Palazzo Rosso: cosa “bolle” in pentola?
La richiesta di dimissioni del sindaco Fabbio terrà banco anche nelle ultime sedute del consiglio comunale prima della pausa estiva? E davvero lopposizione le vuole? Intanto a sinistra del Pd
La richiesta di dimissioni del sindaco Fabbio terrà banco anche nelle ultime sedute del consiglio comunale prima della pausa estiva? E davvero l?opposizione le vuole? Intanto a sinistra del Pd?
Se così sarà, come probabile, speriamo che le argomentazioni possano essere politicamente un po’ più consistenti del “brutta cosa l’invidia” di cui abbiamo letto di recente.
Certamente la vicenda bilancio consuntivo 2010 (ma anche previsionale 2011, perché l’uno consegue dall’altro) ha apparentemente spostato un po’ i riflettori dalla vicenda elezioni 2012, ma in realtà i due temi si intersecano. All’interno del centro sinistra alessandrino, in queste giornate tutto sommato poco estive e politicamente assai vivaci, si scontrano, al di là dell’ufficialità delle dichiarazioni, due diverse posizioni. C’è chi vorrebbe immediate dimissioni del sindaco, e conseguente commissariamento dell’Ente, e chi invece (per tattica pre elettorale, più che per garantismo) punta a far “rosolare” il primo cittadino a fuoco lento, nella convinzione che sarà più facile, nel 2012, confrontarsi con un Fabbio fiaccato nel consenso personale, piuttosto che un mister (o miss) X, magari volto esterno alla politica tradizionale, e quindi capace di generare una nuova ondata di consenso alle urne. Naturalmente determinanti saranno anche, a questo punto, i prossimi eventuali passi dell’inchiesta che l’intervento della Guardia di Finanza rende più che ipotizzabile.
E a sinistra del Pd?
Intanto, però, nella pancia del centro sinistra alessandrino qualcosa continua a muoversi, e non sempre è così visibile. Nei giorni scorsi il cinquantenne Mauro Buzzi (foto a destra), per 17 anni sindacalista della Cgil (“ma dal primo settembre torno al mio lavoro, non si può fare i sindacalisti tutta la vita”) e fino all’anno scorso iscritto al Pd (“ma nel 2011 non ho rinnovato la tessera: francamente nessuno me l’ha neanche proposto, e su diversi temi sono comunque in dissenso con il Partito Democratico”) ha annunciato ufficialmente l’intenzione di candidarsi alle primarie autunnali del centro sinistra, “per vincerle, e comunque nella convinzione che queste primarie debbano essere come Wimbledon per il tennis, e non come un torneo parrocchiale. Credo cioè che siano auspicabili tante candidature di valore, per coinvolgere nella scelta non solo qualche centinaio di iscritti ai partiti, ma migliaia di alessandrini. E naturalmente il candidato vincitore dovrà poter contare sull’appoggio leale di tutti gli altri: c’è un solo avversario comune da battere, ed è questo pessimo centro destra”.Traduzione: Buzzi non è in pista come candidato di un partito, ma sta cercando di capire se può raggiungere un’intesa con il magma di simboli, e soprattutto di elettori che si muovono alla sinistra del Pd. Porzione di elettorato che ad Alessandria, dati alla mano, non è stata così elevata negli ultimi anni, ma che potrebbe in effetti essere in crescita, anche osservando le dinamiche extra locali. E comunque un target (termine che farà inorridire gli esponenti di quell’area) a cui anche Corrado Parise (foto a sinistra), già ufficialmente candidatosi alle primarie da qualche settimana, guarda con indubbio interesse. Insomma: che faranno Sel, Italia dei Valori, Rifondazione, Comunisti Italiani e “antagonisti”, dai vari comitati ad Alessandria in Movimento? Quest’ultimo sarà pure “solo un sito web”, come ci ha ricordato di recente un suo autorevole esponente, ma qualche centinaio di persone è in grado di muoverle: e le primarie alessandrine in fondo non si vinceranno con decine di migliaia di voti di scarto. L’ impressione è che, dopo la pausa di riflessione di agosto, il “frastagliato” universo a sinistra del Pd deciderà di non appoggiare né Buzzi né Parise, e alle primarie presenterà un proprio candidato. E non sarà un esponente della vecchia guardia (del resto i Pisapia non abbondano), ma invece un “non politico” che comunque Palazzo Rosso ha già avuto modo di frequentarlo, nei banchi dell’opposizione. Insomma: l’identikit, non è difficile da capire, corrisponde all’attuale consigliere comunale, e ricercatore universitario, Giorgio Barberis: che si limita peraltro al momento ad un sorridente “non ho nulla da dichiarare, buone vacanze”. Sarà dunque settembre il mese decisivo: anche e soprattutto perché Rita Rossa, vice presidente della Provincia da almeno un anno indicata come la vera candidata anti Fabbio, dovrà finalmente uscire allo scoperto. E, a pensarci bene, l’unica vera “bomba politica” autunnale potrebbe essere proprio un passo indietro della Rossa, “logorata” da tanta attesa. Ma questa sì che è davvero fantapolitica.