Maggioranza: “stop alle cooperative”. E sul futuro del Tra nessuno risponde
Tante le questioni affrontate durante la commissione Affari Istituzionali a Palazzo Rosso. Dal futuro dei dipendenti delle cooperative a quello del personale del Tra, dai nuovi incarichi che avrà Aspal fino alla questione dei precari degli asili nido
Tante le questioni affrontate durante la commissione Affari Istituzionali a Palazzo Rosso. Dal futuro dei dipendenti delle cooperative a quello del personale del Tra, dai nuovi incarichi che avrà Aspal fino alla questione dei precari degli asili nido
Dalla commissione di oggi qualche certezza è uscita, insieme a una buona dose di questioni che restano aperte. Il Comune ha ribadito la scelta, che definisce strategica, di non rinnovare le collaborazioni con le cooperative in scadenza di contratto a fine settembre (pur prendendo atto, a differenza di quanto comunicato in conferenza stampa qualche tempo fa, che non esistono al momento altre soluzioni di reimpiego per il personale in esubero). L’intenzione della Giunta, ha spiegato Carla Cattaneo, dirigente della direzione Educazione e Sport del Comune, “è quella di gestire internamente i servizi della cultura, andando verso una riorganizzazione che può darsi porterà qualche disservizio all’inizio ma nel medio-lungo periodo riteniamo sia vincente. In più – tiene a sottolineare – non è vero che il personale interno al Comune non sia qualificato per gestire i servizi della Biblioteca Civica, anzi, ha i titoli per farlo”.
Per l’apertura dei musei, che riguarda piccole collaborazioni attive nei weekend, l’idea dell’Amministrazione è quella di ricorrere anche al personale Aspal, e in particolare ai 9 precari del Tra che verranno assunti a tempo indeterminato, anche se resta da chiarire l’iter che dovrà essere percorso ma, su questo per ora la maggioranza non si sbottona, e affida a Mauro Rogna, direttore dell’Aspal, il compito di spiegare come “ieri è stato approvato il cambio di statuto di Aspal, che essendo una società ‘in house’, farà sostanzialmente quello che il Comune le indicherà di fare” e che “si lavorerà per trovare una soluzione praticabile”. La riorganizzazione complessiva della Cultura in Comune porterà quindi ad alcuni servizi gestiti internamente (Biblioteca, Sale d’Arte e Palazzo Cuttica), mentre altri saranno gestiti da Aspal (Teatro delle Scienze, il Museo del cappello, lo Iat (informazioni e accoglienza turistica) e l’Antiquarium di Villa del Foro. Su questo punto la minoranza ha dato battaglia, concentrandosi su due fronti: da un lato “la scelta inopportuna di sottrarre a persone che svolgono un
Sulla vicenda certo non ha aiutato a tranquillizzare gli animi l’ennesima assenza dell’assessore alla Cultura Paolo Bonadeo, tanto che l’opposizione sarcasticamente si chiede se sia ancora lui a ricoprire il ruolo, e la lettera inviata in commissione da Pino Antonio, direttore delle Risorse Umane e dell’Organizzazione del servizio formazione e sviluppo del Comune, il quale ha tenuto a giustificare la sua assenza spiegando come: “sono costretto a declinare l’invito poichè non mi sono mai occupato né sono mai stato coinvolto nella gestione del personale della Biblioteca (anche in riferimento all’utilizzo delle cooperative). L’unico riferimento gestionale non può che essere l’attuale dirigente”. Anche su questo, sia il presidente della Commissione, Giorgio Abonante, sia il consigliere della minoranza Giorgio Barberis non hanno usato mezze misure, definendo “un segno gravissimo la presa di distanze di chi in Comune dovrebbe occuparsi dell’organizzazione delle risorse del personale e di come evidentemente questo piano di ‘razionalizzazione’ abbia più di una cosa che non va”. Su questo l’assessore al Personale Evaldo Pavanello ha liquidato la questione glissando: “vengo informato solo ora di questa email, ne riparleremo in futuro”. Sull’operazione in generale invece, Pavanello ha tenuto a precisare come “è necessario tenere distinti i piani: un conto è il futuro dei lavoratori, un conto la qualità dei servizi. Ci dispiace per gli operatori delle cooperative, anche se in quanto precari sapevano che può capitare che un Ente decida di non rinnovare un contratto. Stiamo parlando di accordi che sono già stati prorogati oltre la scadenza inizialmente pattuita, non è uno scandalo che si facciano scelte differenti. Per i precari della scuola si è trattato di una situazione diversa, perché si sta parlando di singole persone e non realtà strutturate”.
E proprio intorno ai precari della scuola si è aperta una seconda querelle, alla domanda del consigliere Pd Enrico Mazzoni, che ha chiesto spiegazioni su come verranno ripartiti i servizi degli asili nido. Il punto è che, spiega Mazzoni, “se da un lato siamo i primi a sostenere l’importanza di trovare uno spazio per i 28 precari della scuola, dall’altro c’è da capire come avverrà la loro suddivisione negli asili. Non ci può infatti essere promiscuità fra personale del Comune e quello di Aspal, perché o il servizio viene affidato internamente, o viene esternalizzato”.