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Ics diventerà una Fondazione? Non a tutti piace l’idea
La relazione sulle sorti dellex consorzio, oggi diventato Istituto per la cooperazione allo sviluppo, presentata da Aldo Rovito, presidente della commissione Politiche Sociali non ha trovato il sostegno di alcuni consiglieri della minoranza
La relazione sulle sorti dellex consorzio, oggi diventato Istituto per la cooperazione allo sviluppo, presentata da Aldo Rovito, presidente della commissione Politiche Sociali non ha trovato il sostegno di alcuni consiglieri della minoranza
Nella serata di ieri, durante il Consiglio comunale, è stata presentata anche la relazione della commissione Politiche Sociali, presieduta da Aldo Rovito, in merito ai lavori svolti in questi mesi, e alle decisioni prese, per le sorti future dell’Ics, l’Istituto per la cooperazione allo sviluppo. Al centro dell’attenzione la trasformazione dell’ex consorzio in Fondazione, sotto Aspal che nel progetto futuro diventerà anch’essa Fondazione.
“Questa è risultata essere la formula migliore – spiega Rovito – che permetterebbe così la collaborazione con altre fondazioni (anche bancarie), con altri Enti locali che potrebbero entrare a farne parte, ma anche la partecipazione di imprese e di associazioni di privati che con altre formule non sarebbe possibile”.
Sia nella relazione del presidente Rovito, così come nelle parole di altri consiglieri (Scagni, Ivaldi e Barberis) si legge la grande considerazione da parte del mondo Istituzionale, e del Ministero stesso, per il lavoro svolto in questi anni dall’ex Consorzio.
Nonostante tutto, però, la soluzione di una sua trasformazione in fondazione non piace ai due consiglieri del Pd, Mara Scagni e Gianni Ivaldi, e non viene sostenuta nemmeno dal consigliere Giorgio Barberis.
“Le motivizioni? – spiega la Scagni – Credo sia una soluzione perdente, che non segue la strada di lavoro per lo sviluppo proposta dal Ministero e che comunque vede un percorso ancora lungo davanti a sé, con le modifiche allo statuto dell’Aspal che ancora non ci sono per il settore sociale (mentre per quello culturale sì) e le conseguenze per i lavoratori”. Sulla stessa scia gli altri interventi: “Con questa soluzione si perdono le linee guida, dettate dal Ministero, di gestione da parte degli Enti comunali dell’Istituto per la cooperazione, che si sarebbero dovuti allargare anche ai comuni più piccoli”.
Ivaldi parla di “parole al vento” da parte dell’amministrazione sulle possibilità di passaggio di Aspal a fondazione, mentre Barberis sottolinea il grande contributo dato dai volontari dell’Ics che oggi hanno creato una associazione onlus per proseguire il lavoro di cooperazione alla sviluppo fino ad ora di competenza del disciolto consorzio.
Sulla questione “Statuto Aspal e dipendenti”, la risposta arriva dall’assessore Gabrio Secco: “Io ho un grande entusiasmo, invece, per questo nuovo percorso dell’Ics! Del personale dell’ex consorzio, cioè 4 dipendenti, i 2 progettisti entro ottobre saranno reinseriti nell’organico di Aspal, che nel proprio Statuto, all’articolo 3, prevede già le modifiche in riferimento alla cooperazione e alle tematiche di sviluppo sociale”.
Un tema molto caro anche al consigliere Giuseppe Bianchini che propone che l’attenzione, tra i tanti paesi che necessitano di aiuto, si concentri sull’Africa, in particolar modo sulla Libia e sugli esuli che da un territorio in guerra cercano rifugio in Italia e anche nella nostra città.
Alle parole di Bianchini fa seguito la posizione, fuori dal coro, del consigliere Mario Bocchio che propone invece un “distacco” dalla politica internazionale, a favore di una maggiore attenzione al nostro territorio sotto il punto di vista del sociale, dell’integrazione e della cooperazione allo sviluppo. “Se stanno bene gli italiani, allora staranno meglio anche gli ospiti”. E prosegue: “Purtroppo alcuni tagli effettuati sui comuni non hanno agevolato le soluzioni, ma è anche vero che bisogna capire e concentrarsi su quelli che sono i compiti primari di un’amministrazione”. Bocchio fa riferimento alla notizia di questi giorni del “taglio” di un pasto per la mensa della Caritas di Alessandria: “Non ci sono solo stranieri, ma anche tanti italiani alla Caritas”.
“Questa è risultata essere la formula migliore – spiega Rovito – che permetterebbe così la collaborazione con altre fondazioni (anche bancarie), con altri Enti locali che potrebbero entrare a farne parte, ma anche la partecipazione di imprese e di associazioni di privati che con altre formule non sarebbe possibile”.
Sia nella relazione del presidente Rovito, così come nelle parole di altri consiglieri (Scagni, Ivaldi e Barberis) si legge la grande considerazione da parte del mondo Istituzionale, e del Ministero stesso, per il lavoro svolto in questi anni dall’ex Consorzio.
Nonostante tutto, però, la soluzione di una sua trasformazione in fondazione non piace ai due consiglieri del Pd, Mara Scagni e Gianni Ivaldi, e non viene sostenuta nemmeno dal consigliere Giorgio Barberis.
“Le motivizioni? – spiega la Scagni – Credo sia una soluzione perdente, che non segue la strada di lavoro per lo sviluppo proposta dal Ministero e che comunque vede un percorso ancora lungo davanti a sé, con le modifiche allo statuto dell’Aspal che ancora non ci sono per il settore sociale (mentre per quello culturale sì) e le conseguenze per i lavoratori”. Sulla stessa scia gli altri interventi: “Con questa soluzione si perdono le linee guida, dettate dal Ministero, di gestione da parte degli Enti comunali dell’Istituto per la cooperazione, che si sarebbero dovuti allargare anche ai comuni più piccoli”.
Ivaldi parla di “parole al vento” da parte dell’amministrazione sulle possibilità di passaggio di Aspal a fondazione, mentre Barberis sottolinea il grande contributo dato dai volontari dell’Ics che oggi hanno creato una associazione onlus per proseguire il lavoro di cooperazione alla sviluppo fino ad ora di competenza del disciolto consorzio.
Sulla questione “Statuto Aspal e dipendenti”, la risposta arriva dall’assessore Gabrio Secco: “Io ho un grande entusiasmo, invece, per questo nuovo percorso dell’Ics! Del personale dell’ex consorzio, cioè 4 dipendenti, i 2 progettisti entro ottobre saranno reinseriti nell’organico di Aspal, che nel proprio Statuto, all’articolo 3, prevede già le modifiche in riferimento alla cooperazione e alle tematiche di sviluppo sociale”.
Un tema molto caro anche al consigliere Giuseppe Bianchini che propone che l’attenzione, tra i tanti paesi che necessitano di aiuto, si concentri sull’Africa, in particolar modo sulla Libia e sugli esuli che da un territorio in guerra cercano rifugio in Italia e anche nella nostra città.
Alle parole di Bianchini fa seguito la posizione, fuori dal coro, del consigliere Mario Bocchio che propone invece un “distacco” dalla politica internazionale, a favore di una maggiore attenzione al nostro territorio sotto il punto di vista del sociale, dell’integrazione e della cooperazione allo sviluppo. “Se stanno bene gli italiani, allora staranno meglio anche gli ospiti”. E prosegue: “Purtroppo alcuni tagli effettuati sui comuni non hanno agevolato le soluzioni, ma è anche vero che bisogna capire e concentrarsi su quelli che sono i compiti primari di un’amministrazione”. Bocchio fa riferimento alla notizia di questi giorni del “taglio” di un pasto per la mensa della Caritas di Alessandria: “Non ci sono solo stranieri, ma anche tanti italiani alla Caritas”.