La protesta dei “No Tav” arriva in città
Questo pomeriggio, davanti alla Prefettura, presidio di cittadini ed associazioni a sostegno dei manifestanti in Val Susa
Questo pomeriggio, davanti alla Prefettura, presidio di cittadini ed associazioni a sostegno dei manifestanti in Val Susa
Vuole essere soprattutto una “manifestazione di solidarietà” ai dimostranti, “per l’attacco subito dalla forze dell’ordine” in Val Susa, il presidio organizzato per questo pomeriggio, alle 18, davanti alla Prefettura di Alessandria. “Quello che abbiamo visto in questi giorni ricorda tanto i fatti di Genova 2001, durante il G8, con la polizia che lancia lacrimogeni e usa i manganelli”, spiega Giorgio Barberis (nella foto) organizzatore del presidio insieme a movimenti e “liberi cittadini” di Alessandria.
Oggi è il momento della solidarietà. Per parlare in modo più approfondito di alta velocità (e terzo valico dei Giovi) “organizzeremo a breve un incontro più strutturato”.
Secondo Barberis, consigliere comunale di Alessandria e docente universitario, “ci sono motivazioni economiche per dire di no ad alta velocità, sia che si tratti di corridoio 5 o 24. Ne parleremo. Oggi era importante manifestare. In tanti siamo rimasti choccati per gli attacchi in Val Susa”.
“Quella di lunedì è stata una brutta giornata. Una brutta giornata per la democrazia in questo strano paese, dove per alcuni la democrazia passa attraverso i manganelli e i lacrimogeni delle forze dell’ordine. Ribadiamo qui l’inutilità di un’opera faraonica da 12 miliardi di euro, che servirà a pochi e servirà soprattutto a chi ha forti interessi finanziari-economici nella sua costruzione. Una collusione tra i grandi signori del cemento e del tondino e tra i partiti che da loro sono finanziati, spesso e volentieri in maniera del tutto bipartisan. Il Partito della Rifondazione Comunista è stata sempre contro questo immenso spreco di risorse pubbliche (tra l’altro in un periodo di forte crisi economica e sociale), contro la cementificazione della Valle e contro chi vuole far passare sulla testa delle gente scelte prese altrove. In Italia bisognerebbe investire nelle ferrovie, ma non attraverso la costruzione di nuove linee AV, dal momento che si tratta di linee per il solo trasporto di passeggeri a lunga percorrenza, con prezzi tutt’altro cha popolari e che non permettono il trasporto delle merci (tra l’altro che senso avrebbe trasportare delle merci a 300Km/h?) Bisognerebbe investire nel trasporto dei pendolari, che ogni giorno prendono treni in condizioni indecorose e sovraffollati, e nel trasporto di merci su rotaia, per togliere finalmente i camion dalle nostre strade” interviene così la segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista sulla questione Tav in Val Susa.
“La lotta dei No Tav quindi non è solo la lotta di pochi, ma la lotta di tutti contro le logiche affaristiche che girano intorno alla grandi opere e contro la devastazione dei territori. È ora di schierarsi, non è più tempo di posizioni ambigue da parte di tutte le forze di vera sinistra, noi siamo e saremo sempre No Tav e contro l?uso della forza e della violenza per reprimere le giuste proteste delle persone. Siamo pronti a mobilitarci anche qual ora qualcuno pensi di attuare le stesse logiche per la realizzazione di opere analoghe sul nostro territorio”.