Dallerba: “Ma quale chiusura? Sital è più attiva che mai…”
Giorni di bufera e polemiche politiche per la società della logistica alessandrina. Ma il suo presidente lavora guardando al futuro, e intanto ci racconta la sua verità su scalo merci e bruco, Alessandria retroporto naturale della Liguria e i rapporti con la Cina
Giorni di bufera e polemiche politiche per la società della logistica alessandrina. Ma il suo presidente lavora guardando al futuro, e intanto ci racconta la sua verità su scalo merci e ?bruco?, Alessandria retroporto naturale della Liguria e i rapporti con la Cina?
Presidente Dallerba, per Sital sono giorni convulsi: cosa sta succedendo?
Non mi faccia entrare in questioni politiche che non mi competono, e che comunque sono sotto gli occhi di tutti. Quel che posso dirle è che io mi confronto quotidianamente con il sindaco Fabbio. E che lunedì saremo insieme ad un tavolo ufficiale, a Genova, in cui tutti gli attori coinvolti parleranno del futuro del retroporto di Alessandria. Un passaggio decisivo, naturalmente, anche per il futuro di Sital.
Che comunque, par di capire, non è prossima alla liquidazione, come ad un certo punto chiesto con documento ufficiale anche dai capo gruppo di maggioranza a Palazzo Rosso…
Assolutamente no. Le attività di Sital saranno al più rimodulate, in funzione di quanto le succede attorno, a partire appunto dal decisivo incontro genovese di lunedì prossimo. Ma del resto io sto puntando sul marketing territoriale dal 2008: appena finiamo la nostra chiacchierata devo correre a Bologna, ad un incontro con la Ducati, per fare solo un cenno di cronaca. Ma le relazioni e le trattative in corso, nazionali e internazionali, sono decine.
Quindi secondo lei il bel sogno di Alessandria retroterra del porto di Genova, e snodo di tutta la logistica del nord-ovest, non è ancora tramontato?
Direi di no, anche se la complessiva crisi internazionale e nazionale di questi anni ha indubbiamente rallentato tutti i progetti. Sital dal 2008, con l’avvio della mia presidenza, ha preso atto della decisione dell’amministrazione comunale di cambiare strada, sul fronte del Parco Logistico. Non più Cantalupo (dove comunque abbiamo mantenuto l’opzione su una porzione dei terreni), ma San Michele, nei pressi del vincolo autostradale Alessandria Ovest. Non solo: mentre il Pla aveva come vincolo quello di operare su un’area ben definita, appunto quella di Cantalupo, Sital per statuto ha una mission completamente diversa, e ben più ampia, che le consente di agire sostanzialmente ovunque.
Ma siamo o no il retroporto “naturale” della Liguria?
Dobbiamo assolutamente diventarlo. E più che di logistica, io amo parlare di logistiche, al plurale. Perché sono davvero tanti i comparti su cui si può incidere, oltre a quello delle grandi merci: penso al farmaco, al lusso, al freddo. E, in riferimento alla Liguria, più che al porto di Genova (per il momento off limits per le grandi navi porta container) noi pensiamo al porto di Savona-Vado, e in quella direzione stiamo lavorando con due grandi realtà imprenditoriali multinazionali, con cui speriamo di definire accordi operativi a breve.
Alessandria entrerà dunque in concorrenza con l’Interporto di Rivalta?
Ma no, questa è un’altra grande bufala. Pensiamo piuttosto alla nostra provincia come ad un’area vasta della logistica, dove c’è spazio per più soggetti e strutture, in una logica di integrazione. Certo, molto dipende anche dai tempi di accelerazione nella realizzazione delle infrastrutture, e dal potenziamento dei collegamenti. Noi abbiamo siglato, a fine 2009, un accordo di programma con le Ferrovie dello Stato sul fronte della trasformazione dell’attuale scalo ferroviario. E abbiamo anche aderito al progetto del Bruco, promosso dalla Compagnia di San Paolo, per la realizzazione di una galleria nell’appenino, per il trasporto continuo di container da Voltri al basso Piemonte. Ma sono investimenti enormi, si parla di 4 miliardi di euro, e la tempistica non la determiniamo certo noi…
Nel frattempo lei in questi anni ha puntato sul marketing territoriale. E come sa i suoi viaggi in Cina hanno generato critiche e ironie da parte dell’opposizione….
Senta, magari avessi il tempo per un bel viaggio di piacere, naturalmente a spese mie e non dell’Ente. La realtà è ben diversa, per chi la vuole vedere. Fino al 2008 Alessandria nel mondo (non dico solo in Cina, ma anche in Francia, ad esempio) non la conosceva nessuno. Oggi vantiamo una serie importante di relazioni e interlocutori di altissimo livello, soprattutto sul versante cinese. Io ho contatti professionali con quel mondo fin dalla metà degli anni Ottanta, grazie alle mie precedenti attività di marketing internazionale, e di import export, prima come imprenditore, poi come consulente. Anche stasera, dopo la nostra chiacchierata, devo correre in aeroporto ad accogliere una delegazione in arrivo per parlare di opportunità legate alla logistica. Consideri che i cinque più grandi player internazionali del settore sono cinesi, e che in Cina circolano in questi anni soldi veri, mica il giro di carta e “pagherò” a cui ormai siamo abituati in Occidente, Stati Uniti compresi. Quindi è lì che bisogna puntare. E io l’ho fatto creando relazioni con la classe imprenditoriale e con il corpo diplomatico, e sfruttando anche l’appoggio importante dell’istituto di cultura italiana in Cina diretto da Barbara Alighiero.
Sì, ma sempre i suoi detrattori dicono: Sital ha 600 mila euro di passivo, e non ha prodotto nulla…
I politici fanno il loro mestiere, è il solito teatrino. Io accetto tutte le critiche, mi confronto, e alla fine in privato mi riconoscono il lavoro serio che in pubblico contestano, per dovere di opposizione. Il passivo di Sital è inferiore a quello che lei cita, ma indubbiamente siamo una società che non fattura, e che ha delle spese di promozione e marketing territoriale. Il punto è, semmai, che ci sia una continuità di progetto, a prescindere da chi vince o perde le elezioni. Certo, se ogni cinque anni si cambia strada, in settori che hanno bisogno investimenti e progettualità di medio lungo periodo come la logistica non si va da nessuna parte. Per questo spero sinceramente di chiudere alcuni accordi operativi nei prossimi mesi, prima delle elezioni amministrative. Penso alla logistica per la gestione del ciclo del farmaco ad esempio, o alla logistica del lusso, considerato che ad Alessandria opera Ferrari, che è il più grande gruppo mondiale per la spedizione di oggetti preziosi.
Dallerba, Sital a parte, come si presenterebbe in poche battute, a chi non la conosce?
Sono un alessandrino doc, nato in via Milano, al civico n. 11, numerazione di allora. Oggi vivo ad Oviglio, ma continuo ad essere innamorato della mia città. Da ragazzo progettavo e in parte conducevo format televisivi, e ho lavorato per qualche anno a Telecity, con amici e colleghi come Enzo Baldon e il compianto Dino Crocco. Poi, da grande diciamo, mi sono occupato di imprenditoria e marketing, contribuendo in particolare al rilancio di un grande marchio di orologi, Panerai. Come amministratore pubblico, sono stato per diversi anni presidente e vicepresidente dell’Atc di Alessandria, con risultati credo non disprezzabili, considerato che, ad esempio, in quegli anni siamo entrati per la prima volta nella giunta nazionale Federcase. Ho avuto una grande passione per la Formula Uno, vissuta dai box, da dentro insomma: ma sono quindici anni ormai che non riesco ad andare ad un Gran Premio.
Lei ha curato la campagna di comunicazione del sindaco Fabbio nel 2007: sarà al suo fianco anche l’anno prossimo?
Assolutamente sì, nella misura in cui lui lo riterrà necessario. Vede, io sono un cittadino qualunque, ho 64 anni, e fino al 1994 non mi sono mai occupato di politica, se non come elettore, votando sempre partiti moderati: dalla Dc ai Liberali, fino al Psi: anche perché ad Alessandria all’epoca come si poteva non essere socialista? Poi ho davvero sentito una molla scattare dentro, e sono stato tra i fondatori di Forza Italia in provincia. Non posso dire, 17 anni dopo, che tutto sia andato come speravo a livello nazionale e di Paese, tutt’altro. Ma la mia fiducia in Piercarlo Fabbio è completa, e credo che potrà dare ancora molto a questa città.