Due votazioni, due approvazioni: Rir e variante piano collinare
Una commissione congiunta Politiche Ambientali e Territorio per mettere al voto due provvedimenti relativi alle varianti al Piano Regolatore. La prima si riferisce al Rir ( Rischio Incidente Rilevante), l'altra alle modifiche apportate sul piano della variante collinare della Valle, in materia di edificazione
Una commissione congiunta Politiche Ambientali e Territorio per mettere al voto due provvedimenti relativi alle varianti al Piano Regolatore. La prima si riferisce al Rir ( Rischio Incidente Rilevante), l'altra alle modifiche apportate sul piano della variante collinare della Valle, in materia di edificazione
La prima parte della commissione, presieduta da Mario Bocchio, ha presentato quella che dovrebbe essere la trasposizione definitiva nel Piano regolatore generale dell’elaborato Rir, approvato nel luglio del 2010. Il Rir si compone di una serie di atti relativi al Rischio di Incidente Rilevante per quelle aree nelle quali sorgono stabilimenti industriali di natura pericolosa.
L’illustrazione della variante di questi atti, già decretati in precedenza, è stata affidata all’assessore all’Urbanistica Giordano, mentre per la parte strettamente tecnica sono intervenuti i funzionari dell’assessorato competente, l’architetto Bussetti e Fiamma.
I due stabilimenti che presentano le caratteristiche proprie del Rir nella provincia alessandrina sono la Solvay Solexis di Spinetta Marengo e la Capotrade di San Michele.
Come ha spiegato l’architetto Bussetti, “sono stati sviluppati studi grafici, tavole che hanno alla base uno studio idrogeologico e geotecnico delle aree interessate, che hanno preventivato dei vincoli e delle specifiche disposizioni in materia di sicurezza”. Ne sono un esempio le disposizioni del Rir in materia di “indice di edificabilità”, oppure in materia di “campo di esclusione” che garantisce attraverso delle linee guida l’impossibilità di trovare nelle zone limitrofe insediamenti diversi da quelli agricoli (ovvero sono esclusi gli altri tipi di insediamento, come quello abitativo). Un ultimo vincolo è quello del “campo di osservazione”, che prevede che le strutture devono essere preparate e attrezzate in caso di ipotesi di emergenza.
Con questo provvedimento inoltre si prendono in esame anche le variazioni all’interno del Piano Regolatore generale relative a quelle aree che oggi sono diventate “non più edificabili”.
Alla luce di queste “critiche” (costruttive), il capogruppo Pd, Gianni Ivaldi interviene nel dibattito chiedendo la sospensione della commissione per un approfondimento in una nuova seduta. La proposta viene messa al voto dal presidente Bocchio, ma i soli voti favorevoli sono stati quelli dei commissari Abonante, Berta e Schiavone stesso. Proposta bocciata, che ha consentito di proseguire la discussione con l’intervento di Enrico Mazzoni: “questo intervento è senza dubbio utile per minimizzare il rischio incidenti, ma non è sufficiente. In questi 4 anni di amministrazione non si è riusciti a procedere con la costruzione della strada e del ponte sul Bormida che sarebbero stati due vie sicure di sbocco in caso di rischio”.
Messa al voto, la trasposizione della variante nel Piano Regolatore è passata in commissione con 8 voti a favore (Tascheri doppio voto, Schiavone, Buzzi Langhi, Prigione, Grillo, La Greca e Bocchio) e 2 astenuti (Berta e Abonante che richiedeva un maggiore approfondimento in accordo con il collega Ivaldi).
La seconda parte della commissione Territorio, presieduta da Pietro Tascheri si è occupata invece dell’approvazione da parte dei commissari membri della variante collinare di valle San Bartolomeo, in materia di limitazione (restrizione) di edificazione su quel territorio, a tutela della Valle stessa e del suo paesaggio. Illustrazione precisa da parte dell’assessore Giordano e dei suoi funzionari che ha portato alla votazione in favore delle modifiche da apportare alla variante, poiché sono cambiate alcune norme: 4 voti favorevoli su 7. Provvedimento approvato.