Appello alla “mobilitazione” per salvare il teatro
Dal dibattito organizzato da Sel sulla politica culturale del Comune sono emerse ipotesi per salvare e rilanciare il Tra, passando anche per una riformulazione del progetto originario. Resta però un punto fermo: il teatro è un simbolo per la città al quale non possiamo rinunciare
Dal dibattito organizzato da Sel sulla politica culturale del Comune sono emerse ipotesi per salvare e rilanciare il Tra, passando anche per una ?riformulazione del progetto? originario. Resta però un punto fermo: ?il teatro è un simbolo per la città al quale non possiamo rinunciare?
Dibattito sempre aperto sul futuro del teatro e della politica culturale in Alessandria. A tornare sul tema è stato il movimento di Sinistra, Ecologia e Libertà in un partecipato dibattito pubblico che si è svolto giovedì sera, alla Taglieria del Pelo.
Tra i relatori c’erano Pierluigi Cavalchini e l’ex direttore del Tra Franco Ferrari. Tra il pubblico, esponenti di Sel, intellettuali e cittadini interessati alle sorti del teatro. Al di là degli interessanti spunti ed analisi, quel che emerso dal dibattito è l’interrese della città sulle sorti future della struttura, chiusa da oltre un anno per la presenza di fibre di amianto e in attesa di bonifica. “Chi deve dare risposte non siamo noi – dice Ferrari – ma il comune, dal quale invece arrivano notizie frammentarie”.
“Nei mesi scorsi abbiamo saputo dal direttore artistico Gabriele Vacis: che il Comunale è una struttura anacronistica, da abbandonare o da ristrutturare integralmente; che il direttore “amministrativo” non serve; che il personale è sovradimensionato e strapagato; che la stagione è meglio farla in vari spazi non-deputati, a parte Valenza; che la produzione non soltanto deve essere l’attività primaria ma anche costituire una soluzione economica, un “lucro”. Da parte sua il comune di Alessandria ha svuotato la forza-lavoro del Tra e pare abbia incaricato una 3i Engineering del progetto di bonifica. Le dichiarazioni della presidentessa Mancuso non le commento perché è noto che non contano nulla”, ha sottolineato Ferrari in un intervento lungo e articolato che pubblichiamo nella spazio blogosgera. Tutte affermazioni, quelle di Vacis, confutabili e confutate nel corso della serata.
“Mi rendo conto che parlare di cultura, in un momento di forte crisi come questo, non è forse prioritario. Ma ritengo che il nostro teatro debba avere un futuro perché è alto il suo valore per la città, al pari del Platano di Napoleone o Santa Maria di Castello”. Impensabile abbandonare lo stabile al suo destino, altrettanto impensabile realizzarne uno nuovo. Quel che è possibile, anzi “indispensabile” è “ottenere uno schieramento più vasto: ‘salvate il guerriero Filottéte!’ Non facciamogli fare la fine della ciminiera Borsalino”, è l’appello lanciato . Insomma dall’ex direttore arriva una sorta di esortazione alla mobilitazione della società civile.
Ecco, allora, alcune ipotesi per un futuro non troppo remoto, emerse nel corso del dibattito, espresse da Ferrari: “Fermo restando che la prima condizione indispensabile è l’effettuazione della bonifica e la conseguente riapertura, e la seconda è che l’ente locale si assuma le proprie responsabilità finanziarie. Credo sarebbe opportuno riformulare il progetto del Tra, tenendo conto che i tempi ci impongono di perseguire “sul serio” efficienza ed economicità, cioè di stare con i piedi per terra. A questo fine recupererei un’idea da me inutilmente (e anche intempestivamente) avanzata nel ’93: la creazione di un sistema teatro-biblioteca-museo affidato ad una ragione sociale scelta oculatamente, previa un’approfondita analisi dei problemi e dei costi. L’elaborazione della politica culturale compete al Comune, ma deve essere specifica e qualificata; propongo che sia affidata ad un “Assessorato per le Culture e per le Arti” che abbia anche budget risicati, ma che si muova paritariamente nelle linee fondamentali dell’Amministrazione, che sia una presenza attiva nella città, che coltivi un dialogo operativo con i soggetti culturali privati e sociali”.