Siglato un nuovo accordo tra organizzazioni sindacali e polo chimico di Spinetta Marengo
Cgil, Cisl e Uil si sono uniti per promuovere lo sviluppo economico e lavorativo della Solvay Solexis di Spinetta. Piano industriale, sicurezza e ambiente, ma anche welfare aziendale e premio di partecipazione tra i risultati ottenuti
Cgil, Cisl e Uil si sono uniti per promuovere lo sviluppo economico e lavorativo della Solvay Solexis di Spinetta. Piano industriale, sicurezza e ambiente, ma anche welfare aziendale e premio di partecipazione tra i risultati ottenuti
“Una garanzia di sviluppo sempre maggiore che renderà lo stabilimento di Alessandria il più importante della ‘Global Business Unit’ con un primo importante investimento di 50 milioni per l’anno 2011“. Con queste parole Michele Muliere ha presentato, in conferenza stampa, i risultati ottenuti con questo documento di durata triennale (2011-2013) con i vertici dell’azienda chimica Solvay.
“Un’altra area tematica consolidata da questo accordo è quella della sicurezza, con la messa a punto del progetto ‘Osservatori di sicurezza’, il completo smantellamento delle coperture in eternit della fabbrica entro il 2012 e una serie di sistemi di certificazione ambientale che sono stati sposati da tutti e tre i sindacati unitariamente, come il monitoraggio del PFOA che cesserà di essere usato entro il 2012, con un anticipo sui tempi che si erano previsti di tre anni (2015)”.
Sempre legati al tema ambientale sono i risultati in materia di “appalti”. Le ditte appaltatrici della Solvay dovranno seguire e rispettare il Codice etico dell’azienda e anche per loro varrà l’obbligo di prendere parte al Coordinamento di tutte le imprese che operano all’interno del polo chimico. E’ stato anche riconfermato, tra gli impegni siglati dall’accordo, il “Safety Day”, che si concretizza in ore di formazione obbligatoria che i tre sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno promosso già 12 anni fa.
“Abbiamo precorso i tempi sul tema del contratto di apprendistato” -interviene Muliere – e anche in questo accordo siamo intervenuti in due aree: quella tecnico-produttiva, cioè dei diplomi, con contratti della durata di 6 mesi, mentre per le lauree attinenti all’area di lavoro dell’azienda il contratto è della durata di 24 mesi”. Un nuovo percorso formativo di apprendistato professionale si apre nel mese di luglio per 23 giovani.
Tra i capitoli di maggiore importanza, come ha sottolineato Marisa Valente (Cgil) c’è sicuramente quello del Welfare aziendale: “molti tagli sono stati fatti in questo settore dalla nuova manovra finanziaria e così abbiamo cercato di andare a sostituire quelle norme che non salvaguardavano più i lavoratori in materia di assistenza sanitaria e alle famiglie“. E’ stata pertanto riconfermata la convenzione per l’asilo nido e si è aggiunta anche quella con la scuola materna di Spinetta per i figli dei dipendenti Solvay ai quali sono state introdotte modifiche anche sulla normativa dei congedi in caso di nascita di un figlio: 2 giorni in più. “Inoltre – aggiunge Muliere – anticipo della 13^ mensilità entro la metà di dicembre e la realizzazione di un’iniziativa sociale per la Fraschetta, una sorta di rimborso proprio perché l’azienda riconosce i disagi del territorio”.
Non si può poi dimenticare l’incremento del premio di produzione che dovrà garantire prospettive di sviluppo sempre maggiori da quest’anno fino al 2013: aumento a 1.550 euro per il premio del livello D, cui si aggiunge il premio sicurezza di altri 100 euro, per un totale che si aggira intorno ai 1.650 euro erogati a marzo di ogni anno (“una sorta di 15^ mensilità”, spiega il sindacalista Cisl).
L’ultima, ma non per importanza, è la questione degli inquadramenti: rimandati a settembre proprio per una più approfondita verifica, alla luce di ulteriori investimenti.
E’ Elio Bricola della Uil a sottolineare l’importanza di questo accordo, perché “è stato sottoscritto unilateralmente” dalle tre organizzazioni sindacali e questo “dà una prospettiva all’economia della Provincia oltre che all’aspetto prettamente occupazionale“. Bricola pone una domanda: “verrebbe da chiedersi perché proprio Spinetta per un polo chimico di tale importanza e forza economica?”. La risposta sottolinea il merito “in primis” dei lavoratori dell’azienda, ma sicuramente insieme al contesto delle istituzioni, del territorio e dei sindacati che hanno portato allo stanziamento di questi investimenti proprio nello stabilimento di Alessandria.
I tre sindacalisti ammettono il percorso tormentato prima di giungere all’accordo: “sensibilità diverse su alcune tematiche, come quella dell’inquinamento ambientale, hanno reso difficile prendere decisioni unanimi, ma alla fine è prevalsa la volontà di trovare una sintesi unitaria per uno scopo comune“. E aggiungono: “senza contare che le prime divisioni tra organizzazioni sindacali sono a livello ben più alto, cioè a livello nazionale”.