Presidio di polizia: “continueremo ad oltranza”
Per la decima volta in pochi mesi, i sindacati di polizia tornano a protestare per problemi che si protraggono anche da quasi 30 anni
Per la decima volta in pochi mesi, i sindacati di polizia tornano a protestare per problemi che si protraggono anche da quasi 30 anni
Siamo giunti a dieci. Tante sono le volte che i sindacati di polizia (Silp per la Cgil, Siulp, Sap , Siap, Ugl Polizia di stato e Cosip) si sono ritrovati davanti alla scuola di polizia e alla Questura di Alessandria, e a quella di Casale Monferrato, per manifestare il proprio disappunto per quella che ritengono una situazione di crisi che si protrae da anni.
“È una protesta che non è figlia della crisi finanziaria odierna – ha voluto sottolineare il segretario del sindacato autonomo di polizia (Sap) Felice Rizzo – Per noi questa situazione dura da 30 anni; su tutti i lavori di costruzione della nuova questura che vanno avanti da tutto questo tempo”.
Dei problemi che lamentano i sindacati di polizia ne avevamo già parlato un paio di mesi fa’, ma nonostante il tempo trascorso si continua a protestare per le stesse ragioni: carenza d’organico, vestiario, mezzi e risorse, scarse condizioni igenico ambientali, disagio logistico.
Dopo due mesi Rizzo spiega che di risultati non ce ne sono stati e torna, anzi, a ribadire gli stessi disagi di giugno. “Ciò che ci ha tagliato le gambe è stata la riduzione dell’orario del personale addetto alle pulizie – ha detto il segretario Sap – Con la riduzione dell’orario del servizio di pulizia, il lavoro che il personale ha potuto fare è stato davvero poco. Non si è arrivati all’emergenza sanitaria solo perché gli stessi poliziotti si sono messi a farle le pulizie. La ridefinizione per il contratto di pulizie è previsto per settembre, speriamo che per quel periodo le cose possano migliorare”.
Un’altra questione è quella degli spazi ridotti in cui si trova a lavorare la polizia: nella questura di Corso Lamarmora si trovano nello stesso edificio agenti di polizia di stato e di polizia stradale. “La situazione sarebbe migliore se la stradale si trasferisse presso la scuola di polizia, c’era già un progetto che contemplava questo trasferimento” ha spiegato Rizzo.
C’è poi la questione amianto: una struttura della scuola di polizia è rivestita di amianto, ha una certificazione fatta un anno fa e che scade questo mese; sono in corso delle ispezioni per valutare la sicurezza, in caso l’esito fosse negativo si dovrebbe procedere con una bonifica.
L’unico emergenza risolta, o meglio, risultata dopo i controlli negativa, è quella di un caso di legionella nella rete idrica della scuola di polizia.
Per tutte queste questioni irrisolte i sindacati continueranno a scendere in strada fino a che non otterranno ciò che chiedono. Il 29 settembre saranno davanti alla Prefettura, a ottobre manifesteranno per le vie di Alessandria