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No alla politica in Tribunale. Fabbio: “C’è un mandante politico in aula. E’ la Scagni”
Alla fine della relazione sulla verifica di attuazione delle linee programmatiche di governo dell'amministrazione comunale, il primo cittadino Fabbio punta il dito contro un consigliere, l'ex sindaco Mara Scagni, che ha sporto denuncia alla Procura
Alla fine della relazione sulla verifica di attuazione delle linee programmatiche di governo dell'amministrazione comunale, il primo cittadino Fabbio punta il dito contro un consigliere, l'ex sindaco Mara Scagni, che ha sporto denuncia alla Procura
Ad inizio Consiglio comunale (ore 10 circa), il presidente Cuttica di Revigliasco cede la parola al primo cittadino per concludere la relazione sulle linee programmatiche di questa amministrazione nell’anno 2010, iniziata già nella ultima seduta consigliare, a luglio, nella stessa giornata in cui venne approvato il Bilancio preventivo 2011.
Dopo solo poche parole, relative alle operazioni di qualificazione svolte dall’amministrazione per il settore della cultura, Piercarlo Fabbio viene interrotto dal capogruppo del Pd, Gianni Ivaldi, che lamenta la possibilità di intervenire, come deciso dalla Capigruppo, prima del termine della lunga relazione del sindaco (che era già durata due ore la scorsa volta e che è proseguita ancora per un’ora nella serata di ieri). Il presidente del Conslglio, Cuttica di Revigliasco, sottolinea e precisa come non si fossero decise, nella Capigruppo, le modalità di intervento della minoranza, e si decide di proseguire con regolare corso d’opera.
Nella relazione di verifica dell’operato del Comune, ad opera del sindaco Fabbio, sono stati toccati vari settori di intervento: quello culturale, con l’organizzazione di eventi e l’importanza delle associazioni, ma anche il settore delle politiche famigliari che si è incentrato non solo sui progetti creati a favore del nucleo famigliare, ma il sindaco ha posto l’accento sulle scelte prese in materia di politiche giovanili, educative, politiche dell’abitare e sostegno agli anziani, valorizzando le strutture sociali che offre la città di Alessandria. Si è parlato di interventi agli impianti sportivi, di iniziative a sostegno della società dell’Alessandria Calcio, per valorizzare la storia della squadra grigia.
Il dato rilevante è il quasi totale silenzio tra le file della maggioranza: l’unico a prendere la parola a sostegno delle linee programmatiche di governo dell’amministrazione per l’anno passato e sottolineando l’importanza dei progetti in atto per il 2011, è stato il consigliere Mario Bocchio: “quello di questa amministrazione è un programma di mandato iniziato nel 2007, e in continua evoluzione”. Poi i toni si fanno più duri nei confronti delle “forze di centrosinistra” che a detta del consigliere Bocchio “non sono in grado di svolgere il loro ruolo di opposizione nelle sedi adeguate”. Il consigliere Pdl-An sottolinea il “tentativo sovversivo di colpe” della minoranza nella loro richiesta di dimissioni rivolta al primo cittadino e parla di “iniziative ineleganti e di colpi bassi, come rivolgersi alla Magistratura da parte dell’ex sindaco Mara Scagni”.
Se dai banchi della maggioranza quello di Bocchio è l’unico grido, dalle fila della minoranza le prese di posizione nei confronti del consigliere Scagni sono arrivate da più fronti.
Infatti al di là dei tecnicismi, poiché alcuni consiglieri si sono rivolti alla Corte dei conti, mentre la Scagni alla Procura, il risultato non cambia: Barberis cita alcuni dei settori dove “l’amministrazione ha fallito”: ridimensionamento dei servizi sociali, una città senza teatro, senza ponte, politiche per la famiglia azzerrate. Proprio per questo “la nostra richiesta – sostiene Barberis – è chiara e netta ed è di dimissioni di questa amministrazione, perché la città non ne può più!”.
A confermare molti dei campi già presi in esame da Barberis è stato il capogruppo dei Moderati, Diego Malagrino: “confermiamo che la maggior parte delle cose dette dal sindaco altro non sono che normale e ordinaria amministrazione, niente di più”. Inoltre Malagrino fa alcuni esempi di promesse di programma, poi non mantenute e disattese: parcheggi, trasporti, commercio, quartiere Cristo e sicurezza.
Dal capogruppo del Pd, Gianni Ivaldi, arriva una conclusione ormai disillusa: “in concreto di cosa parliamo?”. “Alle grandi certezze di inizio mandato, ci troviamo di fronte ora a grandi delusioni”. Ivaldi parla di una città senza più prospettive, elenca una serie di progetti non più realizzati o non ancora terminati (“costruiti sulla sabbia”) e conferma la posizione dei colleghi di minoranza con la richiesta di “dimissioni del primo cittadino”.