Aria di tempesta sul futuro delle Circoscrizioni
La commissione congiunta Sub-Tecnica e Affari Istituzionali torna a valutare lo Statuto comunale, con particolare interesse per il futuro delle Circoscrizioni che scompariranno alla fine della legislatura vigente. In aula tante idee, ma poche proposte. Scoppia il "caso Sestini-Bocchio"
La commissione congiunta Sub-Tecnica e Affari Istituzionali torna a valutare lo Statuto comunale, con particolare interesse per il futuro delle Circoscrizioni che scompariranno alla fine della legislatura vigente. In aula tante idee, ma poche proposte. Scoppia il "caso Sestini-Bocchio"
“E’ da novembre del 2010 che è depositata negli uffici tecnici preposti la documentazione relativa al nuovo Statuto, oltre a quella della commissione Sub-Tecnica per raccogliere proposte, da presentare poi in Consiglio, relative alla nuova forma che dovranno assumere le ‘ex Circoscrizioni’ per continuare a mantenere viva la partecipazione dei cittadini alle decisioni amministrative della città”, spiega il presidente Ezio Sestini.
Con l’appoggio di alcuni consiglieri, come Mara Scagni, Aldo Rovito, Fabrizio Priano, è stata presentata questa mattina in commissione una prima “bozza in itinere” che non ha però ancora nulla di scritto e di concreto. Solo idee.
Come spiega Sestini “l’idea era quella di ridurre a 4 il numero delle Circoscrizioni oggi esistenti (che sono 5: Centro,Europista, Circoscrizione Sud, Circoscrizione Nord eFraschetta), unendo l’Europista e il Centro. Inoltre un altro problema è quello dato dal numero dei rappresentanti: si era pensato a 20, 30 rappresentanti per circoscrizione. Ma poi quando si è tutti riuniti quanti si diventa? Dove si raccoglie un numero così alto di cittadini?”.
“La soluzione – prosegue Mara Scagni – potrebbe essere rappresentata dalla scelta di 10 unità per ogni circoscrizione, scelte tra le Associazioni attive sul territorio, a titolo totalmente gratuito”. Idea condivisa da altri consiglieri, soprattutto considerati i limiti imposti dal legislatore che, come prosegue a spiegare la Scagni “non permettono di attuare consultazioni elettorali per questo tipo di selezione di rappresentanti”. La rappresentante del Pd riporta anche l’esempio di Valenza che aveva optato per la consultazione popolare, risultata però “fallimentare per l’esigua partecipazione da parte della popolazione”.
Questa proposta resta comunque ferma a metà percorso perchè dopo che le associazioni hanno scelto i propri candidati, “serve un percorso che faccia una selezione, una sintesi”. E a chi spetta questo compito? Proprio per tutti questi punti ancora oscuri, come sottolinea Aldo Rovito (La Destra) “è necessario che anche gli altri consiglieri che sono interessati a questo tema mettano per iscritto o facciano delle proposte per arrivare insieme a creare un testo unico, un emendamento da presentare in Consiglio, sostenuto da tutti i partecipanti alla commissione”.
Nel corso del dibattito prendono piene altre strade, come quella del consigliere Udc Giuseppe Bianchini che propone “che questa realtà rappresentativa gratuita delle ex Circoscrizioni rispecchi la composizione politica comunale, ovvero che se sono 13 i gruppi in Consiglio, vengano eletti 13 rappresentanti, uno per ogni gruppo comunale”.
Di altro parere è Giorgio Barberis (Rifondazione Comunista) che sostiene la linea promossa da Emanuele Locci , già nella scorsa seduta della commissione. “Il concetto di partecipazione deve essere inteso in modo autentico. Non mi trovo d’accordo nè alla riduzione del numero delle circoscrizioni (da 5 a 4) nè alla limitazione quantitativa dei rappresentanti e sostengo sempre la necessità di istituire dei ‘consigli di quartiere’ aperti a tutta la cittadinanza“. Barberis torna a ribadire anche la propria contrarietà per i componenti della commissione Sub Tecnica: “non mi sento rappresentato, tanto più che uno dei commissari non partecipa mai ai lavori (il riferimento è al consigliere Maurizio Grassano, ndr). Perché non può essere sostituito? O comunque perché non si permette ad altri consiglieri, che non sono commissari ma che sono interessati all’argomento, di partecipare al tavolo di lavoro?”.
Sulla scia di Barberis l’intervento del consigliere Emanuele Locci che per l’occasione ha seguito la seduta con una “esperta della materia”. “In tutte queste proposte che ho sentito, state cercando di sostituire le Circoscrizioni (esistenti) con altre circoscrizioni (nuove), anziché davvero puntare alla partecipazione dei cittadini”. E prosegue: “ho sentito dire che non si possono spendere risorse, per legge. Ma quale legge vieta di di organizzare momenti di partecipazione e democrazia? Non è vero che non si può per regolamento, ma non si vuole”. Locci punta l’attenzione sulla partecipazione e sul suo significato: “tutti i cittadini devono poter prendere parte alle assemblee”.
Sul piano di lavoro della commissione, Locci critica l’insistenza di “mettere a punto, per iscritto, delle proposte” e privilegia invece il dialogo e il confronto tra tutti i consiglieri in aula per stilare poi un documento unico, sottoscritto da tutti, da presentare in Consiglio.
Questa linea viene sostenuta dal consigliere Mario Bocchio che prende parole sul finire della commissione: “qui siamo come in un piccolo conclave, dove i lavori della commissione Sub- Tecnica sono stati fino ad oggi segreti. Una commissione di questa importanza, che decide le nostre regole, dovrebbe essere aperta a tutti“. La stessa critica viene rivolta alla capigruppo: “perché è a porte chiuse e non si permette a noi consiglieri di parteciparvi?”, si chiede Bocchio. Queste critiche vengono fatte a sostegno della tesi espressa dal consigliere Locci, ossia di “confronto in aula” per portare alla creazione di un testo unico da presentare in Consiglio e non da “un milione di singoli emendamenti”, conclude Bocchio.
Il presidente Sestini, però, non ci sta e piuttosto alterato dalle esternazioni di Bocchio, risponde a tono: “lei non ha nemmeno letto il nuovo Statuto, se parla così. Lei con queste parole sta offendendo il lavoro di questa commissione che prosegue da mesi, senza però aver mai ricevuto alcuna proposta. Non si può permettere di dare a noi lezioni di democrazia, visto che prima di intervenire non si è nemmeno documentato, visto che nel nuovo testo si sono stravolte molte cose in termini di sostegno alla democrazia”. E scoppia lo scontro, dai toni forti.