Bellotti: “Rivediamo i piani esecutivi della variante collinare?”
Si torna a parlare di definizione dell'operatività delle nuove norme a tutela dell'arco collinare in commissione Politiche del Territorio con l'assessore Giuseppe Giordano e l'architetto Pierfranco Robotti. Il consigliere Paolo Bellotti chiede conferme sull'iter amministrativo
Si torna a parlare di definizione dell'operatività delle nuove norme a tutela dell'arco collinare in commissione Politiche del Territorio con l'assessore Giuseppe Giordano e l'architetto Pierfranco Robotti. Il consigliere Paolo Bellotti chiede conferme sull'iter amministrativo
Nella commissione Politiche del Territorio, riunitasi questa mattina, l’architetto Pierfranco Robotti, dirigente dell’Ufficio comunale di competenza, ha messo in evidenza l’attuale situazione dei due paesi collinari, in termini tecnici di piani esecutivi generali (peg) approvati e in attesa di convenzione e di quelli già in corso d’opera.
“La situazione di Valmadonna presenta la regolarità dei piani esecutivi, aggiornati alle nuove norme della variante collinare – spiega Robotti – ed è pertanto possibile procedere alla verifica geologica e geotecnica senza problemi”. Nella relazione riporta alcuni casi come quelli del sito “La Barchetta” nel quale i lavori sono “quasi totalmente stati portati a termine” e il caso del sito “Le Fontanelle” nel quale i lavori sono “in corso di svolgimento”.
Nel caso di Valle San Bartolomeo, invece, la situazione sembra essere rallentata dalla mancanza, per alcune aree, della documentazione integrativa che gli uffici comunali hanno richiesto in merito alla verifica di attuazione delle nuove norme a tutela del territorio collinare per quanto riguarda l’edificabilità.
Tema caro al consigliere Paolo Bellotti, sostenitore del comitato “Noi di Valle” che si riunirà questa sera, poco prima del Consiglio Comunale dell 21, per illustrare la propria posizione in merito alle ultime decisioni prese dall’amministrazione sulla variante.
Questa mattina in commissione il consigliere dell’Idv chiede chiarezza sull’iter amministrativo che verrà effettivamente seguito: “La commissione, la giunta e i dirigenti dell’ufficio tecnico hanno intenzione di riportare i piani esecutivi relativi alla Valle in aula per rivederli e discuterne insieme a 360°, oppure si prenderanno in esame solo gli adeguamenti alle nuove norme sotto l’aspetto idrogeologico? Perché da questo dipende la nostra approvazione o bocciatura in Consiglio”.
Dichiarazione chiara con una presa di posizione netta, che riceve subito risposta dall’architetto Robotti: “I piani non ancora convenzionati devono passare sotto nuova verifica per controllare che non impattino con le nuove norme. Per l’aspetto paesaggistico e non tecnico, la commissione paesaggistica è l’organo competente in termini anche di possibile edificabilità di un terreno piuttosto che un altro”. Accordo raggiunto, quindi, tra il dirigente, l‘assessore Giuseppe Giordano e il consigliere “di Valle” per affrontare il tema in una nuova seduta della commissione per un confronto anche con i membri della commissione paesaggistica.
Un altro punto chiave è quello relativo alla norma, interna alla variante del Piano regolatore generale di “cessione del 40% del terreno al Comune e di edificabilità per i privati sul restante 60%”. Secondo i nuovi dettami della variante collinare è poco chiaro (anche a detta del dirigente Robotti) “se, e quanto, il Comune possa imporsi in merito all’edificabilità di quel 40% all’interno o all’esterno dell’area considerata”.
La questione è portata all’attenzione delle figure politiche e tecniche presenti dal consigliere Enrico Mazzoni. “Se la norma non permette che il Comune si possa imporre su alcuni aspetti relativi alla cessione del 40%, allora abbiamo sbagliato tutto!“.
E per chiarire il concetto, Mazzoni fa un esempio: “Se si necessita di una nuova piazza, o di un giardino, ad esempio a 100 metri dal centro abitato, ma la parte in concessione nelle mani del comune è in un’altra area, non interna, l’amministrazione può imporsi affinché la stessa unità di possesso (40%) venga realizzata dove ritenuta utile e necessaria e pertanto anche esterna al terreno che era previsto dalla normativa di cessione?”.
Un argomento di ampio raggio di azione (e reazione), che potrà procedere con la riapertura dei singoli casi in commissione “solo quando l’ufficio tecnico avrà delle novità in merito ai piani esecutivi di alcune zone che ancora non hanno consegnato la documentazione integrativa richiesta“, ribadisce l’architetto Robotti. “Solo allora si potrà riportare il singolo peg in commissione per un confronto aperto”.