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Consiglio comunale interrotto dai precari degli asili nido
Dopo una ventina di minuti dall'inizio della seduta di ieri sera, 6 giugno, i lavori sono stati fermati da un gruppo di precari, accompagnati da Giovanni Maccarino dell'Usb, che dalla balconata hanno chiesto di essere ascoltati
Dopo una ventina di minuti dall'inizio della seduta di ieri sera, 6 giugno, i lavori sono stati fermati da un gruppo di precari, accompagnati da Giovanni Maccarino dell'Usb, che dalla balconata hanno chiesto di essere ascoltati
Polemiche, botte e risposta…tutto in un attimo svanisce, perché a prendere la parola dalla balconata pubblica che sovrasta la sala del Consiglio è il rappresentante dell’Unine Sindacale di Base (Usb), Giovanni Maccarino, insieme ad un gruppo di lavoratori precari degli asili nido. “Vogliamo essere ascoltati dai capi-gruppo! Avere risposte!”.
Il consiglio “per legge” non può essere interrotto dal pubblico di uditori, ma vista la tematica scottante e l’appoggio offerto loro dal consigliere Bellotti, il presidente del Consiglio Gianfranco Cuttica di Revigliasco sceglie per la sospensione di 10 minuti per poter incontrare Maccarino e qualche rappresentante dei lavoratori.
Ma chi sono questi lavoratori precari? Sono 25 dipendenti (cuoche e collaboratori socio-educativi) ai quali, il 2 luglio, scade il contratto annuale e si azzera anche la graduatoria. Sono quei lavoratori il cui destino dovrebbe finire nelle mani dell’Aspal, la partecipata del Comune di Alessandria alla quale verranno affidati un certo numero di asili nido, oggi comunali.
Al termine della “capo-gruppi” (durata circa mezz’ora) la decisione presa,e comunicata dal presidente del Consiglio comunale, è stata quella di convocare a breve la commissione Politiche Sociali per trattare attentamente questa questione, che è oggetto di analisi, da molti mesi, anche della stessa Giunta.
“Mi scuso – replica Cuttica di Revigliasco – per avere interrotto il consiglio, ma è stata una situazione particolare, trattandosi di una problematica sociale tanto sentita. Avrei comunque preso una decisione sbagliata, sia che sospendessi, sia che decidessi di proseguire il Consiglio. Mi assumo la responsabilità della decisione presa”.
Ma la questione non si è conclusa con “l’uscita di scena dei lavoratori”. Mario Bocchio parla di “strumentalizzazione della minoranza”, riferendosi all’intervento in favore dei precari del consigliere Paolo Bellotti. Giancarlo Cattaneo, Idv, invece rimarca il “doppio errore”: “quello di aver sospeso il Consiglio, ma ancora più grave è quello della Giunta che in altra sede non da spazio e voce a questa gente”.
Resta poco tempo per trattare tutti gli argomenti all’ordine del giorno e così a mezzanotte e 12 minuti, non essendo più presente in sala il numero legale di consiglieri della maggioranza per proseguire, il Consiglio comunale viene sciolto con ancora tanti se e tanti ma.