Home
Sì alle primarie nel centrosinistra. Saranno a novembre
Trovato laccordo sulle regole di partecipazione alle primarie che si terranno a novembre. Ma è ancora giallo sui candidati. Per ora in campo solo nomi del Pd
Trovato l?accordo sulle regole di partecipazione alle primarie che si terranno a novembre. Ma è ancora ?giallo? sui candidati. Per ora in campo solo nomi del Pd
Un primo punto fermo è stato messo: il centro sinistra terrà le primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco a palazzo Rosso. Candidature entro il 15 ottobre, chiamata alle urne entro la prima metà del mese di novembre. Il resto è ancora tutto da costruire, a partire dai nomi.
L’altra sera il centro sinistra ha quindi siglato il “patto per le primarie”, stabilendo “le regole e le modalità di partecipazione”. A spiegarlo è Ludovico Como (nella foto), segretario cittadino del Pd che ha preso in mano le redini del gioco, convocando attorno al tavolo Sel, Federazione della Sinistra, Italia dei Valori. “C’è un accordo su una serie di punti programmatici di base, sul fatto che le primarie dovranno essere un momento di confronto e di apertura verso la città, così come si dovrà aprire un processo di sviluppo basato sulla conoscenza”. I dettagli saranno resi noti nel corso di un prossimo incontro, entro fine mese. Intanto, il Pd è pronto ai blocchi di partenza con tre possibili nomi: Rita Rossa che si presenterà pubblicamente oggi, giovedì, il battagliero Corrado Parise e l’outsider Mauro Buzzi. L’area a sinistra del Pd si prenderà ancora qualche giorno per decidere se proporre un nome “di area” o se lasciare iscritti e simpatizzanti liberi di scegliere tra i tre del Pd. I Moderati hanno già fatto la loro scelta, optando per Rita Rossa. Sel sembra indeciso tra un uomo di esperienza e un volto nuovo; l’Idv non si è ancora espresso ma all’interno più di qualcuno scalpita per una scelta di rottura.
Ad oggi, comunque, nessuno dei tre candidati in campo, sebbene con la tessera o comunque appartenente come area di riferimento al partito democratico, può essere considerato il candidato di bandiera del Pd. “Le regole che abbiamo deciso di condividere servono proprio a questo – mette le mani avanti Como – a garantire le stesse possibilità ai candidati”. E’ pur vero che “lo statuto del Pd le primarie le prevedeva e le regolava già”.
Ma il “patto” di coalizione alessandrino impone che venga eletto un comitato in cui confluiranno due rappresentanti per ogni partito o gruppo promotore. Quindi, il meccanismo dovrebbe garantire “pari peso” e dignità per tutti i pretendenti. “Saranno stabiliti anche dei tetti di spesa, perchè non vogliamo che le primarie diventino un surrogato delle elezioni amministrative, in piccolo”
Un meccanismo di garanzia , secondo Como, che guarderebbe più alla realtà torinese che a quella milanese, tanto per fare un parallelo con le due città simbolo della vittoria del centro sinistra all’ultima tornata amministrativa.
L’altra sera il centro sinistra ha quindi siglato il “patto per le primarie”, stabilendo “le regole e le modalità di partecipazione”. A spiegarlo è Ludovico Como (nella foto), segretario cittadino del Pd che ha preso in mano le redini del gioco, convocando attorno al tavolo Sel, Federazione della Sinistra, Italia dei Valori. “C’è un accordo su una serie di punti programmatici di base, sul fatto che le primarie dovranno essere un momento di confronto e di apertura verso la città, così come si dovrà aprire un processo di sviluppo basato sulla conoscenza”. I dettagli saranno resi noti nel corso di un prossimo incontro, entro fine mese. Intanto, il Pd è pronto ai blocchi di partenza con tre possibili nomi: Rita Rossa che si presenterà pubblicamente oggi, giovedì, il battagliero Corrado Parise e l’outsider Mauro Buzzi. L’area a sinistra del Pd si prenderà ancora qualche giorno per decidere se proporre un nome “di area” o se lasciare iscritti e simpatizzanti liberi di scegliere tra i tre del Pd. I Moderati hanno già fatto la loro scelta, optando per Rita Rossa. Sel sembra indeciso tra un uomo di esperienza e un volto nuovo; l’Idv non si è ancora espresso ma all’interno più di qualcuno scalpita per una scelta di rottura.
Ad oggi, comunque, nessuno dei tre candidati in campo, sebbene con la tessera o comunque appartenente come area di riferimento al partito democratico, può essere considerato il candidato di bandiera del Pd. “Le regole che abbiamo deciso di condividere servono proprio a questo – mette le mani avanti Como – a garantire le stesse possibilità ai candidati”. E’ pur vero che “lo statuto del Pd le primarie le prevedeva e le regolava già”.
Ma il “patto” di coalizione alessandrino impone che venga eletto un comitato in cui confluiranno due rappresentanti per ogni partito o gruppo promotore. Quindi, il meccanismo dovrebbe garantire “pari peso” e dignità per tutti i pretendenti. “Saranno stabiliti anche dei tetti di spesa, perchè non vogliamo che le primarie diventino un surrogato delle elezioni amministrative, in piccolo”
Un meccanismo di garanzia , secondo Como, che guarderebbe più alla realtà torinese che a quella milanese, tanto per fare un parallelo con le due città simbolo della vittoria del centro sinistra all’ultima tornata amministrativa.