La “sfida” ecologica delle donne di via San Giacomo
Una associazione di imprenditrici nata per rivitalizzare il commercio della via e che ha fatto una scelta etica, promuovendo iniziative per l'ambiente e per la scuola
Una associazione di imprenditrici nata per rivitalizzare il commercio della via e che ha fatto una scelta etica, promuovendo iniziative per l'ambiente e per la scuola
A seguito della lettera l’amministrazione aveva attivato un piano di ristrutturazione della via, che prevedeva un sistema rinnovato per l’illuminazione e l’abbellimento del percorso stradale con fioriere e panchine. L’attività dell’associazione, però, non si è fermata dopo i primi interventi strutturali ed ha, anzi, iniziato a ragionare in termini di un coinvolgimento sempre maggiore sulle tematiche ambientali, anche il collaborazione con le scuole.
Per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita della via, gli associati (che in origine erano per la totalità donne, da qui il nome dell’ente) era stato deciso di attivare, nel corso del tempo tutta una serie di attività. In primo luogo, era stato organizzato un mercatino di prodotti biologici, sia per l’attenzione di Maurizia Pertegato, presidente, nei confronti dell’ambiente, sia perché questo tipo di attività non sarebbe stato in contrasto con nessuno degli esercizi già presenti nella via. Il mercatino bioVittoria (questo il nome dell’iniziativa) è stata una realtà vivace e originale per 3 anni; finchè l’allora assessore Davide Sandalo non ha istituito bioAlessandria trasferendo il mercatino in piazzetta della Lega.
L’associazione ha deciso di non fermarsi qui ed ha attivando alucni progetti nelle scuole inerenti le sofisticazioni alimentari, nonché il clima e le energie rinnovabili.
Da ricordare il progetto “Quattro sberle in padella”, nato sulla scia del volume di Stefano Carnazzi e Stefano Apuzzo sulla salubrità dell’alimentazione. Sono state distribuite ai ragazzi diverse schede che hanno permesso loro di comprendere la qualità dei cibi che ingeriscono e la quantità di coloranti e conservanti che mangiano.
Da segnalare, inoltre, il gioco “State of the world big game”, basato sul Rapporto annuale sullo stato del pianeta, in relazione al quale è stata portata ai ragazzi anche la testimonianza dell’ Associazione Famigliari Vittime Amianto di Casale. Al gioco, la cui premiazione si terrà a settembre a Casale Monferrato, hanno partecipato scuole di Alessandria, ma anche di Monza e di Savona, 3 provincie per 3 istituti coinvolti.
“Vorrei sottolineare – ha detto Maurizia Pertegato, presidente dell’associazione e responsabile dell’attività con le scuole – che quest’anno abbiamo ricevuto il patrocinio del prestigioso Worldwatch Institute, l’istituto ufficiale americano, che studia idee ed intuizioni che consentono di creare una società ecologicamente sostenibile e che soddisfi i bisogni umani. Certamente per noi motivo di grande soddisfazione”
Interessante, altresì, sottolineare che nel corso dell’attività all’interno delle scuole sono stati raccolti oltre 800 questionari, elaborati dagli insegnanti, che venivano somministrati prima dell’intervento di presentazione del gioco. Alla domanda “pensi che la specie umana sia a rischio?”, è stato significativo rilevare che circa l’80% degli studenti ha risposto denunciando preoccupazione nei confronti del proprio futuro.
E’ volontà dell’associazione, ma anche delle insegnanti che hanno collaborato con la realizzazione dell’attività, inoltrarli al presidente della repubblica l’elaborazione dei risultati dei questionari come campione significativo della fascia d’età.
“A fronte di fenomeni quali il bill drinking, in cui l’Italia gioca d’anticpo di ben due anni sulla media europea – dice Maurizia Pertegato – è importante che i ragazzi conoscano un’alternativa a questo tipo di autodistruzione. Con queste attività gli abbiamo dato il coraggio e la forza unita alla volontà di aggregazione, insegnando loro che la partecipazione è un’alternativa alla deriva, che si può agire sulla realtà in maniera etica e legale.”