Genova – Alessandria, nuovo protocollo di intenti
Siglato a Genova un nuovo protocollo sul retroporto e sulle aree logistiche. Presente anche Slala: un qualcosa che nessuno vuole, ma che plebiscitariamente manteniamo
Siglato a Genova un nuovo protocollo sul retroporto e sulle aree logistiche. Presente anche Slala: un qualcosa che nessuno vuole, ma che plebiscitariamente manteniamo
“Quello a cui puntiamo da sempre non è un semplice distretto industriale, ma ad un cluster che presuppone una rete di soggetti pubblici e privati, nonché di attività. Alessandria ha forte spinta nel rilancio dello scalo merci, dell’Hub ferroviario, ma serve una convergenza di ampio raggio” ha commentato il sindaco Piercarlo Fabbio al termine dell’incontro.
Fabbio ricorda i passi fatti per arrivare alla firma del protocollo, ma soprattutto gli ostacoli: “Certamente non partiamo da zero, nel 2008, proprio a Genova, a Palazzo San Giorgio è stato firmato un Protocollo d’Intesa che coinvolgeva diversi soggetti. Fu il primo del genere in Italia con una forte responsabilità da parte di Ferrovie dello Stato, peraltro proprietaria dello scalo, che aveva fatto ben sperare in una rapida soluzione al problema al fine di dare sfogo nell’entroterra ai porti di Savona e Genova. In tre anni, fidando su un forte impegno economico per la riorganizzazione generale di Fs, la messa a disposizione di una nuova area logistica a San Michele per ciò che poteva essere collegato al trasporto su gomma, la necessità urgente, la disponibilità degli enti a convergere sul progetto, la presenza di Slala, si pensava che la realizzazione fosse una questione poco più che formale.
A oggi, purtroppo, non è ancora così. Non siamo neppure riusciti a costituire integralmente una società per l’intervento: con questi tempi, in questo paese, non si va da nessuna parte, il mercato, infatti, finisce per adattarsi e superare ciò che potrebbe essere razionalmente più adatto”.
Fabbio auspica anche un diverso ruolo di Slala, la cui esistenza è stata messa in dubbio da uno degli stessi “padri”, Fabrizio Palenzona: “Per questo spero che il terzo valico non diventi un mero dibattito intergenerazionale e che sia individuato un ruolo preciso per Slala un qualcosa che nessuno vuole, ma che plebiscitariamente manteniamo. Alessandria non è un caso unico, i concetti con cui siamo partiti sono corretti ancora oggi, la necessità è la stessa, e noi continuiamo ad essere disponibili. Ferrovie, se ha problemi, dialoghi con chi potrebbe aiutare a risolverli o piuttosto dica di non essere più interessata. Firmare oggi questo nuovo protocollo, è un modo per risvegliare il mondo che era già stato coinvolto nel primo, puntando, questa volta, ad una realizzazione pratica. Non perdo le speranze, rimango ottimista e per questo dico che ci si arriverà”.