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Cetrioli killer? "Nessuna paura se è made in Italy"
Con larrivo dellepidemia in Germania e in altri paesi europei del batterio Escherichia Coli, come reagiscono i consumatori? Interviste tra i banchi del mercato ortofrutticolo e le considerazioni dei produttori
Con larrivo dellepidemia in Germania e in altri paesi europei del batterio Escherichia Coli, come reagiscono i consumatori? Interviste tra i banchi del mercato ortofrutticolo e le considerazioni dei produttori
Ma come reagiscono i consumatori? Abbiamo deciso di puntare gli occhi su uno dei tanti mercati ortofrutticoli di Alessandria, quello di piazza Marconi.
I proprietari dei banchi di frutta e verdura sembrano non voler rilasciare dichiarazioni, né commenti sul tema. Il popolo dei consumatori sembra non voler cambiare le proprie abitudini alimentari, ma controlla con attenzione i cartellini che espongono la provenienza dei prodotti e soprattutto si affida al ‘venditore di fiducia’. Insomma, la psicosi questa volta non è scoppiata, o forse non ancora. Disincanto o maggiore consapevolezza? "Se ne sentono talmente tante che ormai non ci faccio più caso. Sto però attenta a quel che compro e prediligo prodotti italiani", dice la signora Luciana Bocchio, casalinga e nonna di due bambini.
"Da qualche giorno cerco di preparare piatti con verdure bollite. Sì, un po' di paura c'è, ma credo basti fare attenzione", commenta Maria Repetto, impiegata in pensione.
"Sinceramente non so più cosa fare. Il pesce non si può mangiare per le radiazioni giapponesi, ora neppure la verdura. E che dire delle mucche pazze e dell'influenza dei polli? Se ne sonos cordati tutti ormai. Tra un po' finiremo avvelenati e basta", sostiene con un po' di ironia un signore sulla sessantina.
Se nella compra-vendita locale non è cambiato granché dopo le notizie dell’epidemia causata da questo ‘batterio killer’, sul piano economico, invece, le conseguenze si sono già fatte sentire.
La conta dei danni arriva dal presidente provinciale Coldiretti Alessandria, Roberto Paravidino: “L’arrivo del batterio dei ‘cetrioli killer’ (come è stato denominato) in Europa a dieci anni esatti dal primo caso di ‘mucca pazza’ fa salire a 5 miliardi di euro i danni provocati dalle psicosi, nei consumatori, generati da emergenze alimentari, vere o presunte”. In Italia, con il blocco delle spedizioni di frutta e verdura, la perdita ammonta a 3 milioni di euro al giorno per l’agricoltura nazionale.
“Occorre fare immediata chiarezza – prosegue Paravidino – sull’evoluzione dell’epidemia per superare questa nuova psicosi che cade in un momento già di forte crisi e che rischia di diventare devastante per l’economia e per il settore dell’agricoltura”.
“Maggiore responsabilità e consapevolezza da parte delle autorità europee competenti: gli errori rischiano di mettere in ginocchio un intero comparto economico”. Questo è l’auspicio dell’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, che comunica come “ la situazione non sia semplice, ma che ciò che davvero preoccupa sia come è stata gestita l’emergenza”. E prosegue: “Ora è necessaria una politica vigorosa per restituire serenità al settore del mercato ortofrutticolo: risultato che può essere raggiunto individuando e isolando l’origine reale della diffusione del batterio Escherichia Coli”.
In questo momento, quindi, le parole d’ordine sono ‘promozione dei prodotti nostrani’, con manifestazioni ed eventi tesi a pubblicizzare la qualità e la bontà degli ortaggi italiani e locali.