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Caridi si è dimesso: “non voglio arrecare danni all’amministrazione”
A giorni il tribunale del riesame di Torino valuterà la richiesta di scarcerazione presentata subito dopo l'arresto del 21 giugno per associazione di stampo mafioso. Intanto ha rassegnato le dimisisoni da consigliere
A giorni il tribunale del riesame di Torino valuterà la richiesta di scarcerazione presentata subito dopo l'arresto del 21 giugno per associazione di stampo mafioso. Intanto ha rassegnato le dimisisoni da consigliere
Come avevano anticipato subito dopo l’arresto, gli avvocati difensori di Giuseppe Caridi hanno presentato nei giorni scorsi la richiesta di scarcerazione al Tribunale del riesame di Torino. Il consigliere comunale si trova rinchiuso nel carcere di San Michele dallo scorso 21 giugno, quando i carabinieri lo arrestarono, prelevandolo dalla sua abitazione, con l’accusa di associazione di stampo mafioso. Con lui furono fermate altre 18 persone in tutta la Regione. Caridi, durante l’interrogatorio di garanzia, si è dichiarato “estraneo alle accuse”. Dalle intercettazioni telefoniche emergeva infatti il suo nome, ma egli – secondo quanto hanno riportato gli avvocati – veniva solo citato. I difensori, gli avvocati Tino Goglino e Alexia Cellerino, hanno ritenuto, fin da subito, che l’ordinanza di custodia cautelare in carcere fosse una misura eccessiva.
Al consigliere comunale viene infatti contestata la presunta affiliazione alla “locale” della ‘ndrangheta del Basso Piemonte, ma non altri reati o illeciti specifici. Il tribunale dovrebbe prendere in esame la richiesta entro pochi giorni.
Intanto, questa mattina sono state consegnate al sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio le dimissioni del consigliere comunale Giuseppe Caridi. “Una decisione da considerarsi irrevocabile – spiega il diretto interessato – dettata dal desiderio di non arrecare alcun nocumento all’immagine dell’Amministrazione alla quale ho avuto l’onore di appartenere. Desidero però affermare con vigore che tutta la mia attività amministrativa è sempre stata improntata all’interesse esclusivo della collettività senza alcun sviamento illecito. Confido che l’indagine in corso accerti la mia innocenza”.
“E’ un segno di rispetto nei confronti dell’istituzione”, il commento del primo cittadino.
Al consigliere comunale viene infatti contestata la presunta affiliazione alla “locale” della ‘ndrangheta del Basso Piemonte, ma non altri reati o illeciti specifici. Il tribunale dovrebbe prendere in esame la richiesta entro pochi giorni.
Intanto, questa mattina sono state consegnate al sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio le dimissioni del consigliere comunale Giuseppe Caridi. “Una decisione da considerarsi irrevocabile – spiega il diretto interessato – dettata dal desiderio di non arrecare alcun nocumento all’immagine dell’Amministrazione alla quale ho avuto l’onore di appartenere. Desidero però affermare con vigore che tutta la mia attività amministrativa è sempre stata improntata all’interesse esclusivo della collettività senza alcun sviamento illecito. Confido che l’indagine in corso accerti la mia innocenza”.
“E’ un segno di rispetto nei confronti dell’istituzione”, il commento del primo cittadino.