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Inizia il regolamento dei conti nel Pdl?
Dopo le sconfitte elettorali alle amministrative e il successo dei SI al referendum si apre il confronto all'interno del centro destra.
Dopo le sconfitte elettorali alle amministrative e il successo dei SI al referendum si apre il confronto all'interno del centro destra.
“E’ palese l’incapacità di costruire, in più di tre anni, un partito radicato sul territorio, di rendere il PdL un attore protagonista nella vita politica piemontese. Abbiamo assistito alla mancata presa d’atto delle varie responsabilità e all’assenza di una corretta analisi del voto”. Non ha mezze misure il consigliere alessandrino del gruppo An-PdL Mario Bocchio, che in un passaggio successivo aggiunge, insieme con il segretario dei Liberali nel PdL a Palazzo Rosso, Luca Lavezzaro “è necessario ricostruire una nuova casa del Centrodestra piemontese dove si possa far rinascere dalle ceneri della sconfitta un nuovo PdL che, non partendo da una classe dirigente imposta, sappia unire intorno a sé i valori, i progetti politici, il radicamento sul territorio, la democrazia interna e il dialogo costante con i cittadini, soprattutto con i giovani”. In un altro passaggio del comunicato inviato alla stampa gli stessi Bocchio e Lavezzaro sottolineano il gesto – che definiscono di grande dignità e correttezza – compiuto dal coordinatore nazionale Bondi, dimissionario dopo la sconfitta alle amministrative.
Insomma, senza neppure la necessità di leggere fra le righe, paiono chiari gli inviti a rivedere gli equilibri interni allo schieramento e anche il ruolo di chi ha il compito di coordinare e rilanciare le attività della compagine di centro destra. Dopo il raggiungimento del quorum sul referendum (con la vittoria schiacciante dei SI) e la sconfitta elettorale alle ultime amministrative, è facile immaginare che in casa PdL si aprirà un confronto sulla linea (e i ruoli) che sarà necessario definire tanto per il rilancio del centro destra sul piano del coordinamento (facendo seguito alle riorganizzazioni che si stanno avendo anche in ambito nazionale) quanto su quello delle rispettive cariche in previsione della campagna elettorale del prossimo anno.
Insomma, senza neppure la necessità di leggere fra le righe, paiono chiari gli inviti a rivedere gli equilibri interni allo schieramento e anche il ruolo di chi ha il compito di coordinare e rilanciare le attività della compagine di centro destra. Dopo il raggiungimento del quorum sul referendum (con la vittoria schiacciante dei SI) e la sconfitta elettorale alle ultime amministrative, è facile immaginare che in casa PdL si aprirà un confronto sulla linea (e i ruoli) che sarà necessario definire tanto per il rilancio del centro destra sul piano del coordinamento (facendo seguito alle riorganizzazioni che si stanno avendo anche in ambito nazionale) quanto su quello delle rispettive cariche in previsione della campagna elettorale del prossimo anno.