Quale futuro per i lavoratori del Tra? La Cgil: “si rispetti l’art.18”
Le organizzazioni sindacali si sono riunite per riportare al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica l'irrisolta questione del teatro Comunale. Lavoratori e piano di bonifica i temi centrali di discussione
Le organizzazioni sindacali si sono riunite per riportare al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica l'irrisolta questione del teatro Comunale. Lavoratori e piano di bonifica i temi centrali di discussione
E’ Fabio Favola della segreteria della Cgil ad esporre, punto per punto, le “ombre” che ancora appannano la condizione lavorativa dei dipendenti del Tra. “L’urgenza è quella che riguarda i nove lavoratori precari che vedono scadere il contratto a tempo determinato a fine luglio. Quale sarà il loro futuro? Verranno riconfermati i posti di lavoro a settembre come era stato annunciato tempo fa dal primo cittadino, Piercarlo Fabbio?”. Favola si domanda se l’impegno che era stato preso, verrà ottemperato o, nel caso non si potesse riprendere l’attività lavorativa presso il teatro, quale sarà la prospettiva lavorativa futura per queste nove persone. “Noi ancora non lo sappiamo e questo dimostra quanta poca comunicazione ci sia tra l’amministrazione, la dirigenza del Tra e i sindacati”.
La mancanza di tavoli di confronto, di dialogo tra le parti (sia relativamente all’assetto occupazionale sia agli sviluppi sul piano della bonifica) viene sottolineata anche da Bruno Pagano della Cisl: “noi le informazioni le riceviamo dai giornali perché manca un dialogo diretto tra le istituzioni e noi. Solo più ‘botta e risposta’ dalle pagine dei mezzi stampa!”. E continua: “quello che vogliamo è solo capire! Anche perché stiamo parlando di un patrimonio artistico -culturale non solo alessandrino, ma regionale che va tutelato”.
A porre l’accento sulle eventuali possibilità alternative di occupazione per i dipendenti Tra, qualora la struttura restasse chiusa ancora per lungo tempo, è uno dei lavoratori, Roberto Scarpa. “Alcune soluzioni potrebbero essere rappresentate dai tour e dagli spettacoli che il direttore artistico promuove in giro, fuori dal territorio locale. Perché non pensare ad un coinvolgimento dei lavoratori che per ora sono rimasti senza un lavoro a causa della chiusura fisica del teatro? Senza considerare che si dovrebbe prendere in considerazione l’idea di ristrutturare o mettere a punto altre strutture alternative al Comunale affinché almeno la prossima stagione di spettacoli 2011-2012 non venga annulata”.
Ma la questione ancora poco chiara sull’asse lavorativa non è soltanto quella che riguarda i precari. Come spiegano Favola e Pagano: “una situazione problematica interessa anche i lavoratori a tempo indeterminato, con regolare Contratto Nazionale di Lavoro (Cnl) che non viene però rispettato in tutte le sue norme. Non è ancora stata pagata la cosiddetta 14^ mensilità”. Pagano sottolinea: “la cosa che più rammarica è che non sono state nemmeno spiegate a questi lavoratori le motivazioni di questa mancata applicazione dell’articolo 18 del Cnl. Un normale gruppo dirigente avrebbe avvertito con un comunicato o con una lettera. Invece nulla”. La speranza è che la situazione venga risolta nel breve tempo, anche perché in caso contrario le organizzazioni sindacali parlano di “forme di mobilitazione e eventuali scelte per vie legali“.
Un altro settore di interesse portato all’attenzione dai rappresentanti sindacali presenti (Gabriele della segreteria Slc Cultura della Regione, Torchia della Slc di Alessandria, Granito della segreteria regionale Uil e Sfondrini della Uilcom) è quello relativo al piano di bonifica della struttura del teatro Comunale a seguito della presenza (dallo scorso autunno) di polveri di amianto.
“A che punto siamo? – si chiedono i sindacati – Sempre tutto fermo”. Figuriamoci parlare di tempistica dei lavori, quindi. Ciò che per ora è emerso è che la ditta che aveva presentato il piano di intervento, la “3i Engineering” di Alessandria, è stata “fermata sul nascere”. Sembra infatti che un membro del consiglio di amministrazione (espressione del Comune di Valenza) abbia sollevato durante la riunione del consiglio alcuni dubbi sulla proposta della ditta alessandrina, poco chiara sotto l’aspetto economico. Progetto non approvato per il momento con la conseguente richiesta di ulteriori approfondimenti.
“Lasciamo stare poi se tornasse la vecchia ipotesi di ridare tutto nelle mani della Switch 1988, l’azienda che ha creato tutto questo disastro!”, commenta Favola della Cgil.
Le paure maggiori sono quelle della reale tenuta finanziaria del Tra. Sempre Favola espone quella che è l’attuale situazione: “un finanziamento arriverebbe dalla Regione (100 mila euro), ma a condizione che prima venga realizzato un piano industriale preciso, che per ora non c’è. Ben diversa è la situazione del comune di Alessandria che ha apportato un taglio di spesa per il teatro e ancora peggiore la manovra sostenuta dal comune di Valenza che ha quasi azzerato il contributo“.
Alcune polemiche vengono indirizzate da Favola e Pagano anche nei confronti del direttore artistico del Tra che sembra aver definito, fuori dalle mura della città, un “carrozzone” la struttura del Teatro che lui stesso dovrebbe tutelare. La critica viene stigmatizzata a partire da una lettura di più ampio respiro sulla “mancanza di figure” di riferimento cui rivolgersi e affidarsi.