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Energia pulita dall’ex discarica di Castelceriolo
Inaugurato l'impianto fotovoltaico sulla collina dell'ex discarica: con oltre 7 mila pannelli e 2 megawatt di potenza è uno dei più grandi d'Italia
Inaugurato l'impianto fotovoltaico sulla collina dell'ex discarica: con oltre 7 mila pannelli e 2 megawatt di potenza è uno dei più grandi d'Italia
E’ uno degli impianti fotovoltaici più grandi d’Italia realizzato su una discarica ormai chiusa: 7.500 pannelli su una superficie di 50 mila metri quadrati e una capacità produttiva pari a circa 2 mila megawatt, pari al fabbisogno di circa 800 famiglie. Sono i numeri del parco inaugurato sui terreni dell’ex deposito rifiuti di Castelceriolo, realizzato da Comcilium, società partecipata dalla Fondazione cassa di Risparmio di Alessandria. “Un impianto realizzato in tempi record, sei mesi, non senza intoppi di vario tipo – ha spiegato il presidente della Fondazione Pier Angelo Taverna – a partire dalla stabilità del terreno. Si tratta, d’altra parte, di un’opera che restituisce dignità a questo luogo”.
Sotto la collina del fotovoltaico ci sono ancora i rifiuti depositati negli anni, provenienti da Alessandria e dintorni. La discarica oggi è chiusa e bonificata; resta in attività solo per la produzione dei gas, incanalati ed utilizzati dagli impianti Amiu. “Ancora quindi anni fa – ha sottolineato il presidente della Fondazione che ha finanziato l’opera attraverso Concilium e Palazzo del Governatore srl, società strumentale della Fondazione – in quest’area confluiva la maggior parte dei rifiuti solidi urbani del comune di Alessandria. Con questo intervento Fondazione e Concilium realizzano un significativo passo nella riqualificazione del territorio. Se poi consideriamo che il risparmio realizzato è pari a 177 tonnellate di petrolio all’anno e che la vita media di un impianto fotovoltaico è di almeno 25-30 anni, si può apprezzare pienamente l’importanza di questa realizzazione”.
Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco Piercarlo Fabbio. Il primo cittadino ha posto l’accento sull’aspetto ecologico: l’unica fonte di energia utilizzata è il sole, assorbita dai pannelli, trasformata e immessa in rete. “Sposare energia e fonti rinnovabili – ha detto – è uno degli obiettivi della nostra amministrazione che si è impegnata, attraverso il patto tra sindaci Covenant of Mayor, a ridurre del 20% le emissioni di Co2 entro il 2020. Un obiettivo che fino a poco tempo fa mi sembrava quasi irraggiungibile ma oggi, grazie anche a questo impianto, lo sembra un po’ meno.” Fabbio “approfitta” del palco montato sulla cima della collina del fotovoltaico per lanciare una proposta: “circa il 50% dei tetti dell’impianto dell’ex discarica è in amianto: perchè non sostituire i pannelli con cellule fotovoltaiche?”. Immediata la risposta del presidente Taverna: “ci attiveremo subito per verificarne la fattibilità e i costi”. Alessandria guadagnerebbe un altro mezzo magawatt di energia e risparmierebbe almeno 500 tonnellate annue di anidride carbonica.
Sotto la collina del fotovoltaico ci sono ancora i rifiuti depositati negli anni, provenienti da Alessandria e dintorni. La discarica oggi è chiusa e bonificata; resta in attività solo per la produzione dei gas, incanalati ed utilizzati dagli impianti Amiu. “Ancora quindi anni fa – ha sottolineato il presidente della Fondazione che ha finanziato l’opera attraverso Concilium e Palazzo del Governatore srl, società strumentale della Fondazione – in quest’area confluiva la maggior parte dei rifiuti solidi urbani del comune di Alessandria. Con questo intervento Fondazione e Concilium realizzano un significativo passo nella riqualificazione del territorio. Se poi consideriamo che il risparmio realizzato è pari a 177 tonnellate di petrolio all’anno e che la vita media di un impianto fotovoltaico è di almeno 25-30 anni, si può apprezzare pienamente l’importanza di questa realizzazione”.
Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco Piercarlo Fabbio. Il primo cittadino ha posto l’accento sull’aspetto ecologico: l’unica fonte di energia utilizzata è il sole, assorbita dai pannelli, trasformata e immessa in rete. “Sposare energia e fonti rinnovabili – ha detto – è uno degli obiettivi della nostra amministrazione che si è impegnata, attraverso il patto tra sindaci Covenant of Mayor, a ridurre del 20% le emissioni di Co2 entro il 2020. Un obiettivo che fino a poco tempo fa mi sembrava quasi irraggiungibile ma oggi, grazie anche a questo impianto, lo sembra un po’ meno.” Fabbio “approfitta” del palco montato sulla cima della collina del fotovoltaico per lanciare una proposta: “circa il 50% dei tetti dell’impianto dell’ex discarica è in amianto: perchè non sostituire i pannelli con cellule fotovoltaiche?”. Immediata la risposta del presidente Taverna: “ci attiveremo subito per verificarne la fattibilità e i costi”. Alessandria guadagnerebbe un altro mezzo magawatt di energia e risparmierebbe almeno 500 tonnellate annue di anidride carbonica.