Negozi sempre aperti, levata di scudi degli associati Confesercenti
Anche la Confesercenti mostra il suo disappunto contro la delibera che liberalizza gli orari di apertura dei negozi
Anche la Confesercenti mostra il suo disappunto contro la delibera che liberalizza gli orari di apertura dei negozi
“Avevamo già espresso a luglio la nostra preoccupazione in relazione alla norma che, da parte del Governo centrale, era stata inserita nel pacchetto della manovra- continua Guglielmero- Già in quell’occasione, pur ricordando che sarebbero state le Regioni, secondo quanto scritto nel testo, a provvedere all’adeguamento dal 1°gennaio 2012, avevamo dichiarato tutta la nostra preoccupazione. Infatti questa liberalizzazione è una ennesima mazzata sulle piccole imprese commerciali, a conduzione pressoché famigliare, perché aggiunge un problema alla già difficile situazione economica, con stagnazione dei consumi e ridotta capacità di spesa delle famiglie. Inoltre ci domandiamo il perché di tutta questa fretta da parte dell’Amministrazione comunale alessandrina, quando, dal nostro punto di vista, la Regione ritiene che non sia opportuno procedere ad un’immediata applicazione della disposizione. Se teniamo conto che l’orientamento politico della Regione è lo stesso di chi amministra il nostro Comune capoluogo non ci è chiaro quale sia l’urgenza che ha spinto la Giunta alessandrina a procedere sull’iniziativa.
Da venerdì scorso i nostri Associati e tutti i commercianti alessandrini hanno manifestato il loro disappunto ed hanno richiesto un intervento della nostra Associazione ”
Alle parole del Presidente si collega anche il commento del Direttore della Confesercenti Michele Frizza: “Le Associazioni di categoria nel mese dicembre 2010 hanno concordato con il Comune di Alessandria e con i rappresentanti della Grande Distribuzione un calendario di aperture straordinarie domenicali per l’anno 2011. E’ francamente inspiegabile questo cambio unilaterale di rotta deciso dall’Amministrazione, che va anche in contrasto con l’orientamento espresso dalla Regione. Come Confesercenti, anche in ambito nazionale, avevamo già sottolineato le nostre riserve su questo articolo inserito nella manovra di ferragosto, che non porta alcun beneficio alle casse dello Stato. Lo stesso ministro Romani alla nostra Assemblea nazionale aveva riconosciuto la validità del nostro parere, dichiarando che si sarebbe adoperato per l’abrogazione della norma che ci sembra, lo ribadiamo, soltanto un regalo alla Grande Distribuzione. Chi immagina un aumento del PIL dell’1% grazie alla deregulation degli orari non considera che la propensione alla spesa “non lievita” con aperture più ampie, ma con altri interventi di carattere strutturale, quale, ad esempio la riduzione del carico fiscale.”
E’ positivo, si fa notare in Confesercenti, che Alessandria faccia parte dell’elenco delle località turistiche e delle città d’arte, ma è anche ovvio che non possediamo, purtroppo, un patrimonio storico/artistico che giustifichi flussi ingenti di visitatori durante tutti i fine settimana. A chi giova consentire l’apertura per 365 giorni all’anno dei negozi? Confesercenti ha stimato, in una sua ricerca interna, che con la liberalizzazione degli orari si perderanno, a livello regionale nei prossimi tre anni, 3.000 esercizi (1.000 nel comparto alimentare, 1.000 nel tessile/abbigliamento e 1.000 tra ferramenta,cartoleria, fiori e piante). Se a questo aggiungiamo che, secondo una ricerca Nielsen pubblicata dal “Sole 24 ore”, sono entrati in crisi anche i market alimentari ed i discount di dimensione media ( i cosiddetti superette), resta solo la Grande Distribuzione ad avere beneficio. Quindi, come diceva un politico esperto, “a pensar male si fa peccato, ma…”