Abonante: “soffia un vento nuovo: traduciamolo in proposta politica”
Analisi puntuale del consigliere Giorgio Abonante sul governo della città ad un anno dall'appuntamento con le amministrative. E, in proposito, al suo partito chiede le primarie e sgombera il campo da voci: io non mi candido alla carica di sindaco
Analisi puntuale del consigliere Giorgio Abonante sul governo della città ad un anno dall'appuntamento con le amministrative. E, in proposito, al suo partito chiede le primarie e sgombera il campo da voci: ?io non mi candido alla carica di sindaco?
All’appuntamento è in ritardo, ma manda con tempismo un sms: “pochi minuti soltanto, sono bloccato in Commissione”. Giorgio Abonante, consigliere comunale Pd a Palazzo Rosso e volto noto della vita pubblica alessandrina, arriva poi un po’ trafelato, e salendo le scale entra subito con passione nel vivo della conversazione politica, e dei tanti nodi irrisolti locali su cui a suo avviso è necessario lavorare.
Ma lei Abonante questo vento di cambiamento in arrivo dalle grandi città lo sente già soffiare un po’ anche su Alessandria?
Sinceramente sì, anche se non sono incline ai facili entusiasmi. Qui c’è soprattutto tanto da lavorare, rimboccandosi le maniche, e informando con chiarezza la città sulle tante questioni irrisolte e difficili, alcune delle quali non troppo visibili. Poi l’anno prossimo gli alessandrini, se sapremo proporre un programma e delle persone credibili, non ho dubbi che gireranno pagina.
Parliamo di Palazzo Rosso, che è il cuore amministrativo della città. Voi, come opposizione, sostenete che nella giunta Fabbio c’è ben poco da salvare….
Anche qui, senza demagogia: amministrare un ente locale come il Comune di Alessandria in anni come questi, di crisi e tagli, è tutt’altro che facile. Ma sindaco e giunta dal 2007 ad oggi hanno rifiutato ogni mano tesa, ogni proposta di collaborazione costruttiva. Fabbio è arroccato nel Palazzo, prigioniero di una serie di scelte sbagliate, quando non anche ridicole, come la famosa vicenda delle rose. E la trasparenza è pari a zero: ma lo sa che per aver accesso ad atti che dovrebbero essere a disposizione dei consiglieri a volte ci vogliono mesi, alla faccia di garanzie e regolamenti? Non è mica occultando dati e fatti che si fa politica..
Parliamo del bilancio consuntivo 2010, la madre di tutte le battaglie…
Non si può certo dire che l’abbiamo persa, la battaglia. Politicamente il documento è stato approvato, ma noi abbiamo spiegato con chiarezza alla popolazione, capitolo per capitolo, voce per voce, perché quel bilancio è falso. Del resto anche le valutazioni tecniche dei revisori conteranno qualcosa, no? La critica che ci è stata mossa da alcuni consiglieri di maggioranza e dalla giunta poi è addirittura paradossale. ‘fate i ragionieri, e non politica’, hanno affermato. Ma è esattamente il contrario: noi abbiamo fatto politica vera, parlando di numeri, di fatti. E soprattutto di ricadute in termini di servizi alla cittadinanza, che stanno subendo e sempre più subiranno tagli assurdi.
Ecco consigliere, facciamo un esempio concreto?
Molto volentieri. Nelle scorse settimane c’è stata molta agitazione attorno all’Aristor, con la minaccia dell’interruzione del servizio di mensa a scuole e ospizi, se non fosse stato pagato lo stipendio di maggio. Poi mi pare sia stata messo l’ennesimo rattoppo, ma mica si può andare avanti così..e il problema, in questo come altri casi analoghi, è che il Comune è in cronico, devastante ritardo nel pagamento dei propri debiti pregressi nei confronti di enti, consorzi, società, e naturalmente fornitori privati.
Anche la vicenda Teatro sta tenendo banco in città. Lei cosa farebbe?
Non voglio dare soluzioni, non avendo seguito dall’interno una vicenda che è diventata grave e paradossale. Mi tengo lontano dal discorso amianto, che ognuno può valutare da sé, e su cui sta anche lavorando la magistratura. Ma per quanto riguarda il Teatro Comunale, e sul fronte cultura in generale (penso ad esempio alla Biblioteca Calvo) si sta scontando una cronica incapacità di gestione, con tagli indiscriminati delle risorse, e tanti saluti. Non è possibile ragionare in questo modo.
L’impressione insomma è che, nonostante tante buone intenzioni di partenza come il famoso Piano Strategico, sia venuta via via a mancare una governance complessiva della città..
E’ così. Noi abbiamo proposto di aprire un tavolo di confronto a tutto campo, per individuare alcune priorità vere ed affrontarle insieme. Nessuno ha raccolto l’invito, e i risultati purtroppo si vedono, e sono impietosi. Lo stesso Piano Strategico da lei citato è emblematico: nulla da dire sull’utilità di una mappatura complessiva della situazione cittadina, con il coinvolgimento di tutti gli attori presenti sul territorio, e con lo sguardo rivolto al futuro. Ma se tutto resta sulla carta diventa un parlarsi addosso che serve a poco.
E Sital?
Sital sta tra l’inefficiente e il grottesco, davvero. Tra il 2008 e il 2009 ha generato un passivo tra i 500 e i 600 mila euro, per non fare assolutamente nulla. Teoricamente la Società Interventi Territorio Alessandria dovrebbe essere il punto di riferimento per l’attuazione di aree produttive a destinazione industriale, logistica, artigianale e commerciale. Nei fatti, cosa ha prodotto, al di là di qualche viaggio internazionale per il suo management?
Altra situazione con diversi punti interrogativi sembra essere quella degli asili…
La conosco bene, e la seguo costantemente, come consigliere comunale e come papà. La giunta Fabbio ha pensato bene di risolvere il problema dello squilibrio finanziario nella gestione di asili nido e scuole per l’infanzia semplicemente alzando le tariffe a carico dei cittadini. Con aumenti in alcuni casi anche di 100 euro al mese. Naturalmente, invece, di riorganizzare il servizio sul piano dell’efficienza non se ne parla. Per fortuna per ora la qualità delle prestazioni regge, grazie all’impegno e alla professionalità degli addetti.
Di Amag almeno vorrà riconoscere i successi? In città non si muove foglia (o rosa) senza che Repetto non voglia. Dai Grigi ai giornali, tutto sembra sopravvivere grazie al sostegno della società di acqua e gas….
Di fatto l’Amag si è in effetti trasformata nella cassa continua del Comune, mentre la sua natura credo dovrebbe essere un’altra. Quanto poi al fatto che vada così bene, segnalo semplicemente che una recente relazione dell’Ato6, che per legge monitora il servizio idrico del territorio, esprime diverse perplessità sulla gestione di questa società. Che, tra l’altro, ha perso la gara per la distribuzione del gas ad Acqui, e non ha ancora versato il 3% delle bollette alle Comunità Montane, tramite appunto Ato 6. A me non pare che ci siano grandi motivi di soddisfazione insomma..
Abonante, lei è stato ed è ancora un calciatore praticante. Con un cuore Grigio immagino…
Beh, praticante è una parola grossa: quest’anno ho giocato tre o quattro partite in terza categoria. Ma dei Grigi sono tifoso fin da bambino, e ho anche militato tre anni nelle giovanili dell’Alessandria, per poi proseguire nel calcio minore. Nonostante l’infausta conclusione dei play off, quest’anno Artico e compagni sono stati comunque straordinari, soprattutto perché non si sono fatti abbattere dalle traversìe societarie. Non scordiamoci però che l’Alessandria Calcio è anche un’azienda, e che i suoi calciatori e addetti non sono certo miliardari, ma lavoratori da tutelare come tutti gli altri. Speriamo quindi in una imminente svolta positiva. Detto questo, la politica non deve cavalcare lo sport…semmai aiutarlo, in maniera trasparente e corretta, là dove possibile. Ricordo che il calcio in questa città è una filiera che arriva ai Grigi, ma parte dalle squadre giovanili di quartiere, e ha sempre rappresentato per i bambini e ragazzi un’opportunità di divertimento, ma anche di socialità e di crescita. Così tutti vorremmo che continuasse ad essere.
A maggio 2012 si vota per le comunali, e per il prossimo settembre il segretario provinciale del Pd ha annunciato le primarie: ma qualcuno, non solo nel Pd, le ritiene superflue…
Le recenti amministrative, che hanno visto il centro sinistra prevalere un po’ ovunque anche grazie a questo meccanismo di scelta trasparente dei candidati, dimostrano che le primarie sono un valore su cui puntare. E penso a primarie vere, non solo del Pd ma di coalizione. Questo perché, anche se magari esiste un candidato forte e che già si presume vincente, è giusto che istanze civili e forze sociali anche minoritarie ma per niente inutili possano esprimersi, e presentare/appoggiare un loro volto. Poi naturalmente, come è stato a Torino o a Milano, tutti a schiera unita a sostenere chi otterrà maggiori consensi.
Sta dicendo che intende candidarsi?
Assolutamente no, anzi dichiaro ufficialmente il contrario.
Lei lo scorso anno alle Regionali ha ottenuto un risultato lusinghiero. Quando ha cominciato a fare politica, e la consiglierebbe, sinceramente, ad un ventenne di oggi?
Parto dalla fine: mi sembra che un po’ ovunque nel mondo i ragazzi stiano premendo per prendere in mano la situazione, rispetto ad una società che li penalizza non poco. Quindi credo che prima o poi l’onda arriverà anche ad Alessandria. Io stesso ho cominciato ad appassionarmi alla politica all’università, quando con altri ragazzi che si chiamano Francesco Marcenaro, Giorgio Baracco e Daniele Viotti diedi vita all’associazione Tempi Moderni. L’impegno di partito è arrivato dopo, e in consiglio comunale ci sono solo da quattro anni. E’ un ruolo poco considerato e importantissimo, quello del consigliere, e chi lo interpreta seriamente deve studiare moltissimo, e soprattutto scegliersi consulenti competenti e fidati sulle varie materie, perché ovviamente essere esperti di tutto è impossibile. Sì, direi ad un giovane di provarci senz’altro, facendosi sentire e non limitandosi a imitare i grandi. Quanto alle Regionali: risultato per me straordinario: circa 2.500 voti, quasi tutti in città….grazie al volontariato di tanti amici, e ad un budget ridottissimo, frutto anch’esso di offerte della gente. Abbiamo speso circa 15 mila euro, nulla rispetto a certe campagne di miei colleghi. Segno che la politica è fatta soprattutto di idee ed entusiasmo, e i soldi vengono dopo. La vittoria di Pisapia sulla Moratti a Milano del resto mi pare lo abbia dimostrato.
Ma con l’aria che tira, Abonante, le comunali alessandrine del 2012 non converrebbe quasi quasi perderle anziché vincerle?
Assolutamente no, credo che sia nostro dovere, come centro sinistra, riprendere in mano il governo della città, in questi ultimi anni scivolata davvero in basso su troppi fronti diversi. Serve uno slancio per ripartire, con un progetto semplice e chiaro. Tra l’altro ci sarà anche una riduzione dei consiglieri comunali, da 40 a 32, e occorrerà riorganizzare in maniera importante il lavoro delle Commissioni, strumento essenziale e oggi piuttosto trascurato. Noi ci faremo trovare pronti.