Bonifica dall’eternit in Spalto Borgoglio 33: cominciati i lavori
Dopo un lungo iter avviato con la prima segnalazione allArpa due anni fa, ecco le foto che testimoniano linizio delle operazioni di smantellamento delle coperture in materiale misto alleternit in Spalto Borgoglio. Sollievo ma anche qualche preoccupazione fra i residenti
Dopo un lungo iter avviato con la prima segnalazione allArpa due anni fa, ecco le foto che testimoniano linizio delle operazioni di smantellamento delle coperture in materiale misto alleternit in Spalto Borgoglio. Sollievo ma anche qualche preoccupazione fra i residenti
Per i residenti si tratta di un misto insieme di sollievo e preoccupazione, perché se da un lato finalmente questo potenziale pericolo viene rimosso, dall’altro c’è sempre il timore che durante queste fasi delicate vi sia un rilascio nell’aria di microparticelle potenzialmente cancerogene, anche vista la notevole quantità di polvere che alcuni residenti hanno segnalato. A riguardo abbiamo contattato gli esperti del Collegio Costruttori Edili, i quali tengono a precisare che, se i lavori vengono eseguiti a regola d’arte, non vi è alcun pericolo per gli inquilini degli stabili vicini e che si tratta in generale di situazioni non gravi, per le quali è bene non fare eccessivi allarmismi: “la situazione è molto differente rispetto, per esempio, a quella che ha riguardato il Teatro di Alessandria. In quel caso si tratta di amianto floccato, inserito nel composto dell’intonaco, e quindi, per sua natura, estremamente friabile e portato a disperdersi nell’ambiente circostante. In più, in quella circostanza, si parlava di una concentrazione di amianto pari a circa l’80% del composto.
Quelli dei tetti sono invece dei pannelli, cioè una configurazione a matrice solida (la tipologia meno pericolosa), dove la presenza di eternit nelle lastre è compresa all’incirca fra il 18 e il 20%. Le ditte che svolgono questo tipo di bonifiche hanno conseguito particolari certificazioni, si avvalgono di personale esperto e formato, anche grazie a un corso speciale obbligatorio di 42 ore e alla supervisione costante di un responsabile delle operazioni in cantiere. Ovviamente è bene seguire le giuste precauzioni, specie in caso di segnali di cattiva conservazione, e per questo la soluzione della rimozione è ottimale”.
Se per questa situazione quindi il problema sembra in fase di risoluzione, “anche grazie all’impegno di Anna Forcherio dell’ufficio Ambiente del Comune”, sottolinea Lava de “I cittadini prima di tutto”, “la nostra attenzione sugli altri casi già segnalati resta alta: i prossimi obiettivi saranno la messa in completa sicurezza delle altre strutture alessandrine con probabile presenza di amianto in via Pochettini, via della Moisa e corso Acqui“.