Quindici famiglie a rischio di sfratto esecutivo: quale futuro per la casa?
Torna l'emergenza casa ad Alessandria e provincia. Si cercano le contromisure per contrastare un fenomeno in drammatico aumento: sempre più famiglie non sono in grado di pagare l'affitto. Nascerà un fondo di garanzia provinciale ma intanto è giallo sui criteri di assegnazione dei contributi offerti dal Comune.
Torna l'emergenza casa ad Alessandria e provincia. Si cercano le contromisure per contrastare un fenomeno in drammatico aumento: sempre più famiglie non sono in grado di pagare l'affitto. Nascerà un fondo di garanzia provinciale ma intanto è giallo sui criteri di assegnazione dei contributi offerti dal Comune.
Il 20 settembre la Provincia di Alessandria convocherà una conferenza stampa, spiega l’assessore Massimo Barbadoro (nella foto), “per rendere pubblici i dettagli dell’Intesa sulle azioni a contrasto della problematica abitativa sul territorio, cioè di un accordo sottoscritto dalla Provincia con i sette comuni centri zona, i sindacati e le Fondazioni Cassa di Risparmio di Alessandria e di Torino, con l’obbiettivo di mettere a disposizione un Fondo di garanzia che faciliti l’incontro tra la domanda abitativa espressa dalle famiglie in condizioni di disagio economico e l’offerta immobiliare sul territorio. In pratica, a fronte di un accordo di canone calmierato, cioè a prezzi ridotti concordati, i proprietari saranno garantiti per 6 mesi in caso di impossibilità da parte degli inquilini di pagare l’affitto, così da evitare lo sfratto. Il tutto – conclude Barbadoro – gestito grazie all’individuazione di un’apposita figura professionale, quella dell’Operatore di Sostegno Abitativo, scelta nell’ambito degli operatori dei Servizi Sociali territoriali, con il compito di accompagnare e facilitare le persone che si troveranno in difficoltà nell’individuazione di offerte immobiliari etiche e sostenibili”.
Dal canto suo, anche il Comune di Alessandria si sta muovendo con misure per contrastare il fenomeno dell’emergenza abitativa, sia mettendo a disposizione alloggi con l’affitto garantito da un apposito fondo comunale (è prevista la consegna dei primi 27 alloggi sulle 90 richieste pervenute), sia grazie all’erogazione diretta di fondi a sostegno delle locazioni. E’ giallo però sui requisiti richiesti da parte dell’Amministrazione per accedere al bando. La Rete per la Casa infatti denuncia con durezza: “quella del Comune è uno scempio più che un’iniziativa efficace, poiché è stato posto un tetto minimo di reddito certificato ISEE che occorre dimostrare di possedere per poter accedere al bando. Questo fa sì che chi avrebbe veramente bisogno di un sostegno concreto, cioè le persone meno abbienti, vengano tagliate fuori dalla possibilità di riceverlo, a favore di chi invece tutto sommato potrebbe forse permettersi di pagare un affitto. Secondo noi si tratta di un’iniziativa più a favore dei proprietari degli immobili che a sostegno di chi versa in condizioni critiche ed è a rischio di sfratto. La nostra speranza – proseguono – è quella che i prossimi interventi varati dalla Provincia siano sufficientemente tempestivi da bloccare gli sfratti in essere, o che almeno venga concessa un’ultima proroga, in caso contrario non lasceremo sole le famiglie in difficoltà e lotteremo al loro fianco, come abbiamo sempre fatto, per impedire che uomini donne e bambini si trovino da un giorno all’altro senza un tetto sopra la loro testa”.