Le istituzioni unite per l’università
Città di Alessandria, provincia di Alessandria e università del Piemonte orientale "Amedeo Avogadro" hanno stipulato un accordo di programma per la valorizzazione della presenza universitaria ad Alessandria
Città di Alessandria, provincia di Alessandria e università del Piemonte orientale "Amedeo Avogadro" hanno stipulato un accordo di programma per la valorizzazione della presenza universitaria ad Alessandria
Alessandria prova a rilanciare la sua importanza di città universitaria. È stato infatti raggiunto un accordo di programma tra la città di Alessandria, la provincia di Alessandria e l’università “Amedeo Avogadro” per valorizzare la presenza universitaria sul territorio provinciale. L’intesa prevede un accordo decennale in cui sia provincia che comune avranno carico di un impegno di 250mila euro annui per la durata dell’accordo. Anche la fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria ha firmato una convenzione con l’ateneo, di durata triennale, esponendosi all’impegno di 250mila euro annui per tutta la durata della convenzione.
A presentare questa unione d’intenti è stata la vice presidente della provincia di Alessandria, Rita Rossa, nel consiglio provinciale del 14 giugno, spiegando che “l’accordo si è reso necessario a causa dei minori fondi che arrivano dalla sede centrale e per garantire il mantenimento dell’università sul nostro territorio”. Anche il sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio, ha evidenziato l’importanza dell’intesa tra le istituzioni per difendere “una tra le sedi di maggiore qualità. Questo lo ha riconosciuto anche il senato accademico, che solo qualche mese fa aveva pensato allo sbilanciamento verso uno dei poli dell’università del Piemonte orientale; ma questo sbilanciamento è rientrato grazie alla sinergia tra le istituzioni cittadine e provinciali nel far valere le ragioni dell’ateneo alessandrino”. Al comune di Alessandria la presentazione di questo nuovo accordo è stata affidata all’assessore per i Rapporti con Università e Politecnico, Luciano Vandone, durante la commissione Politiche culturali che si è tenuta oggi pomeriggio a Palazzo Rosso, presieduta da Davide Buzzi Langhi e con la partecipazione della dirigente comunale della sezione Educazione e sport, Carla Cattaneo.
In comune, però, l’iter procedurale di applicazione di questo provvedimento ha inizio solo ora: approvato oggi dalla commissione (quattro voti favorevoli e due gli assenti), attende di essere votato al prossimo consiglio comunale. “Un accordo importante e ambizioso – sottolinea Vandone – animato dall’intenzione di sostenere le attività sia culturali che economiche del nostro ateneo”. E aggiunge l’importanza di due articoli dell’accordo, art. 6 e art. 8, che sanciscono la “permanenza sul territorio della struttura universitaria e di tutte le attività ad essa correlate”, che era stata una delle maggiori fonti di preoccupazione nei mesi scorsi, quando si pensava di dover chiudere o trasferire la sede dell’Avogadro.
Il sindaco Fabbio ha inoltre spiegato come “gli sforzi compiuti fino ad ora sono stati volutamente fatti insieme per dare l’immagine di coesione” e che ora “debba essere la Regione a fare dei passi in più, soprattutto attraverso l’Edisu. Il Comune è disposto anche a offrire alcuni immobili della caserma Valfrè in comodato d’uso gratuito all’università per valorizzare la presenza universitaria sul territorio e rendere Alessandria una città universitaria- ha proseguito Fabbio. Ma una volta offerti i luoghi deve essere l’Edisu ad occuparsi della ristrutturazione degli immobili e alla messa in opera dei servizi”.
Dopo l’annuncio del Politecnico di Torino di chiusura della sua sede alessandrina, e dopo il tentativo di alcuni politici e istituzioni novaresi di spostare l’equilibrio dell’Avogadro a Novara, Alessandria sembra aver trovato l’unione di tutte le sue istituzioni affinchè la città possa continuare ad avere il suo polo universitario e provando anche ad accrescere la sua importanza a livello regionale e non solo.