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Arresto di Caridi: reazioni a catena nel mondo politico
Alcune dichiarazione dei capi gruppo della minoranza sull'arresto del consigliere comunale Giuseppe Caridi. C'è ancora prudenza, ma non manca chi chiede già "le dimissioni della giunta"
Alcune dichiarazione dei capi gruppo della minoranza sull'arresto del consigliere comunale Giuseppe Caridi. C'è ancora prudenza, ma non manca chi chiede già "le dimissioni della giunta"
Dopo la notizia “choc” di questa mattina relativa all’arresto del consigliere comunale e presidente della commissione Politiche del Territorio Giuseppe Caridi con l’accusa “di associazione di stampo mafioso“, sono fioccate le dichiarazioni dei capi gruppo dei vari partiti della minoranza.
Gianni Ivaldi, capogruppo del Pd, auspica che la questione si risolva positivamente da un punto di vista umano, mentre sotto il profilo politico, “se le notizie apprese fin ora saranno confermate, la preoccupazione è forte sul futuro del Comune come istituzione”. A nome di tutto il partito “la richiesta – prosegue Ivaldi – è che vengano urgentemente date le dimissioni di Caridi da presidente della commissione Politiche del Territorio, considerata la delicatezza della materia che tratta“.
Il capogruppo del Partito Democratico ha già richiesto al presidente del Consiglio comunale, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, “una capo-gruppi urgente” che con ogni probabilità si terrà tra domani e dopodomani.
Parole di grande preoccupazione arrivano anche dalle fila di Rifondazione comunista: “Questa mattina sono rimasto scioccato dalla notizia – sottolinea il capogruppo Giorgio Barberis – E’ un problema davvero molto serio”. E prosegue: “A questo punto è davvero fondamentale introdurre un ‘codice etico’ come già proposto in passato dal centrosinistra e che diventerà uno dei punti qualificanti per le elezioni amministrative del prossimo anno”. Barberis punta il dito contro tutta l’amministrazione: “se le notizie sulla posizione del consigliere Caridi verranno confermate, non dovrà essere il solo a dimettersi. La gravità riguarda tutta la giunta comunale“.
Dello stesso parere il consigliere dell’Idv, Paolo Bellotti: “Dobbiamo prendere atto che con la giunta Fabbio è arrivata
l’ ndrangheta anche ad Alessandria. Non vi sono più quindi le condizioni etiche affinché la giunta prosegua la sua attività”.
“Come consigliere comunale – spiega Bellotti – chiedo che intervenga immediatamente il Prefetto e sciolga il Consiglio Comunale per infiltrazione mafiosa. Un atto dovuto di fronte ai gravi avvenimenti di questi giorni. Inoltre bisogna fare ciò che da tempo il comitato ‘Noi di Valle’ richiede, cioè interrompere immediatamente ogni iniziativa adottata con la terza variante al piano regolatore, visto che è stato voluta e indirizzata da chi risultava affiliato alla criminalità organizzata“.
Nessuna dichiarazione invece da parte del capogruppo del PdL, Fabrizio Priano, che resta sulla linea del silenzio stampa ” dato che ufficialmente non sappiamo ancora nulla. Tutte le notizie di cui siamo a conoscenza le abbiamo apprese dagli organi di informazione, quindi non possiamo parlare di eventuali decisioni da prendere sul caso”.
Gianni Ivaldi, capogruppo del Pd, auspica che la questione si risolva positivamente da un punto di vista umano, mentre sotto il profilo politico, “se le notizie apprese fin ora saranno confermate, la preoccupazione è forte sul futuro del Comune come istituzione”. A nome di tutto il partito “la richiesta – prosegue Ivaldi – è che vengano urgentemente date le dimissioni di Caridi da presidente della commissione Politiche del Territorio, considerata la delicatezza della materia che tratta“.
Il capogruppo del Partito Democratico ha già richiesto al presidente del Consiglio comunale, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, “una capo-gruppi urgente” che con ogni probabilità si terrà tra domani e dopodomani.
Parole di grande preoccupazione arrivano anche dalle fila di Rifondazione comunista: “Questa mattina sono rimasto scioccato dalla notizia – sottolinea il capogruppo Giorgio Barberis – E’ un problema davvero molto serio”. E prosegue: “A questo punto è davvero fondamentale introdurre un ‘codice etico’ come già proposto in passato dal centrosinistra e che diventerà uno dei punti qualificanti per le elezioni amministrative del prossimo anno”. Barberis punta il dito contro tutta l’amministrazione: “se le notizie sulla posizione del consigliere Caridi verranno confermate, non dovrà essere il solo a dimettersi. La gravità riguarda tutta la giunta comunale“.
Dello stesso parere il consigliere dell’Idv, Paolo Bellotti: “Dobbiamo prendere atto che con la giunta Fabbio è arrivata
l’ ndrangheta anche ad Alessandria. Non vi sono più quindi le condizioni etiche affinché la giunta prosegua la sua attività”.
“Come consigliere comunale – spiega Bellotti – chiedo che intervenga immediatamente il Prefetto e sciolga il Consiglio Comunale per infiltrazione mafiosa. Un atto dovuto di fronte ai gravi avvenimenti di questi giorni. Inoltre bisogna fare ciò che da tempo il comitato ‘Noi di Valle’ richiede, cioè interrompere immediatamente ogni iniziativa adottata con la terza variante al piano regolatore, visto che è stato voluta e indirizzata da chi risultava affiliato alla criminalità organizzata“.
Nessuna dichiarazione invece da parte del capogruppo del PdL, Fabrizio Priano, che resta sulla linea del silenzio stampa ” dato che ufficialmente non sappiamo ancora nulla. Tutte le notizie di cui siamo a conoscenza le abbiamo apprese dagli organi di informazione, quindi non possiamo parlare di eventuali decisioni da prendere sul caso”.
Alessandria in Movimento ha organizzato un’assemblea pubblica per venerdi 24 giugno a partire dalle 21 al laboratorio sociale di via Piave: “Scoprire che fra i banchi del consiglio comunale sedeva una persona accusata di essere affiliata alla ‘ndrangheta, e che questo sia stato collaboratore del sindaco della città Fabbio, non può lasciare indifferenti. La società civile deve reagire e avere la forza di indignarsi” è questo lo slogan del volantino fatto per l’occasione