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Ics diventerà una Fondazione? Non a tutti piace l’idea
La relazione sulle sorti dellex consorzio, oggi diventato Istituto per la cooperazione allo sviluppo, presentata da Aldo Rovito, presidente della commissione Politiche Sociali non ha trovato il sostegno di alcuni consiglieri della minoranza
La relazione sulle sorti dellex consorzio, oggi diventato Istituto per la cooperazione allo sviluppo, presentata da Aldo Rovito, presidente della commissione Politiche Sociali non ha trovato il sostegno di alcuni consiglieri della minoranza
“Questa è risultata essere la formula migliore – spiega Rovito – che permetterebbe così la collaborazione con altre fondazioni (anche bancarie), con altri Enti locali che potrebbero entrare a farne parte, ma anche la partecipazione di imprese e di associazioni di privati che con altre formule non sarebbe possibile”.
Sia nella relazione del presidente Rovito, così come nelle parole di altri consiglieri (Scagni, Ivaldi e Barberis) si legge la grande considerazione da parte del mondo Istituzionale, e del Ministero stesso, per il lavoro svolto in questi anni dall’ex Consorzio.
“Le motivizioni? – spiega la Scagni – Credo sia una soluzione perdente, che non segue la strada di lavoro per lo sviluppo proposta dal Ministero e che comunque vede un percorso ancora lungo davanti a sé, con le modifiche allo statuto dell’Aspal che ancora non ci sono per il settore sociale (mentre per quello culturale sì) e le conseguenze per i lavoratori”. Sulla stessa scia gli altri interventi: “Con questa soluzione si perdono le linee guida, dettate dal Ministero, di gestione da parte degli Enti comunali dell’Istituto per la cooperazione, che si sarebbero dovuti allargare anche ai comuni più piccoli”.
Ivaldi parla di “parole al vento” da parte dell’amministrazione sulle possibilità di passaggio di Aspal a fondazione, mentre Barberis sottolinea il grande contributo dato dai volontari dell’Ics che oggi hanno creato una associazione onlus per proseguire il lavoro di cooperazione alla sviluppo fino ad ora di competenza del disciolto consorzio.
Sulla questione “Statuto Aspal e dipendenti”, la risposta arriva dall’assessore Gabrio Secco: “Io ho un grande entusiasmo, invece, per questo nuovo percorso dell’Ics! Del personale dell’ex consorzio, cioè 4 dipendenti, i 2 progettisti entro ottobre saranno reinseriti nell’organico di Aspal, che nel proprio Statuto, all’articolo 3, prevede già le modifiche in riferimento alla cooperazione e alle tematiche di sviluppo sociale”.
Alle parole di Bianchini fa seguito la posizione, fuori dal coro, del consigliere Mario Bocchio che propone invece un “distacco” dalla politica internazionale, a favore di una maggiore attenzione al nostro territorio sotto il punto di vista del sociale, dell’integrazione e della cooperazione allo sviluppo. “Se stanno bene gli italiani, allora staranno meglio anche gli ospiti”. E prosegue: “Purtroppo alcuni tagli effettuati sui comuni non hanno agevolato le soluzioni, ma è anche vero che bisogna capire e concentrarsi su quelli che sono i compiti primari di un’amministrazione”. Bocchio fa riferimento alla notizia di questi giorni del “taglio” di un pasto per la mensa della Caritas di Alessandria: “Non ci sono solo stranieri, ma anche tanti italiani alla Caritas”.