Votata la variante di Valle. Proposta una commissione d’inchiesta
Discussione accesa sulla variante al Piano regolatore che interessa la collina vallese contestata dal comitato "Noi di valle" e si cui erano stati avanzati sospetti di infiltrazioni mafiose. A sorpresa la proposta del consigliere Pdl Priano: "approfondimento in commisione e apertura di una commisisone d'inchesta"
Discussione accesa sulla variante al Piano regolatore che interessa la collina vallese contestata dal comitato "Noi di valle" e si cui erano stati avanzati sospetti di infiltrazioni mafiose. A sorpresa la proposta del consigliere Pdl Priano: "approfondimento in commisione e apertura di una commisisone d'inchesta"
Come da regolamento, il Consiglio si è aperto con la votazione, sospesa nella precedente seduta estiva per mancanza del numero legale di consiglieri presenti, relativa alla concessione da parte del Comune di un terreno sito a Spinetta Marengo per la costruzione da parte dell’associazione sportiva Malco di un impianto di automodellismo. L’iter aveva destato qualche perplessità di procedura economico-temporale nel consigliere della minoranza Enrico Mazzoni.
Votazione favorevole, con solo 9 contrari su 31, e il provvedimento passa senza alcuna difficoltà.
Il Consiglio entra nel vivo delle serata con le due “proposte” sul tema della variante al Piano regolatore generale, entrambe presentate dall’assessore Giuseppe Giordano.
La prima è relativa all’adeguamento del Piano regolatore al Rir (Rischio di incidente rilevante), tema sviscerato ampiamente in commissione che non provoca cambiamenti a livello ambientale, ma è solo una forma preventiva per le zone a maggiore rischio ambientale per la presenza di fabbriche, come ad esempio l’area della Fraschetta.
Voto favorevole da parte del capogruppo Cattaneo dell’Italia dei Valori che parla di “atto utile e di valorizzazione di quell’area”, insieme al sostegno tra i banchi di tutta la maggioranza. A dichiarare la propria astensione è invece il Partito Democratico, che parla di “documentazione non sufficiente” (Ivaldi) e di “mancata conduzione di valutazioni ambientali specifiche come quella sulla permeabilità del terreno e altro ancora” (Mazzoni).
A far accendere i toni della discussione è stato, come in molti si attendevano, l’intervento del consigliere Paolo Bellotti in merito alla proposta di “adozione della variante parziale al Piano regolatore relativa all’edificabilità dell’area collinare“. Indeciso fino all’ultimo se intervenire o meno, Bellotti ha scelto la strada del confronto, dopo aver ascoltato l’illustrazione della proposta da parte dell’assessore Giordano. “E’ una variante di norme, un atto tecnico, di tutela della collina per la quale è stato eseguito uno specifico studio idrogeologico”. L’auspicio dell’assessore è che la variante venga adottata e che eventualmente i Pec (Piano esecutivo convenzionato che norma le costruzioni e i tipi di edificio, ndr) in itinere possano essere riportati in commissione per approfondimenti e modifiche”.
Bellotti, da consigliere e sostenitore del “Comitato Noi di Valle”, concentra l’attenzione su due aspetti: il primo è quello che riguarda l’edificabilità in Valle San Bartolomeo che dalla lettura degli atti amministrativi sembra voler “chiudere le porte in faccia ai piccoli proprietari che vogliono allargare la propria casa con una finestra in più, mentre agevolano i grandi costruttori, speculatori, sul nostro terreno”. Due strade chiuse (i due citati pec), quella di via Falamera e di Brico Roveda per costruzioni di privati: “se i due pec dornano in commissione, posso anche votare per l’adozione della variante”, afferma Bellotti.
L’altro aspetto portato alla ribalta dal consigliere dell’Idv è quello relativo alle questioni di possibili infiltrazioni di stampo mafioso anche nella questione della variante, dopo i casi che hanno coinvolto un esponente della maggioranza nei mesi scorsi. Il riferimento che riporta Bellotti è quello dell’inchiesta di Alessandria In Movimento. “Tutte le volte che si verifica un caso di ‘ndrangheta, l’amministrazione grida l’allarme per dimostrare la propria estraneità. Perché noi non l’abbiamo fatto?”.
Sono state queste le parole che hanno fatto infuriare il consigliere Mario Bocchio, che ha accusato Bellotti di “offendere la città”, e ha auspicato nella ripresa di una “certa dignità da parte di alcuni esponenti politici”. Anche il primo cittadino è intervenuto in merito: “come si fa a dire che non c’è stato segno di allarme? – ironizza Fabbio – Siamo stati l’unico Comune a firmare un protocollo d’intesa a tutela dei maggiori appalti in città, come il Ponte Meier”.
Un ritorno a toni pacati, nella giusta direzione, con l’intervento di Aldo Rovito e di Fabrizio Priano, che a stupore di tutta la minoranza ha dichiarato il proprio voto a favore di un ritorno dei Pec in commissione e soprattutto della disponibilità ad avviare una commissione d’inchiesta sulla questione delle “infiltrazioni malavitose negli appalti e nella questione della variante collinare” per accertare una volta per tutte “la nostra estraneità”.
Intervento schietto, senza paure che è stato molto apprezzato dal consigliere di Rifondazione comunista, Giorgio Barberis che si è detto disponibile alla collaborazione e al dialogo qualora le parole dell’assessore Giordano siano vere e vengano rispettate.”Importanti risultati, sia in corso d’opera che in prospettiva futura” per Barberis.
Di parere differente, più cauto, rispetto al compagno Bellotti, è il capogruppo dell’Idv Carlo Cattaneo, che parla di necessità di sostituzione di vecchie norme con nuovi adeguamenti a tutela dell’ambiente.
Nella dichiarazione di voto la polemica scoppia tra il consigliere Maconi e lo stesso Bellotti, ma più sotto il profilo personale di “abitanti della Valle”, che non nelle vesti di “uomini politici”.
Voto contrario del Partito Democratico e appoggio all’amministrazione da parte della Lega Nord, con la dichiarazione di voto a favore di Roberto Sarti. Il provvedimento passa con 24 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti.