poiché la piattaforma che li raccoglie si è visto avere lo stesso dominio di blog di matrice pornografica“.
A queste precisazioni segue l’intervento del vicepresidente Enrico Mazzoni, che chiede delucidazioni in merito “a chi ha preso la decisione di oscurare questi blog? E soprattutto una volta risolti i ‘problemi tecnici’ – come sono stati definiti – questi domini verranno ri-aperti ai dipendenti comunali?”.
Nessuna risposta soddisfacente per il consigliere Pd, che chiede “la convocazione di una commissione per capire meglio e avere risposte“.