Negozi aperti sette giorni su sette con la nuova normativa
Una nuova normativa a livello nazionale da il via in alcune città italiane alla liberalizzazione degli orari dei negozi
Una nuova normativa a livello nazionale da il via in alcune città italiane alla liberalizzazione degli orari dei negozi
Sentito nel merito l’orientamento della Giunta comunale e l’Avvocatura dell’Ente, il Comune di Alessandria ha deciso quindi di dare via libera, in via sperimentale, alla possibilità per gli esercizi commerciali di aprire le loro attività nei giorni domenicali, festivi e di poter effettuare aperture straordinarie
Critica l’Ascom che non pensa che la liberalizzazione possa portare vantaggi ai commercianti, porterà semmai ancora più svantaggi, e che non vede Alessandria come una città dalla così spiccata propensione turistica da dover rientrare negli elenchi regionali. Duro in merito il commento del presidente dell’associazione commercianti Luigi Boano: “Questa è l’ennesima norma cervellotica che va a gravare su un comparto che innegabilmente da anni costituisce un importante substrato occupazionale per la nostra economia. L’apertura indiscriminata, così come prevista dalla nuova normativa, rappresenterà un ulteriore colpo per le piccole imprese, senza avere evidenti vantaggi per i consumatori. Ci chiediamo quale sia la ratio che ha ispirato un tale provvedimento, soprattutto in quei comuni, fra i quali il nostro, in cui oggettivamente la vocazione turistica non è così evidente. Sarebbe stato meglio se il Ministro del Turismo avesse dedicato energie e attenzioni a temi cruciali per il settore, quali la promozione turistica all’estero, fondamentale per un settore che ha tante potenzialità da esprimere, e l’apertura – e soprattutto la fruibilità – di musei e sale d’arte, lasciando a chi ha competenza in materia la disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali. Il nodo – conclude il Presidente Ascom Boano – sono i redditi e non certo gli orari degli esercizi commerciali. Se non aumentano i primi è perfettamente inutile, anzi è addirittura controproducente toccare i secondi: la triste realtà è che i consumi attuali in Italia sono inferiori in valore assoluto a quelli del 2007 e , in termini pro-capite a quelli del 2000″. Questa è lennesima normacervellotica che va a gravare su un comparto che innegabilmente daanni costituisce un importante substrato occupazionale per la nostraeconomia. Lapertura indiscriminata, così come prevista dallanuova normativa, rappresenterà un ulteriore colpo per le piccoleimprese, senza avere evidenti vantaggi per i consumatori. Cichiediamo quale sia la ratio che ha ispirato un tale provvedimento,soprattutto in quei comuni, fra i quali il nostro, in cuioggettivamente la vocazione turistica non è così evidente. Sarebbestato meglio se il Ministro del Turismo avesse dedicato energie eattenzioni a temi cruciali per il settore, quali la promozioneturistica allestero, fondamentale per un settore che ha tantepotenzialità da esprimere, e lapertura – e soprattutto lafruibilità – di musei e sale darte, lasciando a chi hacompetenza in materia la disciplina degli orari di apertura degliesercizi commerciali. Il nodo concludeil Presidente Ascom Boano – sono iredditi e non certo gli or
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