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Rimpasto nel Pdl? Priano “prima occorre riformarlo”
Dopo gli inviti di alcuni membri del partito a rivedere gli equilibri interni, la risposta sulla questione di possibili cambi al vertice del coordinamento arriva dal capogruppo in comune del Popolo della Libertà, Fabrizio Priano
Dopo gli inviti di alcuni membri del partito a rivedere gli equilibri interni, la risposta sulla questione di possibili cambi al vertice del coordinamento arriva dal capogruppo in comune del Popolo della Libertà, Fabrizio Priano
“E’ necessario ricostruire una nuova casa del centrodestra piemontese dove si possa far rinascere dalle ceneri della sconfitta un nuovo PdL che sappia unire intorno a sé i valori, i progetti politici, il radicamento sul territorio, la democrazia interna e il dialogo costante con i cittadini”.
A seguito delle dure parole dei giorni scorsi dei consiglieri Mario Bocchio (nella foto a sinistra) e Luca Lavezzaro, dopo il duro colpo delle amministrative e la vittoria schiacciante del SI su alcune tematiche importanti nel corso dei referendum dello scorso 12-13 giugno, il capogruppo del Popolo delle Libertà, Fabrizio Priano (nella foto sotto) ha detto la sua.
“Bisogna sicuramente dare delle risposte agli elettori, sia a livello locale che nel quadro più ampio, cioè a livello nazionale, ma non è sicuramente un cambio di leadership o di vertice del coordinamento a portare dei risultati“.
“Credo invece – spiega Priano – che vada fatta una riforma nel partito per quanto riguarda le ‘elezioni’ dei coordinamenti“. E sottolinea: “non credo possa servire cambiare un coordinatore con un altro, finché li nominiamo”.
Secondo il capogruppo Pdl, sia a livello locale che nazionale, “un vertice eletto è riconosciuto da tutti, mentre uno nominato è più interessato ad ascoltare chi lo ha nominato che non gli altri”.
“Penso che si andrà in questa direzione”: staremo a vedere quali decisioni verranno prese il 1 luglio, a Roma, durante il consiglio nazionale del partito al quale il consigliere Priano prenderà parte, come capogruppo di comune capoluogo.
Nella dichiarazione del consigliere Bocchio “post referendum” si leggeva anche “è palese l’incapacità di costruire, in più di tre anni, un partito radicato sul territorio, di rendere il PdL un attore protagonista nella vita politica piemontese”.
Su questo aspetto, Fabrizio Priano punta il dito contro l’attuale legge elettorale delle Camere: “il fatto di non avere più le preferenze scollega ‘gli eletti’ (i politici) al loro territorio. E’ parecchio tempo che porto avanti una battaglia su questa situazione e anche sull’eliminazione delle liste bloccate”.
Il coordinatore del Pdl auspica un maggiore coinvolgimento di tutte le parti politiche che compongono il Popolo delle Libertà, sottolineando l’importanza a livello locale “di un maggiore coinvolgimento di una risorsa importante, quale sono i consiglieri comunali, che sono gli ‘eletti’ e che rappresentano il popolo“.
A seguito delle dure parole dei giorni scorsi dei consiglieri Mario Bocchio (nella foto a sinistra) e Luca Lavezzaro, dopo il duro colpo delle amministrative e la vittoria schiacciante del SI su alcune tematiche importanti nel corso dei referendum dello scorso 12-13 giugno, il capogruppo del Popolo delle Libertà, Fabrizio Priano (nella foto sotto) ha detto la sua.
“Bisogna sicuramente dare delle risposte agli elettori, sia a livello locale che nel quadro più ampio, cioè a livello nazionale, ma non è sicuramente un cambio di leadership o di vertice del coordinamento a portare dei risultati“.
“Credo invece – spiega Priano – che vada fatta una riforma nel partito per quanto riguarda le ‘elezioni’ dei coordinamenti“. E sottolinea: “non credo possa servire cambiare un coordinatore con un altro, finché li nominiamo”.
Secondo il capogruppo Pdl, sia a livello locale che nazionale, “un vertice eletto è riconosciuto da tutti, mentre uno nominato è più interessato ad ascoltare chi lo ha nominato che non gli altri”.
“Penso che si andrà in questa direzione”: staremo a vedere quali decisioni verranno prese il 1 luglio, a Roma, durante il consiglio nazionale del partito al quale il consigliere Priano prenderà parte, come capogruppo di comune capoluogo.
Nella dichiarazione del consigliere Bocchio “post referendum” si leggeva anche “è palese l’incapacità di costruire, in più di tre anni, un partito radicato sul territorio, di rendere il PdL un attore protagonista nella vita politica piemontese”.
Su questo aspetto, Fabrizio Priano punta il dito contro l’attuale legge elettorale delle Camere: “il fatto di non avere più le preferenze scollega ‘gli eletti’ (i politici) al loro territorio. E’ parecchio tempo che porto avanti una battaglia su questa situazione e anche sull’eliminazione delle liste bloccate”.
Il coordinatore del Pdl auspica un maggiore coinvolgimento di tutte le parti politiche che compongono il Popolo delle Libertà, sottolineando l’importanza a livello locale “di un maggiore coinvolgimento di una risorsa importante, quale sono i consiglieri comunali, che sono gli ‘eletti’ e che rappresentano il popolo“.