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Addio all’uomo dei “baci di Gallina”
Lorenzo Gallina, titolare dellomonima pasticceria simbolo di Alessandria è morto, colpito da un ictus. I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio alle 16 nella chiesa santi Apostoli di via Don Giovine
Lorenzo Gallina, titolare dell?omonima pasticceria simbolo di Alessandria è morto, colpito da un ictus. I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio alle 16 nella chiesa santi Apostoli di via Don Giovine
È mancato Lorenzo Gallina, nome storico della città di Alessandria, legato ad uno dei dolci simbolo della gastronomia locale, i famosi “baci di Gallina”.
Si è spento, all’età di 78 anni, per un ictus che lo ha colpito proprio mentre si stava sottoponendo a un piccolo controllo clinico. Il funerale è fissato per oggi pomeriggio, alle 16, nella chiesa Santi Apostoli di via Don Giovine ad Alessandria.
Un gioiello, i baci, che tengono alto il nome della nostra città, non solo nel territorio locale ma anche uscendo dai confini nazionali. Leggende metropolitane narrano che nei mesi precedenti il Natale, già intorno al mese di settembre, la pasticceria Gallina si prepara alla produzione di grandi quantitativi di questi dolci per spedirli in Inghilterra, su ordinazione della regina Elisabetta che sembra apprezzare molto queste delizie.
Sicuramente sono gli alessandrini a non poterne fare a meno. E quando viene chiesto loro “un prodotto tipico locale”, la prima cosa che salta in mente sono sicuramente i baci di Gallina. Come sottolinea Paolo Massobrio, direttore del periodico Papillon e grande intenditore dell’enogastronomia del nostro territorio, “quando si va a trovare degli amici, e non si vuole arrivare a mani vuote, cosa si fa? Si fa un salto in via Vochieri per acquistare un sacchetto dei suoi meravigliosi baci”.
Il segreto di questo “nettare degli dei”? La famiglia Gallina è riuscita a migliorare e a rendere unico un dolce di per sé delizioso, i baci di dama, altro prodotto simbolo nostrano. Oltre ai classici ingredienti, farina, burro, nocciole e zucchero si aggiunge l’utilizzo di un pregiato cacao, fondente o al latte. E anche la forma si differenzia: leggermente più allungata rispetto ai baci tradizionali. Una fragranza speciale che denota una preparazione particolare che rende i “baci” unici nel loro genere.
Una tradizione dolciaria, quella dei baci di Gallina, che si tramanda di padre in figlio. Lorenzo Gallina, infatti, “entra nella bottega” dal padre Giuseppe, allora in via Palestro. E lo stesso Giuseppe, a sua volta, aveva imparato i trucchi dell’arte pasticcera da Chiabrera in piazza Libertà. Negli Anni ’50 il laboratorio di famiglia si trasferisce in via Urbano Rattazzi, dove rimane fino al ’68, quando si sposta poi nell’attuale strada cittadina, via Vochieri.
Si è spento, all’età di 78 anni, per un ictus che lo ha colpito proprio mentre si stava sottoponendo a un piccolo controllo clinico. Il funerale è fissato per oggi pomeriggio, alle 16, nella chiesa Santi Apostoli di via Don Giovine ad Alessandria.
Un gioiello, i baci, che tengono alto il nome della nostra città, non solo nel territorio locale ma anche uscendo dai confini nazionali. Leggende metropolitane narrano che nei mesi precedenti il Natale, già intorno al mese di settembre, la pasticceria Gallina si prepara alla produzione di grandi quantitativi di questi dolci per spedirli in Inghilterra, su ordinazione della regina Elisabetta che sembra apprezzare molto queste delizie.
Sicuramente sono gli alessandrini a non poterne fare a meno. E quando viene chiesto loro “un prodotto tipico locale”, la prima cosa che salta in mente sono sicuramente i baci di Gallina. Come sottolinea Paolo Massobrio, direttore del periodico Papillon e grande intenditore dell’enogastronomia del nostro territorio, “quando si va a trovare degli amici, e non si vuole arrivare a mani vuote, cosa si fa? Si fa un salto in via Vochieri per acquistare un sacchetto dei suoi meravigliosi baci”.
Il segreto di questo “nettare degli dei”? La famiglia Gallina è riuscita a migliorare e a rendere unico un dolce di per sé delizioso, i baci di dama, altro prodotto simbolo nostrano. Oltre ai classici ingredienti, farina, burro, nocciole e zucchero si aggiunge l’utilizzo di un pregiato cacao, fondente o al latte. E anche la forma si differenzia: leggermente più allungata rispetto ai baci tradizionali. Una fragranza speciale che denota una preparazione particolare che rende i “baci” unici nel loro genere.
Una tradizione dolciaria, quella dei baci di Gallina, che si tramanda di padre in figlio. Lorenzo Gallina, infatti, “entra nella bottega” dal padre Giuseppe, allora in via Palestro. E lo stesso Giuseppe, a sua volta, aveva imparato i trucchi dell’arte pasticcera da Chiabrera in piazza Libertà. Negli Anni ’50 il laboratorio di famiglia si trasferisce in via Urbano Rattazzi, dove rimane fino al ’68, quando si sposta poi nell’attuale strada cittadina, via Vochieri.