Amianto al Teatro Comunale: “a che punto sono i controlli?”

Crescono i toni all’interno degli ambienti politico-istituzionali sulla vicenda del teatro alessandrino, che pare caduta nel “dimenticatoio”.
Protagonista delle prime note polemiche sull’attuale situazione del Teatro regionale alessandrino (Tra) è la commissione Politiche Ambientali, presieduta da Mario Bocchio. Ad innescare la discussione è stato l’intervento del capogruppo del Partito Democratico Gianni Ivaldi, che proprio in relazione alle ultime notizia apparse sui giornali, ha chiesto al presidente “ un suo diretto impegno affinché si convochi urgentemente una commissione per poter discutere degli sviluppi in corso sul caso del teatro”.
Ivaldi è stato supportato nella richiesta dal consigliere comunale Paolo Bellotti, che ironizza sul fatto che le notizie si sappiano prima dalla stampa che dagli organi interni dell’amministrazione comunale. “Bisogna ridare il giusto potere alle commissioni consiliari. Nessuno ci prende in considerazione, nemmeno coloro che sono eletti proprio da noi e che rifiutano di venire però a dare delucidazioni sulla situazione del Comunale”. Il riferimento era ad Elvira Mancuso, presidente del Tra, e ad alcune cariche ‘alte’ del Comune che spesso non ‘dialogano’ con i consiglieri di minoranza.
Ad alzare i toni della discussione interviene anche Enrico Mazzoni: “ Cosa c’era di vero in tutto ciò che mesi fa era stato detto dal dottor Zanetta, dirigente dell’Asl che si occupava del caso, e che oggi non ricopre più questo ruolo? È stata avviata la task force di analisi per i dipendenti del teatro e per tutti coloro che erano entrati in contatto con l’amianto dentro ai locali del Comunale? Si è più saputo qualcosa?”.
Delucidazioni sui progressi dell’azione di bonifica del Teatro regionale alessandrino erano state chieste proprio in questi giorni dai sindacati. E una risposta, poco rincuorante, si è appresa oggi dai giornali, attraverso le parole dell’ingegner Fulvio De Lucchi, probabile progettista della bonifica. E tutte le risposte sono state caratterizzate da ‘condizionali’ poco promettenti: “si attende ancora il progetto preliminare”, “ci sono situazioni che necessitano ancora di qualche chiarimento”, “incontrerò la Mancuso in settimana. Credo”. Senza contare che si parla di ‘pulizia’, anzichè di bonifica: tendaggi e poltrone da cambiare e arredi che vanno smontati e ripuliti. Sufficiente quando si parla di polveri di amianto?
E quindi la riapertura? Inizio 2012 come era stato detto dal sindaco, Piercarlo Fabbio, in precedenti occasioni? “Possibile – conferma De Lucchi – ma tutto dipende da quando ci si mette al lavoro!”.