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Cohousing? AAA coabitanti cercasi!
Nasce ad Alessandria un gruppo di persone con l'ambizioso progetto di cambiare la propria dimensione di vita: abitare mettendo in comune spazi e risorse, nel rispetto della natura e con un occhio di riguardo ai consumi energetici e alla dimensione sociale e relazionale del rapporto con il vicinato
Nasce ad Alessandria un gruppo di persone con l'ambizioso progetto di cambiare la propria dimensione di vita: abitare mettendo in comune spazi e risorse, nel rispetto della natura e con un occhio di riguardo ai consumi energetici e alla dimensione sociale e relazionale del rapporto con il vicinato
Un modello abitativo alternativo a quello tradizionale, una scelta di vita che metta al centro la socialità, la condivisione, l’utilizzo intelligente delle risorse, il rispetto dell’ambiente e l’attenzione per gli sprechi. Nasce con questi obiettivi il sogno di un gruppo di persone che ha cominciato a incontrarsi – ieri sera all’Isola Ritrovata di Alessandria il primo appuntamento – per iniziare a conoscersi e gettare le basi di un progetto tanto ambizioso quanto ricco di potenzialità e intenti virtuosi. L’idea non è nuova, in rete alcuni siti (anche in italiano) ne parlano diffusamente, cohousing, cioè coabitare: un insieme di famiglie o singole persone che scelgono di gestire in maniera comune una serie di spazi e di servizi: da una grande sala da pranzo dove poter mangiare insieme, ai luoghi dedicati allo svago, fino alla gestione collegiale dei trasporti da e verso l’unità abitativa, così come la cura dei figli, la gestione di un piccolo orto e tutto ciò che i coabitanti decideranno di gestire in comune. Una soluzione pensata con l’obiettivo di preservare dimensioni private (ognuno manterrebbe il proprio appartamento) ma con l’intento di fare decisamente un passo in là verso uno stile di vita dove il rapporto con l’altro, a cominciare dal vicino di casa, possa diventare una delle dimensioni imprescindibili dell’esperienza di vita. Un modo per sentirsi meno soli e organizzare la propria esistenza in armonia con la natura e il rispetto delle risorse a disposizione. Infatti il cohousing non ha solamente obiettivi di tipo relazionale ma anche energetici e di risparmio. Il progetto prevede la costruzione di unità abitative di tipo passivo, cioè con ridottissimi consumi e alte prestazioni in termini di isolamento e utilizzo di energie rinnovabili. Anzi, fra coloro che hanno mostrato interesse al progetto, vi è anche chi ritiene che sarà possibile costruire case “attive”, cioè in grado, grazie alla presenza dei pannelli fotovoltaici e di accortezze particolari in fase di progettazione, di costituire perfino una rendita invece che un costo per gli abitanti (producendo energia in eccesso da rivendere alla rete).
Il primo incontro è stato solamente esplorativo e si sono affrontati alcuni dei temi generali del progetto, fra i quali l’importanza di incontrare quelle realtà in Italia che già hanno messo in atto percorsi simili, la decisione se sia più conveniente partire dalla ristrutturazione di un’area già esistente o costruire tutto da zero (sono già stati visionati alcuni terreni intorno ad Alessandria), se pensare a un complesso abitativo in città o propendere per un’area non troppo distante ma immersa nel verde. A dispensare consigli e rispondere alle domande ci ha pensato l’architetto Barbara Bovone (con alle spalle esperienze in campo di bioedilizia e case passive), che, insieme con l’architetto Daniela De Martini, farà da consulente al neonato gruppo. Le prossime tappe del progetto, coordinato da Neva Maroccolo, prevedono una serie di incontri ulteriori dedicati alla conoscenza reciproca (non tutte le persone interessate hanno potuto partecipare all’appuntamento di ieri) e la futura costituzione di un comitato (e dopo ancora di una vera e propria cooperativa edilizia) per richiedere eventuali finanziamenti a enti ed istituzioni preposti (visti il carattere innovativo del progetto e la sua valenza sociale). Chi fosse interessato a saperne di più può contattare direttamente la promotrice dell’iniziativa al suo indirizzo email. Il prossimo incontro potrebbe tenersi già la prossima settimana, ma data e luogo non sono ancora stati fissati.
Il primo incontro è stato solamente esplorativo e si sono affrontati alcuni dei temi generali del progetto, fra i quali l’importanza di incontrare quelle realtà in Italia che già hanno messo in atto percorsi simili, la decisione se sia più conveniente partire dalla ristrutturazione di un’area già esistente o costruire tutto da zero (sono già stati visionati alcuni terreni intorno ad Alessandria), se pensare a un complesso abitativo in città o propendere per un’area non troppo distante ma immersa nel verde. A dispensare consigli e rispondere alle domande ci ha pensato l’architetto Barbara Bovone (con alle spalle esperienze in campo di bioedilizia e case passive), che, insieme con l’architetto Daniela De Martini, farà da consulente al neonato gruppo. Le prossime tappe del progetto, coordinato da Neva Maroccolo, prevedono una serie di incontri ulteriori dedicati alla conoscenza reciproca (non tutte le persone interessate hanno potuto partecipare all’appuntamento di ieri) e la futura costituzione di un comitato (e dopo ancora di una vera e propria cooperativa edilizia) per richiedere eventuali finanziamenti a enti ed istituzioni preposti (visti il carattere innovativo del progetto e la sua valenza sociale). Chi fosse interessato a saperne di più può contattare direttamente la promotrice dell’iniziativa al suo indirizzo email. Il prossimo incontro potrebbe tenersi già la prossima settimana, ma data e luogo non sono ancora stati fissati.