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Piazza Matteotti: è comparso il cartellone “fantasma”
I due consiglieri comunali del Pd, Mazzoni e Abonante, che nei giorni scorso avevano sollevato il caso di piazza Genova, tornano a chiedere chiarezza in seguito alla lettera del Collegio costruttori. Intanto però questa mattina la cartellonistica relativa al cantiere di piazza Genova finalmente c'è
I due consiglieri comunali del Pd, Mazzoni e Abonante, che nei giorni scorso avevano sollevato il caso di piazza Genova, tornano a chiedere chiarezza in seguito alla lettera del Collegio costruttori. Intanto però questa mattina la cartellonistica relativa al cantiere di piazza Genova finalmente c'è
Questa mattina, come per sorpresa, lungo la recinzione del cantiere di piazza Matteotti è comparso il tanto discusso cartellone “fantasma” che da qualche giorno calca le cronache politiche locali.
Come si vede dalla foto, viene confermata l’esecuzione dei lavori di ripavimentazione di piazza Genova da parte della partecipata comunale Amag, mentre l’impresa che ha ricevuto l’appalto e una delle due ditte sub appaltatrici sono di Vigevano (PV), mentre il “Centro Pose” è della provincia di Brescia.
Svelati tutti i misteri: sul cartello si leggono anche le cifre di spesa dei lavori e la tempistica prevista per l’esecuzione, “60 giorni naturali e consecutivi”.
Nonostante “l’impegno” di Amag e dell’amministrazione a collocare la cartellonistica, obbligatoria per legge, i due
consiglieri comunali Enrico Mazzoni e Giorgio Abonante continuano a chiedere maggiore chiarezza. E questa volta però rincarano la dose.
Alla richiesta, presso gli uffici comunali competenti, degli atti relativi al progetto esecutivo, alla delibera di approvazione e alla determina del finanziamento dei lavori in corso d’opera in piazza Matteotti (mancante, fino a stamattina, di regolare cartellonistica di apertura del cantiere e di riferimento nel documento di bilancio preventivo 2011-2013), si è aggiunta la domanda di diritto di accesso alla documentazione del progetto di rifacimento della pavimentazione di via Urbano Rattazzi.
Si chiede di poter prendere visione “del progetto esecutivo, della delibera della Giunta comunale di incarico di realizzazione ad Amag e della relativa delibera del Cda dell’Amag di approvazione dell’incarico assunto in sostituzione dell’amministrazione comunale”. Inoltre viene richiesta “la determina dirigenziale di formale consegna dei lavori alla partecipata presieduta da Repetto e delle relative modalità di affidamento, oltre alla determina dirigenziale di finanziamento della spesa, tenendo conto che l’intervento è previsto nell’elenco annuale 2011 e che i lavori sono iniziati prima dell’approvazione del Bilancio di previsione”.
Questa richiesta dei due consiglieri, Mazzoni e Abonante, arriva al tavolo degli uffici della direzione Lavori e Opere Pubbliche in concomitanza con la lettera che il Collegio costruttori Ance Alessandria indirizza all’assessore ai Lavori pubblici, Franco Trussi.
Il riferimento è alla questione “delicata” originata dalla Deliberazione della Giunta comunale (154/2120N – 364) con la quale il comune di Alessandria ha disposto l’affidamento ad Amag della realizzazione della nuova pavimentazione delle vie Rattazzi e San Francesco d’Assise.
Nella lettera si legge:”Senza entrare nel merito della legittimità o meno di tale delibera – stante la poca chiarezza della vigente normativa al riguardo – mi preme evidenziare quanto l’affidamento con essa disposto appaia difficilmente conciliabile sia con quanto statuito dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, sia con il combinato disposto dell’articolo 40 del Decreto legge 163/2006, a mente del quale gli esecutori di qualsiasi titolo di lavori pubblici devono essere in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA (ovvero lavori pubblici di importo fino a 150 mila euro, dei requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi), fuori dei casi di acquisizione mediante amministrazione diretta (spesa complessiva non superiore ai 50 mila euro)”.
Il Collegio costruttori, chiede quindi spiegazioni sulle “ragioni di diritto dell’amministrazione comunale sulle quali si fonda tale affidamento”, sottolineando come queste particolari modalità di esecuzione di lavori pubblici, visto il periodo “sofferente” del mercato, finiscano per comportare un “danno alle imprese”.
I consiglieri Mazzoni e Abonante attendono i documenti relativi sia a piazza Matteotti che alle vie Rattazzi- San Francesco d’Assisi entro, e non oltre, i termini regolamentari di 10 giorni. Dopodiché “procederemo a norma di legge”.
Come si vede dalla foto, viene confermata l’esecuzione dei lavori di ripavimentazione di piazza Genova da parte della partecipata comunale Amag, mentre l’impresa che ha ricevuto l’appalto e una delle due ditte sub appaltatrici sono di Vigevano (PV), mentre il “Centro Pose” è della provincia di Brescia.
Svelati tutti i misteri: sul cartello si leggono anche le cifre di spesa dei lavori e la tempistica prevista per l’esecuzione, “60 giorni naturali e consecutivi”.
Nonostante “l’impegno” di Amag e dell’amministrazione a collocare la cartellonistica, obbligatoria per legge, i due
consiglieri comunali Enrico Mazzoni e Giorgio Abonante continuano a chiedere maggiore chiarezza. E questa volta però rincarano la dose.
Alla richiesta, presso gli uffici comunali competenti, degli atti relativi al progetto esecutivo, alla delibera di approvazione e alla determina del finanziamento dei lavori in corso d’opera in piazza Matteotti (mancante, fino a stamattina, di regolare cartellonistica di apertura del cantiere e di riferimento nel documento di bilancio preventivo 2011-2013), si è aggiunta la domanda di diritto di accesso alla documentazione del progetto di rifacimento della pavimentazione di via Urbano Rattazzi.
Si chiede di poter prendere visione “del progetto esecutivo, della delibera della Giunta comunale di incarico di realizzazione ad Amag e della relativa delibera del Cda dell’Amag di approvazione dell’incarico assunto in sostituzione dell’amministrazione comunale”. Inoltre viene richiesta “la determina dirigenziale di formale consegna dei lavori alla partecipata presieduta da Repetto e delle relative modalità di affidamento, oltre alla determina dirigenziale di finanziamento della spesa, tenendo conto che l’intervento è previsto nell’elenco annuale 2011 e che i lavori sono iniziati prima dell’approvazione del Bilancio di previsione”.
Questa richiesta dei due consiglieri, Mazzoni e Abonante, arriva al tavolo degli uffici della direzione Lavori e Opere Pubbliche in concomitanza con la lettera che il Collegio costruttori Ance Alessandria indirizza all’assessore ai Lavori pubblici, Franco Trussi.
Il riferimento è alla questione “delicata” originata dalla Deliberazione della Giunta comunale (154/2120N – 364) con la quale il comune di Alessandria ha disposto l’affidamento ad Amag della realizzazione della nuova pavimentazione delle vie Rattazzi e San Francesco d’Assise.
Nella lettera si legge:”Senza entrare nel merito della legittimità o meno di tale delibera – stante la poca chiarezza della vigente normativa al riguardo – mi preme evidenziare quanto l’affidamento con essa disposto appaia difficilmente conciliabile sia con quanto statuito dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, sia con il combinato disposto dell’articolo 40 del Decreto legge 163/2006, a mente del quale gli esecutori di qualsiasi titolo di lavori pubblici devono essere in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA (ovvero lavori pubblici di importo fino a 150 mila euro, dei requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi), fuori dei casi di acquisizione mediante amministrazione diretta (spesa complessiva non superiore ai 50 mila euro)”.
Il Collegio costruttori, chiede quindi spiegazioni sulle “ragioni di diritto dell’amministrazione comunale sulle quali si fonda tale affidamento”, sottolineando come queste particolari modalità di esecuzione di lavori pubblici, visto il periodo “sofferente” del mercato, finiscano per comportare un “danno alle imprese”.
I consiglieri Mazzoni e Abonante attendono i documenti relativi sia a piazza Matteotti che alle vie Rattazzi- San Francesco d’Assisi entro, e non oltre, i termini regolamentari di 10 giorni. Dopodiché “procederemo a norma di legge”.