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Addio a Nini Paglieri, l’imprenditore che intuì il potenziale della grande distrubuzione
Saranno celebrati mercoledì i funerali di Luigi Paglieri, scomparso all'età di 72 anni a seguito di un malore. Il ricordo dei colleghi e collaboratori
Saranno celebrati mercoledì i funerali di Luigi Paglieri, scomparso all'età di 72 anni a seguito di un malore. Il ricordo dei colleghi e collaboratori
Un uomo e un imprenditore capace di guardare lontano, “geniale e innovativo”. Così, chi lo ha conosciuto descrive Nini Paglieri. Luigi, che tutti conoscevano come “Nini”, si è spento domenica, a 72 anni, nella sala di rianimazione dal Santi Antonio e Biagio, dopo aver lottato per dodici giorni. I funerali saranno celebrati mercoledì, alle 10,30, nella chiesa parrocchiale di Cascinagrossa. Il rosario sarà recitato questa sera, martedì, alle 21, sempre a Cascinagrossa. Sarà una cerimonia sobria, all’insegna della riservatezza, lo stesso riserbo che la moglie, Luisella, e i figli avevano chiesto dopo il malore accusato da Luigi, nella piscina della sua abitazione. All’insegna della compostezza e riservatezza Luigi Paglieri aveva scelto di condurre la sua vita.
“Ho un ricordo molto vivido di Nini Paglieri – racconta Luigi Serra, amministratore delegato della Serra Dolciaria – con lui ho diviso un pezzo di cammino ai vertici di Confindustria Alessandria, lui come presidente, io come vice. Ci siamo frequentati e confrontati spesso sui temi del lavoro, sul ruolo della grande distribuzione in relazione alle due aziende.”
Per Serra, all’epoca giovane imprenditore, Nini è stato una sorta di fonte di ispirazione. “Nonostante le differenza d’età aveva una mente giovane e dinamica. Non ha mai smesso di innovarsi, di guardare oltre ai confini provinciali, all’Europa, non ha mai smesso di confrontarsi. Un vero innovatore nell’idea del rapporto con la grande distribuzione, del merchandising”. La sua voglia di innovare e innovarsi, si accompagnava ad un carattere “molto riservato, di poche parole, ma molto determinato”.
Dario De Amicis è stato al fianco di Paglieri, in azienda, dal 1971. “Abbiamo praticamente vissuto insieme, lavorativamente parlando, 40 anni”. Per il gruppo Paglieri “Luigi fu motore capace di dare impulso alla creazione di nuovi prodotti”, racconta De Amicis.
Paglieri ha infatti traghettato il business di famiglia dal dettaglio tradizionale alla nascente grande distribuzione moderna. A metà degli anni ottanta seppe percepire la necessità della distribuzione moderna di avere a disposizione nuove categorie di prodotto da offrire al consumatore. Fu sua l’idea di presentare le prime linee “blisterate”, cioè confezionate in blister di cartone e plastica trasparente, da mettere in esposizione in display. I cosmetici Miss Brodaway, Class, Beauty Fantasy, HQ, sono i primi ad entrare nei supermercati di tutta Italia.
In seguito nasce anche la linea di parafarmacia Farmamed. Un’altra intuizione di Nini Paglieri. Marchio, quello di Farmamed, che è stato successivamente ceduto alla Angelini Cosmetici.
Lo sviluppo dei nuovi brand, aveva portato alla definitiva divisione del business Paglieri: da un lato quello tradizionale, che ha proseguito il suo cammino nello stabilimento di Spinetta Marengo; l’altro sotto l’insegna di Paglieri Sell System, situato a Pozzolo Formigaro.
Sette anni fa la guida della società è passata alla figlia Laura e poi, pochi mesi fa, al figlio Luca. “La porta di Luigi – dicono i suoi più stretti collaboratori – non è però mai stata chiusa, ognuno di noi sapeva di poter essere ricevuto ed ascoltato”.
De Amicis lo ricorda con grande affetto e stima: “ha dato grande impulso, tra le altre cose, al sistema delle vendite, introducendo la figura dell’agente promotore. Non si attendeva più che l’ordine arrivasse in azienda, ma era l’agente che andava a raccogliere le esigenze del distributore”. De Amici è consapevole che “ci sarebbe un intero libro da scrivere su di lui”. E non è escluso che qualcuno lo faccia, prima o poi. Sul piano personale, massimo rispetto per la riservatezza che ha sempre voluto mantenere l’imprenditore: “Amava la musica” – dice solo – e negli ultimi anni, amava soprattuto trascorrere il proprio tempo in famiglia, con la moglie e i nipoti.
“La sua scomparsa mi ha sconvolto – dice Dario Fornaro, direttore dell’Unione Industriali durante la breve presidenza Paglieri. Un incarico che assunse per venire incontro ad un amico, costretto a dimettersi dalla guida dell’associazione. Paglieri prese per sei mesi le redini dell’Unione Industriali, ma al rinnovo della cariche preferì farsi da parte, nonostante i ripetuti inviti a proseguire una presidenza apprezzata ed autorevole. “Era una persona di poche parole, ma che sapeva arrivare subito al nocciolo de problema – racconta Fornaro – Schietto ed aperto, si poteva anche essere in disaccordo sulla sua visione, ma i rapporti erano sempre improntati alla trasparenza. Era uno di quegli imprenditori che prima agiva, poi, casomai, parlava. Come lui, ormai, ne sono rimasti davvero pochi oggi”.
Lo ricordano con stima anche Roberto e Piergiacomo Guala: “un imprenditore di grandi qualità, geniale ed appassionato nel suo lavoro, riservato nella vita privata”.
“Ho un ricordo molto vivido di Nini Paglieri – racconta Luigi Serra, amministratore delegato della Serra Dolciaria – con lui ho diviso un pezzo di cammino ai vertici di Confindustria Alessandria, lui come presidente, io come vice. Ci siamo frequentati e confrontati spesso sui temi del lavoro, sul ruolo della grande distribuzione in relazione alle due aziende.”
Per Serra, all’epoca giovane imprenditore, Nini è stato una sorta di fonte di ispirazione. “Nonostante le differenza d’età aveva una mente giovane e dinamica. Non ha mai smesso di innovarsi, di guardare oltre ai confini provinciali, all’Europa, non ha mai smesso di confrontarsi. Un vero innovatore nell’idea del rapporto con la grande distribuzione, del merchandising”. La sua voglia di innovare e innovarsi, si accompagnava ad un carattere “molto riservato, di poche parole, ma molto determinato”.
Dario De Amicis è stato al fianco di Paglieri, in azienda, dal 1971. “Abbiamo praticamente vissuto insieme, lavorativamente parlando, 40 anni”. Per il gruppo Paglieri “Luigi fu motore capace di dare impulso alla creazione di nuovi prodotti”, racconta De Amicis.
Paglieri ha infatti traghettato il business di famiglia dal dettaglio tradizionale alla nascente grande distribuzione moderna. A metà degli anni ottanta seppe percepire la necessità della distribuzione moderna di avere a disposizione nuove categorie di prodotto da offrire al consumatore. Fu sua l’idea di presentare le prime linee “blisterate”, cioè confezionate in blister di cartone e plastica trasparente, da mettere in esposizione in display. I cosmetici Miss Brodaway, Class, Beauty Fantasy, HQ, sono i primi ad entrare nei supermercati di tutta Italia.
In seguito nasce anche la linea di parafarmacia Farmamed. Un’altra intuizione di Nini Paglieri. Marchio, quello di Farmamed, che è stato successivamente ceduto alla Angelini Cosmetici.
Lo sviluppo dei nuovi brand, aveva portato alla definitiva divisione del business Paglieri: da un lato quello tradizionale, che ha proseguito il suo cammino nello stabilimento di Spinetta Marengo; l’altro sotto l’insegna di Paglieri Sell System, situato a Pozzolo Formigaro.
Sette anni fa la guida della società è passata alla figlia Laura e poi, pochi mesi fa, al figlio Luca. “La porta di Luigi – dicono i suoi più stretti collaboratori – non è però mai stata chiusa, ognuno di noi sapeva di poter essere ricevuto ed ascoltato”.
De Amicis lo ricorda con grande affetto e stima: “ha dato grande impulso, tra le altre cose, al sistema delle vendite, introducendo la figura dell’agente promotore. Non si attendeva più che l’ordine arrivasse in azienda, ma era l’agente che andava a raccogliere le esigenze del distributore”. De Amici è consapevole che “ci sarebbe un intero libro da scrivere su di lui”. E non è escluso che qualcuno lo faccia, prima o poi. Sul piano personale, massimo rispetto per la riservatezza che ha sempre voluto mantenere l’imprenditore: “Amava la musica” – dice solo – e negli ultimi anni, amava soprattuto trascorrere il proprio tempo in famiglia, con la moglie e i nipoti.
“La sua scomparsa mi ha sconvolto – dice Dario Fornaro, direttore dell’Unione Industriali durante la breve presidenza Paglieri. Un incarico che assunse per venire incontro ad un amico, costretto a dimettersi dalla guida dell’associazione. Paglieri prese per sei mesi le redini dell’Unione Industriali, ma al rinnovo della cariche preferì farsi da parte, nonostante i ripetuti inviti a proseguire una presidenza apprezzata ed autorevole. “Era una persona di poche parole, ma che sapeva arrivare subito al nocciolo de problema – racconta Fornaro – Schietto ed aperto, si poteva anche essere in disaccordo sulla sua visione, ma i rapporti erano sempre improntati alla trasparenza. Era uno di quegli imprenditori che prima agiva, poi, casomai, parlava. Come lui, ormai, ne sono rimasti davvero pochi oggi”.
Lo ricordano con stima anche Roberto e Piergiacomo Guala: “un imprenditore di grandi qualità, geniale ed appassionato nel suo lavoro, riservato nella vita privata”.