Locci: “Chiedo un ‘no’ incondizionato alla ‘ndragheta”
Mentre il consigliere comunale Caridi affronterà l'interrogatorio di garanzia davanti al Gip, si registrano ancora prese di posizione contro le infiltrazioni mafiose nelle pubbliche amministrazioni. Le iniziative di Anci Giovane e Libera
Mentre il consigliere comunale Caridi affronterà l'interrogatorio di garanzia davanti al Gip, si registrano ancora prese di posizione contro le infiltrazioni mafiose nelle pubbliche amministrazioni. Le iniziative di Anci Giovane e Libera
E’ confermato per questa mattina, alle 11,30, l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari per il consigliere comunale Giuseppe Caridi, arrestato lunedì all’alba con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Con lui, in carcere, sono finite altre sei persone, tutti residenti in Provincia. Tramite gli avvocati Alexia Cellerino e Tino Goglino, Caridi si è dichiarato “estraneo alle accuse” e già oggi verrà presentata la richiesta di scarcerazione. A palazzo Rosso contemporaneamente, è convocata la riunione dei capigruppo per delineare una posizione.
Intanto, non si arrestano le reazioni del mondo politico: Emanuele Locci, consigliere comunale di maggioranza, annuncia di voler presentare all’attenzione dell’assemblea una mozione “frutto di un’iniziativa di Anci Giovane, associazione nazionale comuni d’Italia, con la quale l’Amministrazione si oppone con ogni mezzo alle organizzazioni mafiose”. Proprio il giorno dell’arresto, la medesima mozione veniva presentata in consiglio comunale a Palermo.
“Sono sorpreso e rammaricato nello scoprire come le infiltrazioni mafiose siano arrivate anche nella provincia alessandrina. Ma soprattutto sono scosso nel vedere associato il nome di un consigliere comunale di Alessandria ad un organizzazione malavitosa come la ‘ndrangheta – dice Locci. In questo momento è importante che il Consiglio Comunale affermi all’unisono il suo disprezzo “senza se e senza ma” verso le associazioni di stampo mafioso. Io ho presentato una mozione che mi auguro venga sottoscritta da tutti i miei colleghi consiglieri, di maggioranza e di opposizione. Nella mozione, frutto di un’iniziativa di Anci Giovane, si impegna l’Amministrazione ad opporsi con ogni mezzo alle organizzazioni mafiose. Prima di tutto, costituendosi parte civile nei processi contro le attività criminose di stampo mafioso afferenti il proprio territorio comunale, destinando l’eventuale risarcimento a un fondo a sostegno delle vittime del racket e dell’usura e al sostegno delle realtà associative assegnatarie di immobili confiscati alla criminalità organizzata. In secondo luogo, mettendo in campo strumenti amministrativi per rafforzare la piena trasparenza delle procedure di appalto, attraverso la verifica accurata dei collegamenti diretti e indiretti tra aziende partecipanti alle gare e controlli sulle aziende subappaltatrici”.
Locci auspica anche l’attivazione “di un nucleo di Polizia municipale che si occupi esclusivamente di prevenire nei cantieri lo sfruttamento di manodopera ed intensificare i controlli contro ogni genere di abusivismo, commerciale ed edilizio in particolare”.
E’ quasi un sfogo personale, da giovane amministratore, quello del consigliere: “se i miei colleghi tentennassero ad alzare un grido di legalità in questo momento sarebbe per me l’ennesima brutta delusione che andrebbe ad aumentare non solo la mia sfiducia verso la politica, ma anche quella di moltissimi concittadini”.
L’associazione Libera, nata ad Alessandria nel 2008, ha dato vita proprio quest’anno al progetto “Uniamo la Provincia” (una corsa a tappe di oltre 1000 chilometri, attraverso tutti i comuni della provincia), consegnando alle 190 amministrazioni comunali della provincia “un messaggio in cui si ricorda appunto che ‘le mafie sono vicine’, al Nord oggi più che mai”.
La conclusione di questo progetto avverrà domenica 26 giugno alle 12 davanti a Palazzo Rosso. “Sarà una conclusione volutamente senza bandiere, in cui i podisti di Libera consegneranno anche agli amministratori del Comune di Alessandria il messaggio di legalità già consegnato nelle scorse settimane agli altri sindaci della nostra provincia”.