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Bellotti – Demarte: il lato politico dell’aggressione
Raccogliamo le dichiarazioni del consigliere comunale dell'Idv Paolo Bellotti e del coordinatore provinciale del partito Vincenzo Demarte relativamente alla colluttazione avvenuta tra i due lunedì notte, al termine del Consiglio comunale
Raccogliamo le dichiarazioni del consigliere comunale dell'Idv Paolo Bellotti e del coordinatore provinciale del partito Vincenzo Demarte relativamente alla colluttazione avvenuta tra i due lunedì notte, al termine del Consiglio comunale
Non si placa la polemica, tutta interna al gruppo dell’Italia dei Valori, dopo la presunta lite scoppiata tra i consiglieri VIncenzo Demarte (nella foto a fianco), coordinatore provinciale del partito di Di Pietro e il consigliere comunale Paolo Bellotti (nella foto sotto).
“Aggressione vera e propria, non vi sono dubbi – sostiene il consigliere Bellotti – E mi dispiace che l’aggressore e l’aggredito siano stati messi sullo stesso piano da facili semplificazioni”.
Di diverso parere il coordinatore Vincenzo Demarte: “Si stava solo parlando in macchina, quando mi è arrivata una gomitata sul naso e ho alzato il braccio solo per protezione”.
Comunque sia andata, e nessuno dei protagonisti ha testimoni che confermino le due versioni, ora la vicenda passa in mano a chi di dovere, per un’indagine che tenterà di ricostruire i fatti”. Ora, invece, quello che davvero interessa è l’aspetto “politico” della vicenda.
Questione di “potere”? Di cariche da ricoprire? Di rivalità?
Contattato telefonicamente, Vincenzo Demarte, sottolinea come il suo arrivo alle 11.30, sul finire del Consiglio comunale di lunedì scorso, fosse dipeso dalla telefonata ricevuta dal capogruppo in Comune Giancarlo Cattaneo, che lamentava un atteggiamento “eccessivo” del collega Bellotti nella presa di posizione a favore dei lavoratori precari che avevano interrotto la seduta.
“Bellotti deve decidere la linea del partito da sostenere con il proprio capogruppo, cui deve sottostare: è come a militare, il soldato semplice deve seguire le indicazioni e le decisioni del caporale“.
In generale, ” la strada seguita dall’Italia dei valori viene decisa da un direttivo provinciale di 22 persone, che a sua volta deve rifarsi alle decisioni di partito prese a livello nazionale”. Questa la spiegazione del coordinatore Demarte, che a suo dire “sono le stesse cose che ho voluto comunicare lunedì sera a Bellotti”.
La replica è immediata. Il consigliere Bellotti accusa il proprio partito di “poco sostegno sulle tante battaglie intraprese: a favore dei lavoratori precari, degli anziani, del caso teatro comunale, per non parlare della questione del ‘Comitato Noi di Valle’, che forse ha dato fastidio a qualcuno”.
Proprio su questa questione è lo stesso Demarte a sottolineare che “Bellotti mi accusa di non sostenere il comitato di Valle san Bartolomeo, ma non è vero. Ho sempre appoggiato i cittadini della collina e mi sono sempre dimostrato dalla loro parte”.
La critica del coordinatore provinciale è “sui metodi” utilizzati dal collega di partito. Di contro Bellotti annuncia: “Continuerò a dar voce a chi non ce l’ha, a proseguire nell’azione non solo di denuncia, ma anche di progetto per la costruzione di una città che sappia guardare con più fiducia al proprio futuro. Spero ardentemente di trovarmi a fianco di tutti quelli ch,e fino a oggi, hanno con me condiviso l’idea di una politica fatta di passione e di competenza, ma soprattutto di una politica senza ‘inciuci’. Una politica che abbia il coraggio di denunciare ogni sopruso. Ma soprattutto una politica che sappia far pulizia, anche al proprio interno, se ce ne fosse la necessità”.
Di diverso parere il coordinatore Vincenzo Demarte: “Si stava solo parlando in macchina, quando mi è arrivata una gomitata sul naso e ho alzato il braccio solo per protezione”.
Comunque sia andata, e nessuno dei protagonisti ha testimoni che confermino le due versioni, ora la vicenda passa in mano a chi di dovere, per un’indagine che tenterà di ricostruire i fatti”. Ora, invece, quello che davvero interessa è l’aspetto “politico” della vicenda.
Questione di “potere”? Di cariche da ricoprire? Di rivalità?
Contattato telefonicamente, Vincenzo Demarte, sottolinea come il suo arrivo alle 11.30, sul finire del Consiglio comunale di lunedì scorso, fosse dipeso dalla telefonata ricevuta dal capogruppo in Comune Giancarlo Cattaneo, che lamentava un atteggiamento “eccessivo” del collega Bellotti nella presa di posizione a favore dei lavoratori precari che avevano interrotto la seduta.
“Bellotti deve decidere la linea del partito da sostenere con il proprio capogruppo, cui deve sottostare: è come a militare, il soldato semplice deve seguire le indicazioni e le decisioni del caporale“.
In generale, ” la strada seguita dall’Italia dei valori viene decisa da un direttivo provinciale di 22 persone, che a sua volta deve rifarsi alle decisioni di partito prese a livello nazionale”. Questa la spiegazione del coordinatore Demarte, che a suo dire “sono le stesse cose che ho voluto comunicare lunedì sera a Bellotti”.
Proprio su questa questione è lo stesso Demarte a sottolineare che “Bellotti mi accusa di non sostenere il comitato di Valle san Bartolomeo, ma non è vero. Ho sempre appoggiato i cittadini della collina e mi sono sempre dimostrato dalla loro parte”.
La critica del coordinatore provinciale è “sui metodi” utilizzati dal collega di partito. Di contro Bellotti annuncia: “Continuerò a dar voce a chi non ce l’ha, a proseguire nell’azione non solo di denuncia, ma anche di progetto per la costruzione di una città che sappia guardare con più fiducia al proprio futuro. Spero ardentemente di trovarmi a fianco di tutti quelli ch,e fino a oggi, hanno con me condiviso l’idea di una politica fatta di passione e di competenza, ma soprattutto di una politica senza ‘inciuci’. Una politica che abbia il coraggio di denunciare ogni sopruso. Ma soprattutto una politica che sappia far pulizia, anche al proprio interno, se ce ne fosse la necessità”.