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Mortalità in Fraschetta: il Comune tranquillizza
Qual è la verità sui dati relativi allo studio epidemiologico condotto dallAsl nellarea della Fraschetta? Qualche settimana fa si parlava di situazione allarmante con una definizione della Fraschetta come maglia nera per tumori e ipertensione. Oggi il Comune ribatte che sono dati che delineano una situazione problematica che va monitorata, ma senza creare allarmismi
Qual è la verità sui dati relativi allo studio epidemiologico condotto dall?Asl nell?area della Fraschetta? Qualche settimana fa si parlava di ?situazione allarmante? con una definizione della Fraschetta come ?maglia nera per tumori e ipertensione?. Oggi il Comune ribatte che ?sono dati che delineano una situazione problematica che va monitorata, ma senza creare allarmismi?
Le ricerche sono state rivolte alle cause di mortalità nel periodo 1996-2008, ampliando così l’arco di tempo di esame che si era inizialmente soffermato solo sul biennio 2004-2005 con lo studio del programma L.In.F.A.
Il presidente Sarti, insieme al presidente Mario Bocchio e all’assessore Politiche della Salute, Gabrio Secco, hanno voluto sottolineare l’importanza di questo studio che ha permesso di monitorare l’annosa problematica dell’inquinamento nella Fraschetta e le sue relative conseguenze sullo stato di salute dei residenti”. Nonostante tutto, “i dati non sono così allarmanti – ribadisce Bocchio – come è stato comunicato in altre sedi e come si è letto sugli organi di stampa”.
Il riferimento era tutt’altro che casuale. Infatti qualche settimana fa il Partito Democratico aveva promosso un convegno al castello di Marengo proprio per presentare questi dati. Hanno dato forfait i due medici che si sono occupati dell’analisi, Claudio Rabagliati e Maria Antonietta Brezzi, mentre era presente la neolaureata Martina Augusti, autrice di una tesi proprio sulla “mortalità per patologie tumorali nell’area della Fraschetta”. E i dati non erano certo incoraggianti. Si era parlato di una percentuale del 117% superiore alla media regionale per casi di morte per mieloma nei maschi nell’arco dei 13 anni presi in esame dall’indagine. Per le donne, invece, la prima causa di mortalità sembrano essere i tumori cerebrali, con un più 187%.
Allarmismo?! “Le cause di morte tumorali – spiega Sarti – sono quelle che colpiscono maggiormente l’opinione pubblica. Per questo è necessario ridimensionare i toni dello studio e non diffondere notizie preoccupanti. È necessario informare, non allarmare”.
Il presidente Sarti sintetizza così i dati in questione: “ Le prime cause di mortalità, analizzando soprattutto l’area delle Fraschetta, sono per malattie cardiocircolatorie, seguite da forme tumorali e da disturbi dell’apparato respiratorio e digerente. In particolare per i soggetti maschili la percentuale di mortalità per malattie tumorali è inferiore rispetto alla percentuale regionale, mentre aumenta rispetto alla media regionale se si considerano le morti per mieloma. Lo stesso discorso vale per il sesso femminile che ha una percentuale minore rispetto a quella regionale per morti tumorali, dato che cresce se si considerano i casi di tumore al cervello”.
Insomma dati che certo non fanno sorridere, ma che allo stesso tempo, assicurano i rappresentati dell’amministrazione comunale, non destano preoccupazione per la popolazione che vive nella Fraschetta, perché “restano al di sotto dei picchi di mortalità che possono davvero rappresentare un allarme reale”.
La volontà dell’assessore che cura i rapporti tra Giunta e Consiglio comunale, Gavio Secco, del presidente della commissione Politiche Ambientali, Mario Bocchio, e del dottor Roberto Sarti è quella di poter proseguire lo studio e il monitoraggio della Fraschetta per altri due anni, in modo che “la continuità di analisi permetta di avere un quadro sempre attuale e reale della situazione”.