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Richiesta di iniziative nel campo delle costruzioni in terra cruda
"Trunere" è il progetto di recupero degli edifici in terra cruda, promosso e seguito dall'architetto Robboni. E' stato anche l' argomento del giorno della commissione Politiche Ambientali, nel corso della quale si è sottolineata l'importanza di questo genere edile. Erano presenti anche l'assessore Giordano e l'architetto Bocca
"Trunere" è il progetto di recupero degli edifici in terra cruda, promosso e seguito dall'architetto Robboni. E' stato anche l' argomento del giorno della commissione Politiche Ambientali, nel corso della quale si è sottolineata l'importanza di questo genere edile. Erano presenti anche l'assessore Giordano e l'architetto Bocca
Esiste un vasto patrimonio di costruzioni in terra cruda in Piemonte, soprattutto nella pianura della Fraschetta. In questo caso è possibile intervenire con un restauro conservativo, visto che l’attuale normativa italiana non consente la costruzione in muratura portante di terra cruda (come invece avviene all’estero), ma è comunque possibile edificare con strutture in legno e tamponamenti in terra cruda, che risultano molto utili ai fini del risparmio energetico.
Di questo stesso parere è l’architetto Robboni, che ha seguito un progetto per il recupero e la riqualificazione delle costruzioni in terra cruda del nostro territorio. L’assenza, per motivi professionali, dell’architetto questa mattina in commissione Politiche Ambientali, non ha comunque fermato la seduta: una relazione scritta, inviata al presidente Mario Bocchio, è stata letta in aula, cui si sono aggiunti gli interventi dell’assessore Giordano e del tecnico d’ufficio, l’architetto Bocca che da tempo seguono questo tipo di edilizia.
“Trunere” è il nome che vengono ad assumere queste costruzioni, che sono una grossa fonte di risparmio energetico, ma che non sono abbastanza incentivate, anche a causa delle difficoltà di ricevere finanziamenti e aiuti dagli enti regionali e locali.
La relazione dell’architetto Robboni parla di “impegno da parte dell’assessorato competente, ma ancora di mancanza di politiche in materia di edificazione in terra cruda: a distanza di 5 anni dalla legge regionale, non esistono ancora all’interno del Piano Regolatore le norme volte ad incentivare questi tipi di costruzioni. Anzi, oggi, i nuovi provvedimenti edilizi assolutamente non promuovono questo tipo di metodo di edificazione”.
Le speranze, dopo tutte le note negative, dell’architetto Robboni espresse in questo documento, sono quelle di poter cogliere un impegno sempre maggiore da parte dell’amministrazione comunale per le costruzioni in terra cruda nella zona della Fraschetta.
Impegno garantito sia dall’assessore Giordano che dal tecnico di settore, l’architetto Bocca che relazionando sugli aspetti tecnici della questione, parla di difficoltà di finanziamento a causa delle poche, quasi nulle, risorse messe a disposizione per questo campo sia a livello nazionale, che regionale.
“La Regione Piemonte mette a disposizione dei finanziamenti solo su grossi progetti, su cascine molto grandi, mentre a tutti i ‘piccoli privati’ dobbiamo fare capo noi, come amministrazione”. E prosegue:”senza contare che sarebbe necessaria una maggiore precisione delle prescrizioni all’interno dell’articolo 49 bis del Piano regolatore, che è quello che regola questo tipo di forma edilizia”.
L’assessore Giordano garantisce però che “è un lavoro in itinere, quello di garantire una maggiore attenzione a queste costruzioni in terra cruda: si spera di ottenere risultati e portare il progetto a buon fine ad ottobre”.
La mancanza in aula dell’architetto Robboni ha portato la commissione a decidere per un aggiornamento, lunedì prossimo di questo tema, “compatibilmente con le disponibilità di tutti”, come precisa il presidente Bocchio.
Di questo stesso parere è l’architetto Robboni, che ha seguito un progetto per il recupero e la riqualificazione delle costruzioni in terra cruda del nostro territorio. L’assenza, per motivi professionali, dell’architetto questa mattina in commissione Politiche Ambientali, non ha comunque fermato la seduta: una relazione scritta, inviata al presidente Mario Bocchio, è stata letta in aula, cui si sono aggiunti gli interventi dell’assessore Giordano e del tecnico d’ufficio, l’architetto Bocca che da tempo seguono questo tipo di edilizia.
“Trunere” è il nome che vengono ad assumere queste costruzioni, che sono una grossa fonte di risparmio energetico, ma che non sono abbastanza incentivate, anche a causa delle difficoltà di ricevere finanziamenti e aiuti dagli enti regionali e locali.
La relazione dell’architetto Robboni parla di “impegno da parte dell’assessorato competente, ma ancora di mancanza di politiche in materia di edificazione in terra cruda: a distanza di 5 anni dalla legge regionale, non esistono ancora all’interno del Piano Regolatore le norme volte ad incentivare questi tipi di costruzioni. Anzi, oggi, i nuovi provvedimenti edilizi assolutamente non promuovono questo tipo di metodo di edificazione”.
Le speranze, dopo tutte le note negative, dell’architetto Robboni espresse in questo documento, sono quelle di poter cogliere un impegno sempre maggiore da parte dell’amministrazione comunale per le costruzioni in terra cruda nella zona della Fraschetta.
Impegno garantito sia dall’assessore Giordano che dal tecnico di settore, l’architetto Bocca che relazionando sugli aspetti tecnici della questione, parla di difficoltà di finanziamento a causa delle poche, quasi nulle, risorse messe a disposizione per questo campo sia a livello nazionale, che regionale.
“La Regione Piemonte mette a disposizione dei finanziamenti solo su grossi progetti, su cascine molto grandi, mentre a tutti i ‘piccoli privati’ dobbiamo fare capo noi, come amministrazione”. E prosegue:”senza contare che sarebbe necessaria una maggiore precisione delle prescrizioni all’interno dell’articolo 49 bis del Piano regolatore, che è quello che regola questo tipo di forma edilizia”.
L’assessore Giordano garantisce però che “è un lavoro in itinere, quello di garantire una maggiore attenzione a queste costruzioni in terra cruda: si spera di ottenere risultati e portare il progetto a buon fine ad ottobre”.
La mancanza in aula dell’architetto Robboni ha portato la commissione a decidere per un aggiornamento, lunedì prossimo di questo tema, “compatibilmente con le disponibilità di tutti”, come precisa il presidente Bocchio.