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I treni Arenaways verso l’ultima corsa
Dopo soli 9 mesi dalla sua inaugurazione sembra essere già giunta l'ultima fermata per i treni della compagnia Arenaways
Dopo soli 9 mesi dalla sua inaugurazione sembra essere già giunta l'ultima fermata per i treni della compagnia Arenaways
Giuseppe Arena dopo poco meno di un anno potrebbe già dire addio al suo sogno di creare la prima compagnia privata in grado di vincere il monopolio di Fs.
Era solo il novembre 2010 quando i treni privati fecero per la prima volta il loro viaggio inaugurale e
iniziarono a percorrere la tratta Torino-Milano, senza fermata intermedie come voluto dall’ufficio di regolazione del traffico ferroviario. E dire che le prospettive di partenza erano ben altre, un circuito ad anello che, partendo da Alessandria, sarebbe transitato per Asti, Torino, Novara, Milano per poi far ritorno alla base. Ma da subito Giuseppe Arena, ancor prima della partenza effettiva dei convogli, denunciò gli ostacoli che le Fs gli avrebbero messo davanti per impedire alla sua compagnia di offrire un servizio al pieno delle sue possibilità.
I treni di Arenaways non sono mai decollati; dieci, venti passeggeri durante l’inverno, un numero in crescita in primavera con corse che arrivano anche a 200 persone sui convogli, ma comunque dieci volte in meno delle cifre prospettate. A tenere vivi i conti dell’azienda ci hanno pensato soprattutto gli accordi internazionali con i servizi di Autozug e Autoslaap che portano i turisti tedeschi e olandesi con auto al seguito direttamente in Italia via ferroviaria.
L’esplosione prevista della prima compagnia ferroviaria privata italiana non c’è però mai effettivamente stata e i soci di Arena, dopo aver già tirato più volte fuori dalle loro tasche fondi per risanare il capitale, hanno detto basta, non essendo più disposti a rimetterci altri soldi. Sembra così giunta all’epilogo la breve storia dei treni giallo-arancio ma Giuseppe Arena annuncia ancora battaglia e assicura che ci sono già nuovi soci pronti a subentrare a quelli uscenti e, comunque, ci sono i contratti internazionali da rispettare fino al 2012. Forse per Arenaways c’è ancora qualche speranza.
Era solo il novembre 2010 quando i treni privati fecero per la prima volta il loro viaggio inaugurale e
I treni di Arenaways non sono mai decollati; dieci, venti passeggeri durante l’inverno, un numero in crescita in primavera con corse che arrivano anche a 200 persone sui convogli, ma comunque dieci volte in meno delle cifre prospettate. A tenere vivi i conti dell’azienda ci hanno pensato soprattutto gli accordi internazionali con i servizi di Autozug e Autoslaap che portano i turisti tedeschi e olandesi con auto al seguito direttamente in Italia via ferroviaria.
L’esplosione prevista della prima compagnia ferroviaria privata italiana non c’è però mai effettivamente stata e i soci di Arena, dopo aver già tirato più volte fuori dalle loro tasche fondi per risanare il capitale, hanno detto basta, non essendo più disposti a rimetterci altri soldi. Sembra così giunta all’epilogo la breve storia dei treni giallo-arancio ma Giuseppe Arena annuncia ancora battaglia e assicura che ci sono già nuovi soci pronti a subentrare a quelli uscenti e, comunque, ci sono i contratti internazionali da rispettare fino al 2012. Forse per Arenaways c’è ancora qualche speranza.