Alessandria come non l’avete mai vista
Saranno gli occhi di tre artisti alessandrini a raccontarla in undici vedute, ospitate in una mostra a Palazzo Cuttica
Saranno gli occhi di tre artisti alessandrini a raccontarla in undici vedute, ospitate in una mostra a Palazzo Cuttica
Le opere esposte saranno di Fabrizio Cordara, Claudio Magrassi e Davide Minetti a integrare – dice il vice sindaco Paolo Bonade – “il percorso di indagine del punto di vista di giovani artisti sulla nostra città, che abbiamo avviato negli ultimi anni.”
“Ho pensato di nominare questa rassegna “Undici vedute di Alessandria”, un titolo che vuole unirsi idealmente alla tradizione del vedutismo del Settecento, del paesaggismo urbano ottocentesco, o di tutti quei momenti che nella storia dell’arte hanno dato risalto alla rappresentazione dello spazio antropico. – Carlo Pesce, curatore della mostra – La città è un soggetto strano che si lega spesso all’emotività di chi la percorre. Ci sono angoli che sfuggono, che si incontrano dopo migliaia di passi, luoghi noti a alcuni e assolutamente sconosciuti a altri.”
Diplomatosi al I° Liceo Artistico di Torino, prosegue l’approfondimento delle tecniche pittoriche mediante lo studio dell’arte antica. Frequenta artisti affermati, tra i quali il pittore torinese iperrealista Luigi Benedicenti. L’emergente Magrassi predilige l’olio su tela, i suoi riferimenti pittorici sono da ricercare nei maestri della corrente naturalistica secentesca e in particolare in Caravaggio, di cui ne reinterpreta il linguaggio espressivo. Nel 2000 è insignito del Premio Arte Mondadori, Museo della Permanente (Milano). L’anno successivo con Presenze espone alla Caserma Passalacqua di Tortona (Alessandria) e ad Art’ènel Castello di Piovera (Alessandria). Nel 2002 è tra gli artisti della Collettiva di Pittura -Galleria Gamondio di Castellazzo Bormida (Alessandria). Nello stesso anno partecipa alla Biennale Filippo Salesi di Sanremo. Nel 2003, con la mostra personale La Natura e il Divino -Castello Podestarile di Castelnuovo Scrivia (Alessandria), affronta temi provocatori: sulla tela vivono soggetti tragici tratti dalla vita di Cristo. Claudio Magrassi ritrae amici e familiari che diventano testimoni di una società sopraffatta dal materialismo, omologata, svuotata dei contenuti, che non rinuncia tuttavia ad una possibile redenzione. Nello stesso anno rilascia un’intervista televisiva su Raidue in Arte e Mercato. Presta otto opere a soggetto del mediometraggio Cos’è l’amore e due opere per il lungometraggio Gli Arcangeli. Con il suo bagaglio pittorico l’artista approda alla Galleria Civica d’Arte Moderna della Città di Spoleto, in occasione della collettiva Stemperando 2005. Gli viene tributato, a titolo di giovane artista continuatore della tradizione tortonese, il Premio Arte Lunassi 2005 a Palazzo Sannazzaro di Casale Monferrato (Alessandria). L’anno seguente vince il Premio Suzzara (Mantova)- Arte in arti e mestieri e il Premio di pittura Movimento nelle segrete di Bocca. Nella primavera del 2007 espone a Palazzo Besta di Teglio (Sondrio) con la mostra a cura di Giacomo Maria Prati Lux Insaniae , in cui elabora in modo magistrale il concetto della follia. Nel 2009, il cammino di Magrassi prosegue con l’esposizione permanente di una sua creazione nel Museo Manui a Teano (Caserta) e con la mostra collettiva del 2010 Il mito del vero- Il ritratto del volto a Palazzo Guidobono Tortona (Alessandria) e a Palazzo Durini (Milano). La pittura di Claudio Magrassi si evolve, ma il suo modo di lavorare rimane lo stesso: l’opera prende forma nella mente dell’artista proprio come una sequenza di immagini, il pittore diventa sceneggiatore, regista, si muove entro un campo di rappresentazione simile a quello teatrale. Una rappresentazione che, quando si conclude, non può che essere apprezzata da chi fruisce della sua Arte. Espone a Nuovo Spazio Arte Contemporanea(Piacenza), Galleria delle Visioni (Piacenza), Spazio Arte Bocca (Milano) e Dècor Gallery (Alessandria).
Davide Minetti nasce nel 1973 ad Alessandria, dove vive e opera.
Autodidatta, sin dall’adolescenza è spinto da una ricerca introspettiva dell’immagine, con un’attenzione rivolta particolarmente al segno e all’espressività del soggetto. Nella pittura degli esordi la presenza della figura umana è pressoché costante: soprattutto musicanti e artisti del mondo del jazz di cui è profondo estimatore. Dal 1997 al 2003 è curatore della Collettiva d’Arte Contemporanea Galleria Gamondio di Castellazzo Bormida (Alessandria). Il vero inizio del suo percorso espositivo è la mostra personale Spirits del 1998, al Palazzo Municipale di Castellazzo Bormida (Alessandria). Sempre nel 1998 fonda la rivista letteraria Teatro Vocali e ne realizza il logo. Nell’anno 2000 la pittura di Davide Minetti registra un mutamento graduale ma profondo nei soggetti dipinti, che rilevano esiti di astrazione e pura gestualità. Nel 2002 nasce il sodalizio Artisti della Chorde, con questo gruppo espone in varie città italiane. Nel 2003 partecipa alla manifestazione Salerno Porte Aperte- mostra di pittura nel complesso di Santa Sofia. Nello stesso anno è protagonista della mostra L’officina di Vulcano a cura di Francesca Liotta, presso la Galleria Satura, a Palazzo Stella (Genova). L’artista continua a ricercare nuove forme espressive e nel 2004, con la personale Dipinti Dentro, a cura di Carlo Pesce, espone nella Galleria Carlo Carrà di Palazzo Guasco (Alessandria): qui la cifra pittorica è resa comprensibile da un percorso fortemente “orizzontale”; numerosi lavori sono di astrazione, con una resa realistico-immanente. In seguito è invitato alla prestigiosa collettiva Stemperando 2005 a cura di Giovanna Barbero, presso la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto (Estate Spoletina). Seguono numerose mostre che lo fanno apprezzare sia nel territorio d’appartenenza, sia nel territorio nazionale. Intanto la sua pittura si evolve attraverso la realizzazione di spazi surreali, frutto di una consapevole maturità espressiva. Il tema di fondo è una serie di stati d’animo che i colori connotano di volta in volta sulla tela. E’ tra gli artisti che espongono nel 2008 nelle sale di Palazzo Cuttica (Alessandria), nella mostra ‘900. Cento anni di creatività in Piemonte, a cura di Maria Luisa Caffarelli. Con la mostra del 2009/2010 Brume, a cura di Carlo Pesce, approda nelle prestigiose sale di Palazzo del Monferrato (Alessandria), dove si ammirano le originali visioni del paesaggioche si trasforma e raggiunge la perfezione formale. La pittura è luogo di meditazione, attraversa la materia, travalica il tempo. Davide Minetti è stato docente di pittura nei laboratori di attività artistiche per UNITRE di Alessandria, Università delle Tre Età nell’anno accademico 2009/1010. Nell’ottobre 2010 Davide Minetti è invitato dall’artista Michelle Hold a realizzare alcuni lavori con il tufo, nell’ambito di un progetto espositivo itinerante che, partendo da Moleto, giunge all’Eco Center di Innsbruck. Una mostra collettiva che vede la collaborazione tra artisti austriaci e italiani, promossa dall’ECOMUSEO Pietra da Cantoni. Partecipa alla Fiera Nazionale d’Arte di Catania, nel marzo 2011, dove gli sono tributati apprezzamenti da parte del pubblico e della critica. Espone da: EG ARTE (Venezia); Dècor Gallery (Alessandria); Pow Gallery (Torino).
Fabrizio Cordara nasce ad Alessandria nel 1966, si diploma al Liceo Artistico di Torino nel 1984, quindi si laurea in Architettura presso l’Università di Torino, dove entra in contatto con esponenti di spicco del Mondo Accademico torinese. Alla fine degli anni ’90 la pittura di Fabrizio Cordara rifugge da ogni eccesso cromatico, è stilizzata, essenziale, eseguita con abilità e naturalezza. Nel 1999 esordisce con una mostra collettiva presso la Galleria Gamondio di Castellazzo Bormida (Alessandria). Nello stesso anno aderisce a un’iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Vignale Monferrato (Alessandria) presentando le sue opere in un’esposizione personale. Parteciperà altresì al Concorso Dipingi Altavilla meritandosi il primo Premio Pittura Classica e la stima della giuria presieduta dall’Artista Aldo Mondino. Il 2000 è l’anno più fecondo del suo percorso artistico. Con una serie di Concorsi ed Esposizioni, tra cui il Premio Arte 2000, organizzato dalla rivista specializzata ARTE, che gli vale l’assegnazione del premio insieme agli altri quaranta vincitori su tremila partecipanti (cf. ARTE, 327, novembre 2000). Nello stesso anno ottiene riconoscimenti quali il Premio Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo (Cuneo), il Premio Filippo Salesi a Sanremo (Imperia) e il premio La Telaccia d’oro a Torino. Intanto i suoi lavori di grande eleganza formale suscitano l’interesse sia del pubblico sia della critica, sia la stima dell’ambiente artistico. Per Fabrizio Tonna l’arte di Cordara è “multidimensionale, in forza di un richiamo costante di colori caldi, situazioni pacate, momenti di lucida durata […] multi temporale, cattura il tempo, o meglio, lo congela, pur conservandone tutta l’attualità e la potenzialità poietica successiva”. Per l’artista, nell’ultimo decennio, l’atto del dipingere diventa un viaggio introspettivo, dove la pittura non vuole creare illusione, non vuole rappresentare qualcosa che non possa sembrare vero. Nel 2002 viene insignito del Premio Amalfi ad Amalfi (Napoli) e nel 2007 riceve l’apprezzamento critico dal Comitato Artistico alla VII^ ed. Premio di Pittura e Scultura Città di Novara. Oggi la preparazione della tela diventa un rito iniziatico, dove gli elementi come iuta, segatura, carta, fogli di giornale permeano la superficie, mentre il colore dilaga, gocciola, invade gli spazi, forma increspature per poi sprigionare quell’energia evolutiva che cattura l’attenzione di chi guarda. Dal 2010 espone presso la Dècor Gallery di Alessandria.