Scagni: “non dico come, ma nel 2012 ci sarò”
Lex sindaco di Alessandria è in forma smagliante, e non fa sconti allattuale amministrazione, ma neppure al Pd. Si candiderà alle primarie per Palazzo Rosso? Oppure presenterà una sua lista civica? O ancora sceglierà i Moderati? Intanto si toglie qualche sassolino dalla scarpa
L?ex sindaco di Alessandria è in forma smagliante, e non fa sconti all?attuale amministrazione, ma neppure al Pd. Si candiderà alle primarie per Palazzo Rosso? Oppure presenterà una sua lista civica? O ancora sceglierà i Moderati? Intanto si toglie qualche sassolino dalla scarpa?
“L’autunno sarà decisivo per decidere in che forma, ma nel 2012 sicuramente ci sarò”. Ci incontriamo di prima mattina, e Mara Scagni ha gli occhi un po’ assonnati, reduce da un rientro notturno “movimentato” da Lourdes, in compagnia del Gruppo Alpini di Alessandria. Ma è sufficiente un caffè, e l’ex sindaco di Alessandria recupera l’entusiasmo e la “grinta” di sempre. Soprattutto se si parla di temi che la appassionano, come la politica cittadina, il volontariato e la lettura.
Dottoressa Scagni, partiamo dalla sua ultima avventura, Lourdes….
Volentieri: un viaggio bellissimo, quattro giorni di passione, con persone vere, genuine. Per me è una tradizione ormai. Avviata durante le mie esperienze come amministratore locale, e che ora continua come partecipazione personale. E poi c’è stata questa piccola “coda” apparentemente disagevole, ma in fin dei conti divertente….
Cos’è successo? Non è che annunciamo il miracolo?
No, il miracolo è essere riusciti a rientrare ad Alessandria, sia pur alle 3 e mezza di mattina. Durante il viaggio di ritorno ha preso fuoco il pullman, e ci siamo fermati in un’area di sosta delle autostrade francesi. E’ stato però divertente spiegare agli addetti della locale gendarmerie, solerti nell’assisterci, che i miei amici cantavano così allegramente anche in quel frangente proprio perché Alpini, quindi avvezzi ad ogni disagio. Per fortuna comunque i malati non viaggiavano con noi.
E ora è pronta a rituffarsi nella politica locale?
Beh, sono giorni incandescenti, e non solo per il clima. Vediamo un po’ cosa succede il 7 e 8 luglio in consiglio comunale. Sicuramente sulla questione bilancio non sono pochi i consiglieri del centro destra che privatamente esprimono perplessità. E non solo i leghisti…
Lei rimane convinta che il problema sta a monte, nel bilancio consuntivo 2010?
Assolutamente, e anzi i problemi cominciarono già nel 2009. Comunque su questo fronte la Corte dei Conti è a al lavoro, e ci dirà come stanno davvero le cose. Speriamo succeda in tempi rapidi, perché qui stiamo costruendo il futuro su fondamenta che non stanno in piedi…
Converrà però che oggi gestire un ente locale è finanziariamente arduo per chiunque….
Certo. Ma in Comune ad Alessandria ad una situazione oggettivamente difficile si è sommata una serie di scelte sciagurate dell’amministrazione di centro destra. Insomma, le risorse sono scarse, ma gli sprechi non mancano: la biennale di fotografia, la fiera dell’equitazione o certi concerti inutili e strapagati dove li mettiamo? E parentopoli? Provate a fare una verifica su assunzioni e consulenze nelle società partecipate dal Comune in questi anni, e vedrete. E tutto questo, lo dico senza timore di smentite, mentre in qualcuna di queste aziende, ad esempio ATM, c’è un ritardo nei versamenti di legge dei contributi dei dipendenti a dir poco preoccupante.
E’ un’affermazione pesante…
Ma so quel che dico, mi creda.
Insomma, gestione Fabbio tutta da buttare?
Direi che la situazione dell’Ente, in questi quattro anni, è stata assolutamente negativa, e non solo sul piano finanziario, ma anche e soprattutto per la progressiva riduzione dei servizi erogati alla cittadinanza. E siamo solo all’inizio…Mi pare che gli alessandrini se ne stiano accorgendo sulla loro pelle, almeno a sentire quel che mi dicono per strada, nei negozi. Sia chiaro: per me Fabbio è un avversario politico, non un nemico. E tuttavia, come gli ho già detto anche di persona, mi pare che ormai sia vittima della sindrome di Napoleone: ha rinunciato ad ogni confronto di opinioni, a parte alcuni consiglieri di cui sembra quasi prigioniero, e che conosciamo tutti… Speriamo bene per la città, ma sono abbastanza preoccupata.
Se le cose stanno davvero così, il centro sinistra le sembra pronto a riprendersi Palazzo Rosso, con una proposta credibile per i cittadini?
I prossimi mesi saranno decisivi, e la proposta, ossia un programma serio e concreto, è appunto la base, la partenza di tutto. Servono competenze, e capacità di programmazione. Mi auguro che si sia la voglia, da parte di tutti, di lavorare seriamente…
Ma?
Ma non le nego che in questi anni mi pare si sia perso tempo. I primi due anni della gestione Fabbio il centro sinistra alessandrino li ha trascorsi praticamente a denigrare Mara Scagni, unica colpevole della disfatta del 2007. Gli altri tutti assolti, o addirittura vittime. Per me, sul piano personale, è stata dura rendermi conto che si vince tutti insieme, e si perde da soli. Avrei potuto dimettermi dal consiglio, come tanti candidati sconfitti prima di me. Ma non sono il tipo. Per me la città e le persone che mi hanno chiesto di rappresentarle vengono prima delle questioni personali.
E il secondo biennio Fabbio?
Lì abbiamo ricominciato se non altro a fare opposizione, a denunciare le distorsioni, del resto macroscopiche, di questa giunta, e l’incoscienza di certe scelte. E tuttavia è il momento di mettere a punto una proposta semplice e organica, di dire agli alessandrini che così si finisce in un burrone, e che invece tutti insieme, nuova politica e cittadini, abbiamo la forza per risollevare questa città. Che non merita di declinare senza orizzonti.
Dottoressa, lei parla da candidato sindaco…..
(sorride, ndr)..Ho già dato, come noto. Ma certamente non intendo restare alla finestra a guardare, e mi piacerebbe impegnarmi per Alessandria ancora per cinque anni. Possibilmente concludendo il mio percorso dai banchi della maggioranza…
Sia più esplicita che può: la vedremo in pista per le primarie, o sosterrà uno degli altri candidati?
Ad oggi davvero non posso dire di più, perché non ho ancora preso decisioni. Posso dire, questo sì, che tanti amici mi chiedono di continuare ad esserci. E che sto parlando con diversi partiti e liste. Praticamente tutti, tranne il Pd, adesso che mi ci fa pensare…
Insomma, con il Partito Democratico è proprio rottura..
No, rottura no. Sono iscritta al Pd, faccio parte dell’assemblea provinciale, e apprezzo il lavoro che chi ha nuove responsabilità cittadine sta cercando di fare. Certo, dissento da certi burocrati che si vorrebbero asserragliare dentro il partito. La società è fuori, bisogna stare in mezzo alla gente, non accontentarsi di ottenere la maggioranza all’interno di qualche centinaio di iscritti.
Ma lei farà una sua lista civica? Oppure scenderà in campo con i Moderati, come qualcuno ipotizza?
Nelle fila dei Moderati ci sono tanti amici che entrarono in politica con me e la lista Mara per la nostra città, e che stanno dando un contributo importante ad Alessandria. Persone perbene, con cui sicuramente mi sto confrontando. Vedremo.
E dall’altra parte del fossato, sono davvero tutti da buttare?
Per niente. Un dialogo va tenuto sempre aperto. E non ho difficoltà a riconoscere che c’è una nuova generazione di leghisti, rappresentata in città dal consigliere regionale Molinari, per fare un nome, di cui apprezzo la capacità di ragionare sulle questioni concrete, e di cercare soluzioni serie, al di là della demagogia e di steccati ideologici.
Lei parla di Alessandria con molta passione: è alessandrina doc?
Certo. Come mio padre, mentre mia mamma era veneta, e arrivò qui da noi da bambina, nel dopoguerra. Provando sulla sua pelle il razzismo, strisciante e non, come del resto sua sorella, mia zia, che si trasferì in Argentina. E oggi troppo spesso anche figli e nipoti degli emigranti si scordano della lezione, e con gli stranieri si prendono una rivincita davvero squallida. Io ho sempre puntato sul valore dell’integrazione. Anche subendone le conseguenze in termini di propaganda, se si ricorda la campagna elettorale di quattro anni fa….
Mi ricordo. E ricordo anche che ogni tanto si dice di lei: “sa le lingue, capisce di finanza ed economia: finirà la sua carriera politica al Parlamento Europeo…”
Beh, basta che non aggiungano che è il cimitero degli elefanti…In Europa in realtà ho già lavorato due anni, con l’Anci al Comitato delle Nazioni. Fu un’esperienza formativa: ad esempio là gli interventi sono rigorosamente, per tutti, di tre minuti: e gli italiani in genere non riescono ad andare oltre la premessa. Comunque in politica non ho mai avuto traguardi prestabiliti: ho fatto del mio meglio come amministratore provinciale, come sindaco, e pure ora consigliere comunale di opposizione. Vedremo cosa riserverà il futuro, e se e dove ci sarà ancora bisogno di me.
In questi giorni si parla molto di Alessandria calcio, accostando il salvataggio della squadra alla politica. Non è un binomio pericoloso?
Guardi, ho seguito la vicenda, e mi pare che per fortuna si sia approdati ad una soluzione seria. In città esistono certamente emergenze anche più importanti della squadra di calcio, ma ignorare il valore, sportivo e simbolico, del calcio sarebbe sciocco. Comunque le offro uno scoop, mai dichiarato prima: io ai tempi, pur di non far morire l’Orso grigio, iscrissi la società a spese mie: di Mara Scagni intendo, non del Comune. E sono contenta di averlo fatto, nonostante tante successive incomprensioni.
Siamo partiti dal volontariato a Lourdes con gli Alpini: ma per lei l’associazionismo è esperienza di lungo corso: la ricordo anima dell’associazione Italia Urss, ormai vent’anni fa direi..
Ha buona memoria. Io vengo dal volontariato e dal mondo delle associazioni in effetti: la politica fu conseguenza naturale. All’epoca di Italia Urss i detrattori mi dicevano che organizzavo le gite al Mausoleo di Lenin. In realtà mi battei per valorizzare la figura di Fiodor, il partigiano russo morto in Val Borbera per la nostra libertà. E pure per attivare attività aziendali di import export tra l’Urss e il nostro territorio.
Mi cita un libro importante che ha letto di recente?
Ne leggo tantissimi, ed è una delle attività piacevoli a cui da sindaco spesso dovevo rinunciare per mancanza di tempo. Mi ha colpito tantissimo Accabadora, di Michela Murgia.
Un libro intenso. In sardo accabadora è colei che finisce, e il romanzo ha pagine bellissime, che vanno lette, rielaborate e poi rilette, sul senso della vita, e della sua fine. Una riflessione che aiuta a guardare anche a certi scontri terreni con la giusta distanza.